Il calcio in valigia

scritto da Davide Perego

di Ruggero Glaus

Si dice che gli allenatori, abbiano sempre la valigia pronta. Se poi, gli effetti personali sono momentaneamente ammucchiati in qualche angolo, c’è pure chi i bagagli li fa in un battibaleno. Ce lo ha insegnato all’aria fina, in quel di Scudellate, Marco Schaellibaum, che ha trovato l’ispirazione per impellenti motivi famigliari e così è emigrato nel cosiddetto „Ruebliland“. C’è poi chi sostiene di non essere una valigia eppure, anch’esso, a titolo di prestito (fatto che assolutamente non gradiva) si è trasferito in Argovia, piantando in asso anche lui il Chiasso. Mi si dirà che c’è di mezzo un eventuale riscatto, ma se poi non succede? Va beh…si beh…cünta sü, dai..dai..Già, ma ad Aarau è tutta un’altra cosa. E ancora, c’è chi la valigia se la porta con se in viaggio di lavoro.
Stiamo accennando a Raimondo Ponte, che in veste di convincente direttore sportivo, arriva con i “dindini” in Ticino e fa spesa in quel supermercato dove la merce è affidabile e di buona qualità. I “dindini” “Mondo” li ha spesi tutti. A tempo debito li ha mostrati a Schaellibaum e poi, li ha promessi a Rossini e già che c’era ne ha riservati in parte anche a Russo e Josipovic. Beato lui che può disporre e che soprattutto, con il suo trascorso in Ticino conosce il territorio e quel che può produrre. Tutto legittimo, per carità, ma guarda caso chi ci rimette è proprio il Chiasso, quello stesso club che Ponte, non molto tempo addietro, avrebbe voluto far crescere. Ma qui, da noi, i “dindini” scarseggiano e poi, innegabilmente, si è meno smaliziati. Se pensiamo che ad Aarau sgambetta pure Perrier, potrebbe sgambettare ancora Markaj e c’è anche in veste di collaboratore Sahin (illustrissimo ex), allora possiamo tranquillamente affermare che al Bruegglifeld c’è tanto Chiasso, in senso calcistico. C’è parecchio bianconero e c’è anche chi rappresenta il resto del cantone. Quella valigia con i “dindini” è micidiale. Dunque, facendo un riepilogo, ad Aarau c’è: la valigia di Schaellibaum. Un paio di valigie contenenti gli effetti personali dei vari Sahin, Perrier, Russo e Markaj. Poi ancora c’è Rossini, che però lo ha detto lui, non è una valigia e c’é Raimondo Ponte con una valigia svuotata dei “dindini”. Un bel bagaglio, non c’è che dire. E a Chiasso che c’è? Pensiamo, una valigia sigillata con all’interno un attaccante che dovrebbe andare in gol. Forse, ma per favore, acqua in bocca…non ditelo al direttore sportivo degli argoviesi.

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