IL GIOCATORE: Graziano Petta “Ho scelto gli studi e il Cademario, non me ne pento, anzi…”

scritto da Roberto Colombo

Petta ha giocato insieme a chi ce l’ha fatta, da Mattia Bottani ad Antonio Marchesano, da Dragan Mihajlovic a Michele Monighetti, ma dopo il Lugano ha preferito studiare e sposarsi al Cademario, con il quale vuole giocare almeno sino al centesimo compleanno

Non è stata una buona prima parte di stagione per il Cademario, ultimo in Seconda Lega con una sola vittoria in 13 partite e lontano 6 punti dalla quota salvezza (Coldrerio e Minusio). I blues hanno sofferto tantissimo le assenze, soprattutto legate agli infortuni, come ci aveva raccontato l’allenatore Matteo Zanotti dopo il primo e unico successo stagionale dello scorso 13 ottobre: «Dopo 7 sconfitte consecutive in cui non ho parlato, non mi va di farlo oggi alla prima vittoria. Purtroppo devo ancora fare i conti con 12 indisponibili e per le prossime gare non recupererò nessuno».

Per il girone di ritorno la situazione in casa Cademario dovrebbe migliorare, e una delle buone notizie potrebbe essere il pieno recupero di Graziano Petta, attaccante e giocatore simbolo che nel girone di andata ha visto il campo solo 3 volte complice parecchi problemi fisici. «Sarà uno dei nostri rinforzi per il ritorno – confessa mister Zanotti – è una nostra bandiera».

GRAZIANO PETTA, L’AMANTE DEL GOL

Classe 1991, ruolo attaccate (o seconda punta), Graziano Petta è per sua stessa ammissione «un amate del gol. È stato sempre così – racconta Petta – sin da quando ero bambino: l’adrenalina per il gol e la gioia nell’esultare con gli amici sono le cose rimaste sempre uguali in tutta la mia vita sportiva».

Graziano Petta ha iniziato a giocare a calcio nel Bioggio. A 12 anni la chiamata e il trasferimento al Lugano, dove tra tante gioie e altrettanti sacrifici ha giocato dalla U13 sino alla U18, cullando il sogno di diventare un calciatore professionista, come è successo ad alcuni dei suoi ex compagni di squadra come Mattia Bottani, Antonio Marchesano, Dragan Mihajlovic e Michele Monighetti.

A 18 anni la decisione di lasciare il Lugano, complice anche le difficoltà nel conciliare la scuola con il calcio, e il passaggio in Seconda Interregionale al Malcantone con l’obiettivo personale di giocare con più continuità. «Purtroppo però – racconta lo stesso Petta – al Malcantone feci fatica a trovare spazio e giocai solo qualche spezzone di partita, segnando appena un gol. Così dopo 6 mesi scelsi di scendere in Terza Lega al Cademario, società vicina a casa mia dove giocavano due miei cari amici, Balmelli e Sauter». Dal 2010 sino ad oggi Graziano Petta ha sempre indossato la maglia del Cademario, tranne una piccola parentesi di un anno e mezzo al Gordola (Terza Lega).

«Dopo aver sognato il professionismo – racconta di sé Petta – nel 2010 decisi di ripartire dal Cademario, probabilmente una dimensione e una realtà più vicini al mio modo di essere. Fu un bene per me perché riuscii a conciliare gli studi con il divertimento di giocare a calcio. Certo, sarebbe stato bello diventare un calciatore professionista, ma non mi pento delle decisioni che ho preso, e probabilmente non avevo nemmeno né il fisico né la testa (soprattutto a 18 anni) per diventarlo. Oggi nel mio futuro calcistico vedo soltanto il Cademario, con cui vorrei giocare negli attivi almeno sino al 2025, anno in cui la società festeggerà il suo centesimo compleanno, sarebbe un modo bellissimo di chiudere la carriera. Ma nel calcio non si può sapere».

PIÙ ROSA, MENO RISULTATI

«Inutile negarlo – confessa Graziano Petta riferendosi al suo Cademario – il nostro girone di andata è stato deludente. Al di sotto delle aspettative. Rispetto all’anno scorso la nostra rosa è sicuramente più competitiva, ma complice tanti infortuni e forse qualche difficoltà nello spogliatoio, i risultati sono stati scarsi. Anche io personalmente ho fatto tanta fatica e ho giocato poco (solo tre partite) a causa di un’ernia inguinale che non mi ha dato tregua. L’euforia e le convinzioni che avevamo durante la preparazione estiva sono piano piano diminuite, ma dobbiamo ritrovarle perché la salvezza è ancora possibile: la salvezza era il nostro obiettivo e lo è ancora adesso. Personalmente invece mi aspetto di poter star bene, per poter giocare con più costanza ed essere d’aiuto alla squadra, sia dentro che fuori dal campo».

LO FACCIO PER PASSIONE

«Ho sentito dire che sono una bandiera del Cademario – continua Petta – mi lusinga che sia stato detto, ma è una parola che non mi appartiene. L’affetto che provo per questa società è tanto. Pensare che un terzo delle magliette che ho sudato da calciatore sono del Cademario, fa strano ed è bellissimo. Per me giocare a calcio è una passione. La passione non puoi insegnarla: c’è o non c’è. Passione è quando non hai la minima voglia, ma vai comunque ad allenarti perché sai che ti farà stare bene. Stare insieme a persone che lottano con te per lo stesso obiettivo è qualcosa di unico. Esultare tutti insieme per un gol segnato è una cosa indescrivibile. Passione è quando giochi a calcio da più di 20 anni e non hai mai preso un soldo, non perché nessuno abbia mai scommesso su di te, ma perché il calcio è semplicemente emozione».

CLASSIFICA – SECONDA LEGA

PT G V N P PP GF GS
Arbedo 31 12 10 1 1 -33 31 11
Malcantone 27 12 8 3 1 -19 20 8
Morbio 27 12 8 3 1 -42 31 14
Castello 24 13 7 3 3 -49 24 16
Balerna 20 12 6 2 4 -28 22 15
Cadenazzo 18 13 5 3 5 -35 21 21
Vedeggio 17 12 4 5 3 -62 19 21
Sementina 16 13 5 1 7 -42 20 19
Vallemaggia 15 13 4 3 6 -37 14 21
Ascona 13 12 3 4 5 -37 12 17
Minusio 11 13 2 5 6 -32 15 19
Coldrerio 11 13 3 2 8 -72 12 20
Rapid Lugano 1 10 13 3 1 9 -40 12 27
Cademario 5 13 1 2 10 -57 10 34

RECUPERI – 13ª GIORNATA

Mercoledì 4 marzo Vedeggio – Balerna (20.30 Cadempino, Cadempino)

Mercoledì 4 marzo Arbedo – Morbio (20.30 Al Ponte, Arbedo)

Mercoledì 4 marzo Malcantone – Ascona (20.45 Roque Maspoli, Caslano)

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