Europa League, le avversarie del Lugano, ecco la Dinamo Kiev, storia e statistiche

scritto da Walter Savigliano

La gloriosa storia europea della Dinamo Kiev, squadra più rappresentativa dell’Ucraina, nasce quando ancora questa Nazione faceva parte dell’Unione Sovietica e sotto questa bandiera, la squadra di Valery Lobanovskiy ha vinto 2 Coppa delle Coppe (1975 e 1986) e 1 Supercoppa Europea (1975).

In effetti, per molti anni, dire Dinamo Kiev, ha significato dire Valery Lobanovskiy, quanto questo connubio squadra-allenatore è stato forte e duraturo nel tempo, tanto i successi dell’uno erano legati imprescindibilmente a quelli del club, che è rimasto per molti anni guida e faro del calcio sovietico e di tutta la sua scuola di grandi giocatori.

Ma cominciamo dall’inizio, quando nel 1965 la Federazione Sovietica decide di aderire per la prima volta alle Coppe Europee, scegliendo di far partecipare esclusivamente la Dinamo Kiev alla Coppa delle Coppe e nessun’altra formazione alle altre competizioni, come voler presentarsi solamente col biglietto da visita migliore. I primi avversari dei sovietici furono i malcapitati nordirlandesi del Coleraine, che furono strapazzati per 6-1 fra le mura amiche e 4-0 al Zentralstadion di Kiev; sorte simile arrivò per i norvegesi del Rosenborg, battuti 4-1 in casa loro e 2-0 in Ucraina, mentre la prima eliminazione continentale per la Dinamo arrivò per mano del Celtic Glasgow, allora una vera e propria potenza europea, tanto da aggiudicarsi la Coppa dei Campioni solo un paio d’anni più tardi, battendo l’Inter di Herrera in finale a Lisbona.

I vertici della Federazione sovietica rimasero evidentemente soddisfatti delle prestazioni della Dinamo Kiev e dalla stagione successiva diedero il benestare per la partecipazione a pieno regime delle formazioni d’oltrecortina alle Coppe Internazionali allora esistenti. Aggiudicandosi il Campionato del 1966, la Dinamo Kiev ottiene il suo secondo passaporto europeo e la prima partecipazione in assoluto alla Coppa Campioni edizione 1967/68, dove al primo turno il sorteggio la oppone ancora al Celtic Glasgow, che come abbiamo visto in precedenza era proprio il detentore del trofeo e grande favorito per la qualificazione; la Dinamo Kiev in questa occasione, invece, elimina gli scozzesi, superandoli addirittura al Celtic Park per 2-1 e chiudendo i conti al Zentralstadion con un pareggio per 1-1. Negli ottavi, però, la Dinamo viene battuta a Kiev per 2-1 dagli allora temibili polacchi del Gornik Zabrze, senza andare oltre al pareggio per 1-1 in trasferta, venendo così eliminata dal torneo.

Questo l’andamento dettagliato delle prime 2 edizioni di Coppe Europee a cui hanno partecipato gli ucraini, che dagli anni ’60 hanno maturato un’esperienza internazionale immensa, giocando ben 375 gare, con 164 vittorie, 118 sconfitte e 93 pareggi; 566 gol fatti e 429 subiti. In casa propria, poi, i numeri della formazione ucraina sono ancora più impressionanti, con 100 vittorie ottenute finora su 186 partite disputate e solo 39 sconfitte! Sulle tantissime gare internazionali disputate, la Dinamo Kiev ne ha giocate soltanto 12 contro formazioni svizzere, che possiamo quindi andare a ripercorrere nel dettaglio, magari risvegliando la memoria storica di qualche lettore attento e appassionato. Il debutto della Dinamo Kiev contro le nostre squadre risale alla stagione 1982/83, quando nel primo turno della Coppa Campioni i sovietici vengono a far visita a Zurigo al Grasshoppers di Sulser, Ponte, Jara e tanti altri forti giocatori, che facevano delle ‘Cavallette’ una delle compagini più forti nella storia del nostro calcio.

Una sciagurata autorete di Heinz Hermann regala la vittoria di misura agli ucraini all’Hardturm, sconfitta che i nostri non riescono poi a ribaltare al ritorno, venendo sconfitti per 3-0 da una squadra che a sua volta annovera fior di campioni del calibro di Oleg Blochin, Leonid Burjak e Sergei Baltacha, guidati naturalmente in panchina da Lobanovskiy. Passano un po’ di anni e nel primo turno della Coppa UEFA 1996/97 il sorteggio invia il Neuchatel Xamax di Gilbert Gress a Kiev, per affrontare la Dinamo, che nel frattempo ha perso allenatore e tutti i suoi talenti degli anni ’80. Questa volta è la squadra elvetica a passare il turno, grazie ad un pareggio a reti bianche in trasferta e vittoria per 2-1 a La Maladiére, con reti del polacco Marek Lesniak e dell’attaccante rossonero Patrick Isabella. Negli anni 2000 si registrano curiosamente 2 doppi confronti fra la Dinamo Kiev e squadre svizzere: infatti, nel 2005 e nel 2013 il Thun incrocia gli ucraini dapprima nel secondo turno preliminare di Champions League, riuscendo a qualificarsi grazie al 2-2 di Kiev e ad un gol del brasiliano Tiago Bernardini ad un solo minuto dal termine della gara di ritorno a Berna, per poi ritrovare sempre gli ucraini nei gironi di Europa League 2013/14, questa volta perdendo seccamente per 3-0 in trasferta e per 2-0 in casa. Ultimo precedente della Dinamo contro le nostre formazioni risulta essere quello ‘doppio’ della stagione 2017/18 con lo Young Boys. Curiosamente, le 2 formazioni si incontrarono nel terzo turno preliminare di Champions, allorquando i bernesi si qualificarono per gli spareggi, relegando gli avversari ai gironi di Europa League, grazie alla norma del gol in trasferta che ‘vale doppio’ in caso di parità di reti al termine delle 2 gare (3-1 per la Dinamo a Kiev e 2-0 per lo Young Boys a Berna). Lo Young Boys viene poi eliminato agli spareggi di Champions dal CSKA di Mosca e a sua volta retrocesso ai gironi di Europa League, per essere sorteggiato proprio contro la Dinamo, pareggiando 2-2 a Kiev e perdendo poi in casa per 1-0. Il bilancio per gli ucraini contro le nostre squadre è quindi in favore della Dinamo se si considerano le 12 partite disputate, con 6 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, 18 reti fatte e 10 subite, ma le qualificazioni sono 3 per parte.

Per concludere la presentazione della Dinamo Kiev rimane d’obbligo ripercorrerne le stagioni trionfali delle vittorie in Coppa delle Coppe e Supercoppa  Europea. Nel 1974/75 il cammino dei sovietici è deciso e inarrestabile fin dall’inizio: la squadra raccoglie 7 vittorie consecutive nelle prime 7 gare disputate, fino alla semifinale di andata. Le vittime sono nell’ordine i bulgari del CSKA di Sofia (vinti con un doppio 1-0), i tedeschi dell’Eintracht Francoforte (battuti 3-2 in casa e 2-1 a Kiev), i turchi del Bursaspor (superati 1-0 in casa e 2-0 in trasferta) e poi gli olandesi del PSV Eindhoven, sconfitti grazie ad un netto 3-0 a Kiev che non lascia speranze per il ritorno agli ospiti, che pur si affermano per 2-1 fra le mura amiche, venendo inesorabilmente eliminati. Si arriva così alla finale contro gli ungheresi del Ferencvaros, prevista al St. Jakob di Basilea. Il risultato finale rispecchia perfettamente l’andamento della gara: 3-0 netto e rotondo che gli uomini di Lobanovskiy ottengono grazie alla doppietta iniziale di Vladimir Onischenko ed al sigillo finale di Oleg Blochin. La Dinamo è così chiamata ad incontrare in un doppio confronto nientemeno che il Bayern Monaco di Sepp Maier e Franz Beckenbauer per l’assegnazione della Supercoppa UEFA: i sovietici devono superare loro stessi per affermarsi sui tedeschi e così fanno e si impongono in Baviera per 1-0 e poi vincono a Kiev per 2-0. Tutte e 3 le reti segnate da Blochin, quasi superfluo ricordarlo!

Il trionfo in Coppa delle Coppe si ripete per la Dinamo nella stagione 1985/86. La squadra ha nel frattempo perso tutti gli assi di metà anni ’70, tranne 2 pedine fondamentali: il tecnico Lobanovskyi e il bomber Blochin e tanto basta alla formazione di Kiev per affermarsi nel torneo, dopo aver superato nell’ordine gli olandesi dell’Utrecht, i rumeni dell’Univestitatea Craiova, gli austriaci del Rapid Vienna, i cecoslovacchi del Dukla Praga in semifinale ed infine gli spagnoli dell’Atletico Madrid in finale, questa volta prevista a Lione in Francia, ma sempre con l’identico, netto e perentorio risultato di 3-0, in cui Blochin riesce a mettere ancora una volta la sua firma, per la rete conclusiva. La successiva Supercoppa UEFA non è fortunata per la Dinamo Kiev, che viene superata nella finale secca di Monte Carlo per 1-0 dalla Steaua Bucarest, fresca e sorprendente vincitrice della Coppa Campioni.

Di certo la Dinamo Kiev è uno degli avversari più ostici che potessero capitare al Lugano, sotto l’aspetto della tradizione e dell’esperienza internazionale, ma le 6 gare del girone sono tante e potrà capitare di tutto.

 

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