Infantino conferma morti e terribili condizioni di lavoro sui siti per Russia 2018

scritto da Pier Luigi Giganti

Finalmente un’ammissione, sebbene parziale. In una lettera indirizzata ai presidenti delle Federazioni svedese, islandese e norvegese, il numero uno della FIFA Gianno Infantino ha ammesso che “nella costruzione degli stadi per i campionati mondiali russi del prossimo anno ci sono stati degli incidenti mortali”.

Il vallesano, rispondendo a una mozione presentata dalle tre associazioni nord-europee a seguito di un servizio apparso sul giornale calcistico norvegese Josimar, ha anche ammesso che “in passato nei cantieri russi hanno lavorato degli operai nord-coreani che hanno subito violazioni dei diritti umani.” Essi venivano alloggiati in container al freddo, lavoravano per 16 ore al giorno senza beneficiare delle condizioni minime di salute e sicurezza, erano pagati male, poco e con proventi che andavano direttamente al governo dittatoriale della loro nazione.

Nella stessa missiva, Infantino ricorda altresì che nell’ultima verifica fatta dalla FIFA (marzo 2017) non vi era più traccia della presenza di lavoratori della Corea del Nord nei siti russi. Lo scritto del massimo organismo calcistico mondiale conclude affermando che “nelle proprie attività essa condanna ogni violazione dei diritti umani. In merito a tutti i casi di non conformità che verranno identificati, la FIFA farà le necessarie verifiche ed eserciterà le dovute azioni, indipendentemente dalla nazionalità dei lavoratori”.

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