La storia della nazionale 19, arriva Petkovic e la squadra continua a volare

scritto da Walter Savigliano

ARRIVA PETKOVIC E LA NAZIONALE CONTINUA A VOLARE

Terminata l’era di Ottmar Hitzfeld, per guidare i rossocrociati sale in sella Vladimir Petkovic, già accordatosi con la Federazione elvetica a dicembre 2013. Come abbiamo visto la squadra è reduce dal positivo mondiale in Brasile e, senza amichevoli di preparazione, a settembre deve già tuffarsi nelle qualificazioni per gli Europei di Francia 2016: gli avversari nel girone sono Inghilterra, Slovenia, San Marino, Lituania ed Estonia, con le prime 2 classificate direttamente qualificate alla fase finale e la terza spedita a disputare gli spareggi per gli ultimi posti disponibili a Parigi e dintorni. Petkovic, giustamente, non apporta sostanziali modifiche alla rosa della Svizzera e nel difficile debutto, in casa contro l’Inghilterra, l’unica novità fra i titolari risulta essere il portiere Sommer al posto di Benaglio, che comunque nulla può sulle reti degli ospiti nel secondo tempo e la squadra dell’ex Roy Hodgson, a Basilea porta via il bottino pieno.

Nel mese di ottobre i nostri disputano in Slovenia la seconda gara di qualificazione perdendo ancora, stavolta col minimo degli scarti, ma ora la strada per gli uomini di Petkovic comincia a farsi in salita; fortunatamente solo pochi giorni dopo il calendario prevede un’altra trasferta, ma contro un avversario che potrebbe dare ai nostri una boccata d’ossigeno e in effetti San Marino viene nettamente superato per 4-0, grazie ad una doppietta di Seferovic nel primi 24’ minuti di gioco e poi con le reti di Dzemaili e Xherdan Shaqiri, con Rodriguez che può permettersi anche il lusso di farsi parare un rigore al 90’.

La prima Svizzera vincente di Petkovic: 4-0 a San Marino

Troppo poco probante il test romagnolo per capire se i rossocrociati abbiano ritrovato gioco, intesa e vitalità, non resta che aspettare i prossimi incontri e il primo di questi arriva a metà novembre, quando la Lituania è attesa a San Gallo: i baltici subiscono la stessa sorte degli avversari precedenti e stavolta la doppietta è di Xherdan Shaqiri, preceduta da un’autorete e dal gol del difensore Fabian Schär, già al suo quarto sigillo in rossocrociato su 9 partite disputate. Solamente 3 giorni dopo, la Svizzera disputa la sua prima amichevole dell’era Petkovic e la gara disputata in Polonia risulta emozionante e molto ben giocata: in vantaggio dopo 4’ con Josip Drmic, dopo il ribaltamento del risultato da parte dei padroni di casa, i nostri pareggiano allo scadere con Fabian Frei, al suo primo gol in nazionale.

L’attività della squadra riprende a marzo 2015, quando l’Estonia scende a Lucerna per l’ultima gara di andata del girone di qualificazione agli europei: ad attendere i baltici c’è una squadra che ha ormai riacquisito forza e concretezza e con un secco e perentorio 3-0 i nostri si sbarazzano degli avversari. Al termine delle gare di andata, la classifica del gruppo vede in testa l’Inghilterra, irraggiungibile con 15 punti e dietro appaiate Svizzera e Slovenia con 9, che si contendono il secondo posto, come abbiamo detto, utile per accedere alla fase finale. Prima che comincino le 5 partite consecutive del girone di ritorno, i rossocrociati disputano 2 test-match casalinghi, contro Stati Uniti e Liechtenstein: la prima di queste gare (terminata 1-1) è da ricordare per il debutto di Breel Embolo avvenuto al 56’ in sostituzione di Drmic e la seconda, terminata 3-0 con doppietta di Dzemaili e rete nel mezzo di Xherdan Shaqiri, è stata la prima partita giocata dalla Nazionale allo Stockhorn Arena di Thun.

Tornano le qualificazioni, dunque e i nostri sono attesi in Lituania, dove a metà giugno vincono 2-1 in rimonta, con reti di Drmic e Xherdan Shaqiri a pochi minuti dal termine, ma il match-clou del girone è quello successivo, di inizio settembre, con la Slovenia attesa al San Giacomo di Basilea: la Svizzera ha uno solo risultato a disposizione per evitare gli spareggi, la vittoria e nient’altro. La gara è molto tirata, la tensione è palpabile fin dalle prime battute di gioco, ma i nostri non sbloccano il risultato, anche perché i due portieri si ergono entrambi a protagonisti, fino al 44’ quando Novakovic porta in vantaggio gli ospiti che ad inizio ripresa raddoppiano col difensore Cesar di testa su calcio d’angolo. La doppia mazzata avrebbe potuto stroncare ogni velleità dei rossocrociati, che invece dimostrano di essere ormai una squadra matura e molto ben impostata a livello temperamentale e che, con una condotta di gara arrembante e senza ulteriori sbavature nei 10’ finali ribaltano il risultato in maniera incredibile, grazie alle reti di Drmic, Stocker e ancora Drmic in pieno recupero.

L’undici titolare che batte la Slovenia a Basilea

Ora mancano 3 gare alla fine delle qualificazioni e alla Svizzera sono sufficienti 6 punti per mantenere la seconda posizione e staccare il biglietto per Francia 2016: dopo la preventivabile sconfitta in Inghilterra, i 6 punti arrivano puntuali contro San Marino a San Gallo (7-0) e a Tallinn in Estonia, solo grazie ad un autogol nel recupero, ma ormai la Slovenia ha mollato nell’inseguimento ed il pareggio avrebbe ugualmente promosso i nostri.

Da novembre 2015 a giugno 2016 è prevista la solita sfilza di amichevoli, ma gli uomini di Petkovic in queste gare non esprimono di certo il loro meglio: 6 partite in tutto, le prime 3 in trasferta e le successive in casa, con 4 sconfitte e 2 soli successi, in Austria (2-1 con doppietta di Seferovic) e nell’ultimo test contro la Moldova a Lugano, 2-1 sofferto molto più del lecito, contro un avversario nettamente inferiore a livello tecnico. Nel gruppo della fase finale in Francia 2016 i rossocrociati sono sorteggiati con l’esordiente Albania, l’immancabile Francia e la Romania: l’esordio a Lens, contro gli uomini di De Biasi è rocambolesco, comunque, dopo essersi portati in vantaggio al 6’ col solito gol di Schär di testa, i rossocrociati portano a casa un prezioso successo fra espulsioni, pali, rigori reclamati e grandi parate di Sommer. La seconda sfida è prevista a Parigi, contro la Romania ed è un’altra battaglia, stavolta i nostri vanno sotto su rigore causato da capitan Lichsteiner nel primo tempo, ma si assicurano il pareggio con staffilata di sinistro da parte di Mehmedi nel corso della seconda frazione di gioco. Ultima gara del gruppo è contro i padroni di casa transalpini: ad entrambe le squadre basta il pareggio per la qualificazione al turno successivo e alla fine sarà 0-0, senza morti o feriti.

Arrivano gli ottavi di finale, turno da sempre fatale per i rossocrociati che purtroppo non smentiscono la cabala: la sfida contro la Polonia è davvero avvincente, con entrambe le squadre vogliose di prevalere sull’avversario e ne scaturisce una partita memorabile, resa ancor più indimenticabile da un gol strepitoso di Xherdan Shaqiri, che con una meravigliosa rovesciata dal limite dell’area regala il pareggio ai suoi nelle seconda metà della ripresa; le contendenti continuano ad attaccare in altalena con rovesciamenti di fronte emozionanti, che però non portano a nulla di concreto se non ai supplementari e successivamente ai calci di rigore, che vedono i nostri sbagliare un unico tiro dal dischetto con Granit Xhaka, sufficiente a perdere l’incontro e tornare a casa una volta ancora prematuramente. Il torneo francese viene vinto dal Portogallo di Ronaldo, vittorioso sorprendentemente in finale contro i padroni di casa.

Proprio i neo campioni europei lusitani sono i primi avversari dei rossocrociati nel girone di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, gruppo che vede coinvolte anche Ungheria, Andorra, Far Oer e Lettonia: la prima classificata si qualifica per Russia 2018, mentre la seconda disputerà gli spareggi ad eliminazione diretta per gli ultimi posti disponibili. Le gare di qualificazione cominciano subito, senza amichevoli di preparazione e il Portogallo è atteso a Basilea il 6 settembre 2016, i lusitani sono privi di Cristiano Ronaldo, infortunatosi nel corso della finale europea a giugno e sono inesorabilmente battuti da una Nazionale svizzera ben messa in campo e assai volitiva, che mette al sicuro il risultato già nel primo tempo con reti di Embolo e raddoppio di Mehmedi.

La buona prova di Basilea viene bissata nell’ottobre 2016 a Budapest, laddove i nostri si impongono sui padroni di casa magiari per 3-2 grazie ad una rete di Stocker allo scadere, dopo le reti di Seferovic e Ricardo Rodriguez, segno che davvero i rossocrociati hanno acquisito autorevolezza totale per ogni gara internazionale: il lavoro di Petkovic si fa sentire in ogni suo dettaglio. Le successive gare contro Andorra, Far Oer e Lettonia risultano pure formalità, espletate dai nostri senza strafare nei mesi a cavallo fra la fine 2016 e l’inizio 2017 e il termine del girone d’andata vede la Svizzera al comando sul Portogallo, con l’Ungheria che insegue distaccata di molti punti.

Il calendario del girone di ritorno offre agli uomini di Petkovic un inizio soft, con le 3 formazioni più deboli da incontrare all’inizio consecutivamente e queste gare regalano ai rossocrociati 9 punti, che li rendono irraggiungibili per l’Ungheria ed in lotta col Portogallo per la prima posizione fino all’ultima gara, anche perché nel penultimo incontro la Svizzera sconfigge i magiari con un netto ed eloquente 5-2 a Basilea ad ottobre 2017. Il sipario si chiude allo stadio del Benfica di Lisbona e il Portogallo, ritrovato Cristiano Ronaldo, supera gli uomini di Petkovic con un 2-0 sufficiente a staccare il biglietto per Mosca, grazie alla miglior differenza-reti e costringere i nostri allo spareggio contro l’Irlanda del Nord. La doppia sfida contro i britannici si rivela più insidiosa del previsto, le 2 sfide sono combattute fino alla fine come da tradizione del calcio anglosassone, ma alla Svizzera basta un solo gol, realizzato su rigore da Ricardo Rodriguez a Belfast, nella gara di andata, per accedere all’ennesima fase finale dei Mondiali.

La Svizzera che pareggiando con l’Irlanda del Nord si qualifica per i Mondiali 2018

Le amichevoli di preparazione a Russia 2018 sono solo 4, la prima in Grecia, con vittoria per 1-0 con rete di Dzemaili, la seconda a Lucerna contro Panama, strapazzato per 6-0, quella successiva in Spagna, pareggiata 1-1 e l’ultima ancora al Cornaredo, contro il Giappone superato per 2-0, con rigore di Ricardo Rodriguez e rete di Seferovic. Molto buono, dunque, il cammino pre-mondiale degli uomini di Petkovic e stavolta le aspettative per la nostra Nazionale sono molto più ambiziose del solito, guardando anche gli avversari nel girone iniziale in Russia: Brasile, Serbia e Costa Rica, formazioni (tranne naturalmente quella carioca) ampiamente alla portata dei rossocrociati, considerando il bel gioco espresso negli ultimi mesi.

Addirittura, la gara d’esordio, quella sulla carta più difficile contro il Brasile, si conclude con un pareggio per 1-1, con una rete per tempo e la Svizzera che va a segno con Zuber nella ripresa; la svolta avviene nella gara successiva, quando, battendo la Serbia per 2-1 i nostri si guadagnano virtualmente l’accesso alla seconda fase del torneo; la partita comincia in salita con la rete subita da Mitrovic al 5’, ma ormai i nostri sono avvezzi alle rimonte e anche stavolta chiudono il match in vantaggio grazie alle reti di Granit Xhaka con bolide da fuori area e Xherdan Shaqiri su azione di contropiede nel secondo tempo. La terza gara del gruppo è un pareggio 2-2 contro Costa Rica e risulta essere una delle più avvincenti dell’intera competizione, fra pali, traverse e rigori al 90’, pur essendo Costa Rica già fuori dai giochi e i nostri certi del passaggio del turno.

Arrivano gli ottavi di finale e l’accoppiamento con la Svezia sembrerebbe, sulla carta, soddisfare i nostri, ma come spesso è accaduto nell’avvincente storia della nostra Nazionale, le partite facili per i rossocrociati spesso si rivelano ostacoli insormontabili, cosa puntualmente successa anche in questa importante occasione: gli uomini di Petkovic approcciano la sfida in una maniera totalmente sbagliata e sono assolutamente fuori gara fin dai primi minuti, regalando agli scandinavi tutto il primo tempo e conseguenti grandi occasioni che pur non sfruttate, aiutano gli uomini in maglia gialla ad acquisire consapevolezza minuto dopo minuto ed infondono ai nostri sempre maggior insicurezza, fino alla rete di Forsberg al 66’, scaturita su tiro da fuori area, involontariamente e sfortunatamente deviato dal piede di Manuel Aikanji con traiettoria che diventa imprendibile per il pur bravo Sommer. Stavolta l’eliminazione è meritata, ma non meno cocente di tutte le altre avvenute fin da troppo tempo ormai in questi ‘benedetti’ ottavi di finale!

 

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