La storia della nazionale 18, Ottmar Hitzfeld alla guida dei rossocrociati

scritto da Walter Savigliano

Al termine dello sfortunato e deludente Europeo 2008, Kobi Kuhn lascia quindi l’incarico e il posto di Selezionatore della Nazionale viene preso dal tedesco Ottmar Hitzfeld, personaggio carismatico, assai conosciuto in terra elvetica per il suo passato di calciatore, avendo giocato con Basilea, Lugano e Lucerna dal 1971 al 1983 e di allenatore alla guida di Zugo, Aarau e Grasshoppers, prima di raggiungere i trofei internazionali con Borussia Dortmund e Bayern Monaco.

Tecnico di grande esperienza, dunque, quello che i vertici federali elvetici si aspettano essere l’uomo giusto per mantenere la Nazionale maggiore ad alti livelli e qualcosa di più. Nel match del debutto Hitzfeld fa esordire in prima squadra, fra titolari e riserve, ben 5 giocatori, di cui la maggior parte rimasero solo delle meteore, mentre per Valentin Stocker si trattò della prima di 36 presenze in rossocrociato. La volontà del nuovo tecnico di dare innovazione alla compagine è chiara fin dall’inizio e il primo risultato è soddisfacente, grazie al perentorio 4-1 ottenuto a Ginevra su Cipro in amichevole.

La prima Svizzera di Hitzfeld, vittoriosa 4-1 su Cipro

Superato quest’unico test a disposizione per poter cominciare al meglio l’avventura verso le qualificazioni del Mondiale 2010 in Sudafrica, i rossocrociati si trovano da settembre 2008 a competere con Israele, Lussemburgo, Grecia, Lettonia e Moldova per guadagnarsi un posto nella fase finale del torneo. La Dea bendata stavolta ha arriso ai nostri e il lotto delle contendenti è assolutamente alla loro portata e, in effetti, si qualificheranno, ma non senza essersi prima complicati oltremodo la vita. Il cammino infatti comincia con un pareggio 2-2 in Israele in una gara che conducevano per 2-0 fino ad un quarto d’ora dal termine, ma che non seppero chiudere con una vittoria, che invece sarebbe risultata utilissima, soprattutto a livello morale e per cominciare il cammino guardando tutti dall’alto.

Così non è stato, purtroppo e il calendario propone ai rossocrociati solo pochi giorni dopo una sfida-trabocchetto, nel quale cadono con entrambi i piedi: a Zurigo contro Lussemburgo le sorti in partenza dei ducali sembrano segnate, ma al Letzigrund sono in più di 20.000 ad assistere ad una delle disfatte più clamorose nella storia della nostra Nazionale. Gli ospiti da vittime presunte diventano carnefici certi e, disputando una delle loro migliori partite da sempre, tengono in scacco i padroni di casa, trafiggendoli al 27’, subendo il pareggio di Nkufo qualche minuto dopo e tornando in vantaggio imperterriti all’ultimo minuto, chiudendo la gara con una vittoria tanto inattesa quanto meritata, davanti ad un pubblico attonito e ad un avversario che aveva preso indubbiamente sottogamba l’impegno.

Ora la strada è diventata impervia per i nostri, ai quali non rimane altro che rialzarsi prima possibile, consapevoli che per risalire bisogna prima toccare il fondo: gli uomini di Hitzfeld si riscattano subito, a dire il vero e le vittorie di ottobre su Lettonia a San Gallo e sulla Grecia ad Atene, entrambe per 2-1, stanno a testimoniarlo, riportando repentinamente la nostra Nazionale in lizza per la qualificazione, nonostante i primi 2 passi falsi. A cavallo fra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 i rossocrociati sostengono 2 amichevoli casalinghe contro Finlandia e Bulgaria, vincendo la prima col minimo scarto e pareggiando per 1-1 la seconda prima di incontrare nel giro di 4 giorni col doppio confronto di andata/ritorno la Moldova, ultima avversaria da sfidare nel girone di qualificazione ai Mondiali.

I nostri mantengono bene la rotta intrapresa nelle ultime gare ufficiali, superando col medesimo risultato di 2-0 gli avversari, con reti di Frei e Gelson Fernandes in Moldova e Nkufo e Frei nel ritorno del 1° aprile a Ginevra. Raggiunta la Grecia in testa al girone a seguito di questa doppia affermazione, per gli uomini di Hitzfeld diventa fondamentale la sfida con gli ellenici, prevista a settembre al San Giacomo di Basilea e per preparare quindi al meglio questa gara, la Federazione elvetica organizza un’amichevole ad agosto contro i campioni del mondo in carica dell’Italia, da disputarsi sul medesimo campo. Il match disattende un po’ le aspettative a livello di spettacolo, ma rimane un positivo banco di prova per i nostri che chiudono l’incontro sullo 0-0 e possono apprestarsi ad affrontare la Grecia con ben riposta fiducia nel loro mezzi.

La tensione è palpabile al San Giacomo il 5 settembre 2009, la posta in palio è altissima: chi vince stacca virtualmente il biglietto per il Sudafrica, chi perde andrà agli spareggi e la Svizzera, sicuramente bloccata dalla tensione, sinceramente non disputa una bella gara, rimanendo a lunghi tratti in balìa dell’avversario che ha però il torto di non riuscire a concretizzare una supremazia abbastanza evidente e così, fra parate miracolose di Benaglio e clamorose traverse degli ospiti si arriva al minuto 83, quando Stephane Grichting realizza di testa il suo unico gol in maglia rossocrociata, deviando una punizione calciata da Hakan Yakin, spalancando la porta alla squadra per una vittoria ormai insperata, messa poi al sicuro da Marco Padalino a 2’ dal termine, anch’egli di testa e con l’unico gol in Nazionale della carriera!

Distanziata di 3 lunghezze l‘avversaria più pericolosa del girone, i nostri devono ora solo saper gestire il vantaggio acquisito, con sole 3 gare rimaste da disputare ed in effetti riescono molto bene nell’intento, dapprima tornando imbattuti dalla trasferta in Lettonia (2-2 con reti di Frei e Derdiyok) e poi imponendosi nella rivincita coi Lussemburghesi, in casa loro per 3-0, mettendo stavolta al sicuro il risultato fin dal primo tempo con gol di Benjamin Huggel al 6’ (la rete numero 1.000 nella storia della nostra Nazionale!) e doppietta di una scatenato Senderos ai minuti 8 e 22.

La gara di chiusura del girone al San Giacomo contro Israele a metà ottobre è pura formalità, che gli uomini di Hitzfeld espletano sapientemente senza patemi inchiodandola sullo 0-0. Guadagnato l’accesso alla fase finale dei Mondiali, solo 4 amichevoli attendono Hitzfeld e compagnia prima del debutto in Sudafrica e tutte in terra elvetica, da novembre 2009 a giugno 2010, nell’ordine contro Norvegia, Uruguay, Costa Rica e Italia.

Questi 4 incontri si rivelano un vero disastro per i nostri, che subiscono 3 sconfitte consecutive ed ottengono un solo pareggio, nell’ultimo test, quello contro l’Italia, arrivando al debutto in Sudafrica non certo con l’euforia necessaria ad affrontare un girone che comprende Spagna, Cile e Honduras. Ciononostante i rossocrociati riescono a stupire ancora una volta (stavolta nel bene) e grazie ad una rocambolesca rete di Gelson Fernandez superano a sorpresa la Spagna nella prima gara, ma sempre per continuare a stupire (questa volta nel male) perdono la seconda col Cile e pareggiano a reti inviolate quella con l’Honduras e vengono inesorabilmente eliminati! Per Hitzfeld è una delusione cocente: le aspettative erano alte, soprattutto dopo la vittoria sugli iberici, ma ancora una volta i rossocrociati devono lasciare i Mondiali senza aver raccolto nulla di buono.

La ripresa della stagione agonistica ad agosto 2010 vede i nostri impegnati in amichevole in Austria, gara che vincono 1-0 con rete di Moreno Costanzo al suo debutto in Nazionale, dopo soli 2’ dall’ingresso in campo avvenuto al 71’; mentre in quella successiva a inizio settembre la Svizzera pareggia 0-0 a San Gallo contro l’Australia. Pochi giorni dopo è già tempo di qualificazioni agli Europei 2012 di Polonia ed Ucraina e ad attendere la Svizzera c’è un gruppo assai complicato, con Inghilterra, Bulgaria, Montenegro e Galles: l’esordio a Basilea con gli inglesi offre già l’esatta misura della difficoltà del girone e i nostri vengono nettamente superati per 3-1 al San Giacomo; altrettanto negativa la successiva trasferta in Montenegro, nella neonata Repubblica balcanica, dove una rete di Mirko Vucinic basta ai locali per battere i rossocrociati.

A risollevare un poco le sorti della squadra di Hitzfeld arriva la gara interna contro il Galles, con relativa larga vittoria per 4-1, che senz’altro aiuta a ridare un po’ di morale alla squadra, che successivamente raccoglie 2 pareggi in altrettante amichevoli: 1-1 contro l’Ucraina a Ginevra e 0-0 a Malta nel febbraio 2011. La serie dei pareggi per i nostri non si arresta e prosegue anche alla riapertura delle gare di qualificazione agli Europei, con lo 0-0 ottenuto in Bulgaria e il 2-2 a Londra, contro la capolista del girone.

Ad agosto si registra la vittoria in Liechtenstein in amichevole per 2-1 e poi arrivano le ultime 3 gare delle qualificazioni agli Europei 2012, foriere di buone notizie per le prestazioni casalinghe contro Bulgaria e Montenegro e cattive per la trasferta in Galles, dove i nostri perdono 2-0. Chiuso il girone al terzo posto, ai nostri non rimane altro che pensare a quello per i Mondiali 2014 in Brasile, che li vede impegnati di fronte a Slovenia, Albania, Norvegia, Islanda e Cipro, squadre onestamente alla portata, che però, ci hanno ormai abituato a saper vincere le partite impossibili e fare brutte figure in quelle sulla carta più semplici. Prima che il girone si apra, ci sono comunque le amichevoli a far da cuscinetto fra un periodo e l’altro e stavolta sono ben 6 quelle che serviranno alla Svizzera come test di preparazione alle qualificazioni mondiali, nella speranza che aiutino i nostri ad imparare una volta per tutte come mantenere alta la concentrazione contro qualsiasi avversario.

Si comincia con 2 trasferte nel mese di novembre 2011: la prima in Olanda, che termina 0-0 e la seconda in Lussemburgo pochi giorni dopo, nella quale ci imponiamo per 1-0 sui locali; gli altri 4 incontri si svolgeranno tutti nel 2012 di cui i primi 3 in terra elvetica, cominciando con la sconfitta per 1-3 a febbraio contro l’Argentina a Berna, seguita da una incredibile vittoria per 5-3 sulla Germania a Basilea a maggio, con Derdiyok mattatore della gara, a segno con una tripletta indimenticabile nel corso dei primi 50’ di gioco.

Svizzera e Germania schierate prima della memorabile gara (Svizzera)

Gli alti e bassi dei rossocrociati non finiscono mai e sono sempre in agguato: passano solo 4 giorni e a Lucerna la Romania riesce a mettere sotto i nostri davanti a 12.000 tifosi pronti a festeggiare, ma alla fine delusi dalla prova dei loro beniamini, superati da una rete ad inizio ripresa, alla quale non hanno più saputo rispondere; la gara successiva è sulla carta molto più impegnativa, ma naturalmente i nostri vincono nettamente, imponendosi per 4-2 sul difficile campo di Spalato, contro la Croazia: reti di Granit Xhaka, Tranquillo Barnetta e doppietta di Mario Gavranovic.

Arriva finalmente il momento delle qualificazioni ai Mondiali 2014 e la Nazionale rossocrociata è attesa al debutto contro la Slovenia a Lubiana il 7 settembre 2012: partita difficile e vittoria raggiunta, grazie a 2 reti con tiri da fuori area uno più bello dell’altro di Granit Xhaka e di capitan Gökhan Inler. L’incontro successivo si svolge a Lucerna pochi giorni dopo, contro l’Albania di De Biasi e i rossocrociati si confermano con rete di Xherdan Shaqiri e raddoppio di Inler su rigore, mentre la terza gara di qualificazione vede i nostri ospitare la Norvegia e pareggiare 1-1 con rete di Gavranovic al 79’ su corner e pareggio degli ospiti di testa, sempre su tiro dalla bandierina.

Svizzera e Germania schierate prima della memorabile gara (Germania)

Pochi giorni dopo la Svizzera compie un passo determinante per la qualificazione, andando a vincere nella difficile trasferta in Islanda per 2-0 grazie ad una splendida rete di Barnetta con tiro all’incrocio dei pali e raddoppio di Gavranovic. A cavallo fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 i nostri sono impegnati in 2 amichevoli in Tunisia e Grecia, che, rispettivamente vincono per 2-1 e pareggiano a reti bianche, prima di riprendere la strada delle qualificazioni per Brasile 2014. A marzo e giugno 2013 superano il doppio confronto con Cipro, pareggiando senza reti in trasferta e vincendo per 1-0 al 90’ a Ginevra con rete di Gavrilovic, dopo aver sprecato l’impossibile nel corso di entrambe le gare, poi, durante l’estate, con l’inizio della nuova stagione agonistica, ottengono uno dei risultati più prestigiosi in assoluto, superando in amichevole a Basilea nientemeno che il Brasile, grazie ad un’autorete di Dani Alves su cross di Seferovic a inizio ripresa.

La Svizzera vincitrice sul Brasile

I buoni auspici per una stagione importante non mancano e infatti i rossocrociati proseguono il loro felice cammino verso i Mondiali dapprima pareggiando 4-4 una scoppiettante e rocambolesca gara con l’Islanda a Berna (che li vedeva in vantaggio di 3 reti a soli 35’ dal termine) e poi vincendo alla grande le ultime 3 sfide del girone contro Norvegia ed Albania in trasferta e Cipro in casa, assicurandosi, vento in poppa, la qualificazione alla fase finale dei Mondiali 2014. Hitzfeld ha saputo dare ai suoi uomini un gioco piacevole ed arrembante, la squadra non ha paura di nessun avversario ed è consapevole dei propri mezzi, doti che mai i rossocrociati avevano espresso in maniera così netta e definita e ora c’è solo il tempo per qualche amichevole prima di volare in Brasile; la prima di queste viene perduta in Corea del Sud per 2-1, a novembre 2013, ma le 3 successive, tutte disputate in terra elvetica regalano ai nostri un pareggio per 2-2 contro la Croazia a marzo a San Gallo e 2 vittorie consecutive a Lucerna nei mesi di maggio e giugno 2014, rispettivamente contro Giamaica e Perù.

La truppa è pronta per la trasferta oltreoceano e morale e consapevolezza di poter ben figurare sono alle stelle: il primo ostacolo nel girone si chiama Ecuador e viene brillantemente superato dagli uomini di Hitzfeld, grazie alle reti di Mehmedi e Seferovic nel secondo tempo, dopo aver subito il vantaggio dei sudamericani nel corso della prima frazione di gioco. Poi Svizzera e Francia incrociano ancora una volta i loro destini e stavolta la vittoria dei transalpini è netta, con un eloquente 5-2; ultimo avversario del girone è l’Honduras, che fortunatamente stavolta i nostri piegano senza patemi per 3-0, con tripletta di uno scatenato Xherdan Shaqiri, la cui prima rete rimane memorabile: la qualificazione alla seconda fase dei Mondiali è assicurata.

Il tasso di classe degli uomini di Hitzfeld è nettamente maggiore di qualsiasi altra selezione elvetica scesa in campo nelle precedenti edizioni dei mondiali e ciò si vede soprattutto nella condotta di gara tenuta contro i futuri vice-campioni del mondo dell’Argentina, incontrati nella prima gara ad eliminazione diretta, il 20 giugno a San Paolo del Brasile: i nostri danno la netta sensazione di tenere per lunghi tratti in pugno la partita, sprecando anche diverse occasioni clamorose davanti al portiere avversario, che riesce a salvarsi sempre con un po’ di bravura e con molta fortuna; il risultato rimane inviolato per tutti i 90’ regolamentari e fino a 2’ dal termine dei supplementari, fino alla rete di Di Maria, che batte imparabilmente Benaglio con un diagonale rasoterra, ma i nostri hanno ancora voglia di lottare e a pochi secondi dal termine colpiscono un palo con Dzemaili entrato in campo da una manciata di minuti, segno che il destino aveva deciso di fermare qua la corsa dei rossocrociati.

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