HCS, Taverne-Kriens, mister Meroni: «Abbiamo la convinzione di disporre di una rosa che potrà dire la sua ovunque»

scritto da Claudio Paronitti

Il Taverne è uscito sconfitto dal Kriens, salutando l’Helvetia Coppa Svizzera allo stadio dei trentaduesimi di finale

Se la battuta d’arresto rientra nella logica considerate le tre categorie di differenza, un applauso convinto va alla squadra giallonera, capace di tenere testa ai colleghi professionisti per settanta e più minuti.

Al termine del confronto il tecnico dei ticinesi Damiano Meroni ha analizzato per noi l’evoluzione della speciale sfida andata in onda sabato sera sul sintetico di casa. Ecco le sue considerazioni a riguardo.

Il primo tempo – «È stato una classico duello di Coppa Svizzera, con tutti gli ingredienti portati da questa competizione: l’attesa, l’adrenalina, la voglia di confrontarsi. Le risposte sono state positive da parte nostra, buona entrata in partita con personalità e solo una giocata individuale di Yesilçayir (dribbling e conclusione da categoria superiore) ha portato in vantaggio i lucernesi. Poi, la partita è risultata equilibrata fino alla pausa, dove Inguimbert due volte e Domenico Pallone fanno tremare i legni di Brügger».

Il secondo tempo – «Alla pausa i ragazzi sono convinti di potersela giocare e dal 46′ lo dimostrano per venti minuti facendo dubitare gli ospiti, di nuovo Inguimbert e Domenico Pallone mettono sotto pressione il Kriens. Al 65′, dopo un paio di contatti, l’arbitro si consulta con il segnalinee e decide per il cartellino rosso, lasciando il Taverne in 10 uomini. È il momento dove l’esperienza e la qualità in superiorità numerica trova la sua massima espressione. Nel giro di cinque minuti, infatti, la sfida trova la sua conclusione e il Kriens conquista il passaggio del turno».

L’analisi – «Da parte nostra, c’è un po’ di rammarico di non aver potuto tentare l’assalto finale a undici contro undici, in quanto c’erano i presupposti per poterlo fare. D’altro canto, abbiamo la convinzione d’avere dei giocatori in rosa che hanno giocato alla pari di una formazione di Challenge League. Di conseguenza si è avuta la convinzione, e non la presunzione, che nel nostro campionato potremo dire la nostra su ogni campo e contro qualsiasi avversario. Conclusa la parentesi di Coppa Svizzera senza prima non aver fatto un plauso ai volontari che hanno organizzato la giornata (risultata perfettamente riuscita), si ritorna nella nostra dimensione, quella del campionato, con due incontri casalinghi consecutivi».

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