Yvon Mvogo – 5,5-: Nel primo tempo è spettatore non pagante. Nella ripresa viene beffato in velocità da uno scatenato Alioski e, in seguito, viene anticipato dal suo compagno di reparto Von Bergen.
(77’ Kwadwo Duah – s.v. – al 19enne vengono riservati gli ultimi minuti. Pochi per poterlo giudicare)
Leonardo Bertone – 5,5 – la mente del centrocampo giallonero appare un po’ appannata dalle fatiche di Champions. Per fortuna del Lugano non è lo stesso giocatore che in aprile mise a segno l’ultima rete per i suoi.
(66’ Michael Frey – 5 – tornato alla base dopo un girone di ritorno in quel di Lucerna, vuole ergersi subito a protagonista nel suo stadio. Fallisce, anche perché fisicamente non è al top)
Mirko Salvi – 7 – sul rigore di Hoarau azzecca l’angolo e spizzica pure il pallone, ma non può nulla. Per il resto compie degli interventi che tengono a galla il Lugano nel primo tempo, mentre nel secondo esegue parate di ordinaria amministrazione. Sicurezza
(73’ Assan Ceesay – 7,5 – entra al posto di uno stremato Padalino e si fa fatica ancora adesso a capire come mai la scorsa stagione Zeman lo mandava a giocare con l’Under 21. Ha la velocità di un’antilope e una voglia di spaccare il mondo invidiabile. Da lui nasce la rete della vittoria. Motorino)
Jonathan Sabbatini – 6 – con un centrocampo fisico come quello bernese le sue qualità tecniche si vedono a sprazzi. Da lui, però, il Lugano non può prescindere. Esperto
(85’ Domen Crnigoj – s.v. – scende in campo per troppo poco tempo. Impossibile giudicarlo)
Sandro Schärer 7 – ha 27 anni, ma sembra avere l’esperienza di un 40enne. Dirige l’incontro senza affanno. Fischia giustamente un rigore per l’YB e non si fa intimorire dal pubblico giallonero.
Sandro Pozzi e Markus Räber 6 – sbandierano il giusto, senza rendersi protagonisti.