È Europa!
La fase iniziale dei festeggiamenti.
Ha destato (e desta tuttora) scalpore la decisione presa da Paolo Tramezzani, desideroso di ridurre al minimo le interazioni con la stampa, a maggior ragione in una fase così delicata della sua avventura al timone dell’imbarcazione-FC Lugano, che naviga nelle acque alte della classifica.
Se, da una parte, sono legittime le rivendicazioni dei giornalisti; dall’altra anche l’allenatore può fondarsi su giusti motivi. Il tecnico emiliano è affabile e trasparente; le sue doti comunicative sono indiscusse: ascoltare le sue interviste ed opinioni è un investimento, non una perdita di tempo.
Come in ogni ambito della vita, le cose che riescono meglio sono quelle fatte con piacere. Lo stesso “mister” ha chiarito ai microfoni della RSI di voler mantenere un profilo basso.
Cui prodest continuare a battere il chiodo circa il “silenzio auto-impostosi”?
Il FC Lugano va al di là della figura di Tramezzani (sebbene egli sia una delle persone di riferimento, visto l’incarico che ricopre) e, di sicuro, le comunicazioni e i rapporti con l’esterno sono tutto fuorché tagliati: il presidente Renzetti è particolarmente attivo nell’area-interviste, i giocatori si prestano volentieri al “gioco” (e dalle loro parole traspare immancabilmente maturità ed auto-critica) e gli altri membri dello staff tecnico sono dei portavoce dell’allenatore principale.
Con i bianconeri momentaneamente terzi l’attenzione potrebbe e dovrebbe essere rivolta altrove e di inchiostro potrebbe scorrerne a fiumi.
Tutto questo per dire che il silenzio dell’allenatore è tutto fuorché assordante: assordanti sono stati i festeggiamenti seguiti alla vittoria in casa contro il FC Vaduz, con il mister che ha dimostrato di disporre ancora della propria voce davanti ai fedelissimi.
Per riprendere l’immagine dell’imbarcazione, la stessa dovrebbe essere lasciata libera di volare sulle ali dell’entusiasmo della piazza: la destinazione è ambiziosa e, raggiungendola, tutti ne gioirebbero. Arriverà sicuramente il momento idoneo per tessere nuovamente delle strette relazioni diplomatiche.
