Inghilterra, la caccia al trono continua…

scritto da Claudio Paronitti

I “Three Lions” sono sempre stati una nazionale molto interessante e talentuosa, il cui valore non ha ricevuto il riconoscimento che forse meritava

Basterebbe citare la lista degli attaccanti per dimostrare la bontà della rosa a disposizione di Gareth Southgate. Harry Kane (Tottenham Hotspur), Marcus Rashford (Manchester United), Raheem Sterling (Manchester City), Jamie Vardy (Leicester City) e Danny Welbeck (Arsenal) sono i cinque prescelti per provare a bucare con forza e costanza le difese avversarie.

Il 47enne ct, parlando della propria selezione, l’ha definita una “squadra importante, con molta energia. Possiamo contare su giocatori a cui piace mantenere il possesso della palla e penso che la gente riuscirà a vedere il tipo di gioco che stiamo cercando di sviluppare”.

Un processo che, senza trofei, si sta rivelando più lungo del previsto per la nazione che ha dato avvio alla storia del pallone. E si sa che in Inghilterra il calcio è una religione. E che dev’essere onorata in ogni luogo e circostanza.

Ciò è accaduto nel girone di qualificazione, superato agevolmente e concluso in prima posizione. Le avversarie (Lituania, Malta, Scozia, Slovacchia e Slovenia) non erano certo di richiamo, ma l’errore più grande che i “Leoni” avrebbero potuto commettere era quello di scendere in campo sottovalutando i contraenti.

Un aspetto che dovrà continuare anche nell’Est Europa, a partire dal 18 giugno e dal match con la Tunisia. La partita del 24 con Panama e quella del 28 con il Belgio ci diranno se i protetti della Regina potranno essere i protagonisti della fase finale o se sarà un’altra delusione come avvenuto troppo spesso negli ultimi anni.

Leggi anche questi...