Intervista a Xavier Hochstrasser, ex Nazionale U21 – Rodriguez è fortissimo, ma quando arriva qualcuno dal Real..

scritto da Walter Savigliano

Lo scorso giugno, a seguito di un infortunio, ha dovuto appendere gli scarpini al chiodo e dire addio al calcio. Ma il suo percorso da giocatore resta molto importante.

Stiamo parlando di Xavier Hochstrasser, mediano svizzero classe 1988. Durante la carriera – che lo ha visto collezionare 19 presenze e 2 gol con la Nazionale elvetica Under 21 – ha vestito per sei mesi anche la maglia del Padova, precisamente da gennaio a giugno 2011.

Recentemente ha smesso con il calcio giocato. Di cosa si occupa adesso?

Sì, a causa di un infortunio non gioco più. Ho avuto una protesi all’anca, a giugno mi sono operato ma poi ho dovuto smettere. Da un anno e mezzo lavoro, sto svolgendo un corso di formazione per lavorare nell’area amministrativa nel campo dell’edilizia“.

Durante la sua carriera, per sei mesi ha vestito la maglia del Padova. Cosa conserva di quel periodo?

E’ stata una bella esperienza di vita. In Italia è completamente diverso, a partire dalle persone. Ma anche il calcio: diversamente dalla Svizzera – dove ci si concentra molto più sul movimento – c’è molta più tattica. Però ho giocato assieme a calciatori bravi come El Shaarawy e Italiano. Quando ero andato al Lucerna, ero molto maturato. A Padova ho imparato davvero tante cose che mi sono sempre servite“.

Il suo minutaggio però fu molto ridotto.

“Arrivai a gennaio, quando in Svizzera c’era la pausa invernale. Quando approdai al Padova avevo solo due settimane di allenamenti sulle spalle. Inoltre, il campionato era già in corso, e ho trovato ritmi molto differenti da quelli a cui ero abituato“.

A parte questo fattore, ci fu qualcosa in particolare che non funzionò con Calori e Dal Canto?

Entrambi non mi conoscevano, e forse nemmeno mi volevano, perché a portarmi a Padova fu direttamente il direttore sportivo Foschi. Approdai troppo velocemente, è una cosa a cui ho pensato in un momento successivo, e forse sbagliai: avrei dovuto aspettare giugno successivo. Avrei svolto con calma l’intera preparazion estiva con tutto il resto della squadra“.

Peraltro, arrivò con la fama di essere il “Gattuso svizzero”.

Ho un carattere forte (sorride, ndr). In Italia era tutto nuovo per me, sono stato solo. Avevo inoltre problemi con la lingua. Ma preciso che al Padova mi sono trovato bene con tutti, però non ho stretto nessuna amicizia. La squadra era già formata, e per uno straniero che arriva a metà stagione è sempre più difficile“.

Ma adesso segue ancora i biancoscudati?

Certo, guardo ogni settimana i risultati della squadra. A maggio sono retrocessi in C, non sarà facile perché la C è un campionato molto difficile“.

E più in generale il calcio italiano?

Assolutamente sì. E lo scorso aprile sono stato a San Siro a vedere Inter-Juve“.

Peraltro, proprio all’Inter ha giocato il suo ex compagno di Nazionale Shaqiri.

Esatto, siamo stati in squadra assieme nella Svizzera Under 21. Ma ho giocato anche con Ricardo Rodriguez“.

Di Rodriguez si sta parlando molto in questi giorni, in quanto è in uscita dal Milan. Lei che lo conosce bene, in che squadra lo vedrebbe?

Lui è davvero molto molto forte. L’anno scorso e due anni fa ha giocato sempre, quest’anno invece solo le prime tre settimane di campionato. Ma quando arriva un giocatore dal Real Madrid (Theo Hernandez, ndr), è difficile per tutti conservare il posto da titolare. Se vuole tenersi in forma per gli europei di quest’estate, deve andare via. Se fossi in lui, andrei subito al Napoli: è una grande squadra e Rodriguez conosce già la Serie A. Credo che se non dovesse rimanere in Italia, tornerebbe in Bundesliga“.

Proprio al Wolfsburg era uno dei migliori esterni del campionato tedesco

Ma guarda che è ancora un ottimo giocatore, ha già dimostrato di avere ottime qualità. Può certamente dire la sua”.

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