Da Zero a Dieci: Young Boys-Lugano 30.07.2016

scritto da Claudio Paronitti
alioskiSulmoni e Alioski i migliori in campo tra le fila bianconere. Deludono, per contro, Piccinocchi e Mariani.
YOUNG BOYS
Yvon Mvogo – 5,5-: Nel primo tempo è spettatore non pagante. Nella ripresa viene beffato in velocità da uno scatenato Alioski e, in seguito, viene anticipato dal suo compagno di reparto Von Bergen.
Florent Hadergjonaj – 5: Inizia la partita spingendo come un forsennato. Con il passare dei minuti cala la sua proiezione offensiva e di questo l’YB ne risente.
Gregory Wüthrich – 5,5 – si procura il rigore, facendosi abbracciare un po’ troppo affettuosamente da Golemic. Per il resto, non dà l’impressione di poter essere un titolare della difesa giallonera.
Steve Von Bergen – 4,5 – si merita questo voto per lo scellerato intervento che porta al decisivo vantaggio del Lugano. Ha 33 anni, l’età non gioca dalla sua parte e si vede.
Linus Obexer – 5 – a differenza di Hadergjonaj sale meno e cerca di difendere di più. Ma quando Alioski gli fa “marameo” in velocità è una botta al morale dalla quale non riesce più a riprendersi.
(73’ Scott Sutter – 5,5 – entra quando il risultato è ancora in parità e dovrebbe dare quella spinta sulla fascia che Hütter si aspettava dall’inizio da Obexer. Non esegue il compito impartitogli dal suo allenatore)
Yoric Ravet – 5 – si fa stoppare da Golemic qualche secondo prima del pareggio bianconero. Si rende pericoloso in un paio di occasioni, ma nulla più.
(77’ Kwadwo Duah – s.v. – al 19enne vengono riservati gli ultimi minuti. Pochi per poterlo giudicare)
Leonardo Bertone – 5,5 – la mente del centrocampo giallonero appare un po’ appannata dalle fatiche di Champions. Per fortuna del Lugano non è lo stesso giocatore che in aprile mise a segno l’ultima rete per i suoi.
Milan Gajic – 5,5 – come spesso gli succede, gioca con il freno a mano tirato. La velocità non è il suo forte, ma con i piedi ci sa fare, eccome. Anche se questa sera non ha prodotto veri pericoli per Salvi.
Miralem Sulejmani – 5 – un giocatore delle sue qualità tecniche dovrebbe sempre fare la differenza. I compagni lo cercano, ma lui non riesce ad accendere la luce perpetua alla quale ci aveva abituato la scorsa stagione.
Yuya Kubo – 5 – sostituire Gerndt non è compito semplice. Lo Young Boys, che non gli permetterà di andare alle Olimpiadi per rimpiazzare appunto lo svedese, si aspetta molto di più da lui.
(66’ Michael Frey – 5 – tornato alla base dopo un girone di ritorno in quel di Lucerna, vuole ergersi subito a protagonista nel suo stadio. Fallisce, anche perché fisicamente non è al top)
Guillaume Hoarau – 6 – segna il rigore, ma la sua faccia mostra segni di svogliatezza. Se la prende pure con l’arbitro che lo ammonisce quando commette un fallo del tutto inutile a centrocampo.
Adi Hütter (allenatore) – 5 – a inizio gara aveva dichiarato che la sua squadra giocherà a calcio. Lo fa, ma solo per i primi trenta minuti, dove ha il pallino del gioco tra i piedi. Piano piano, il suo pensiero di fare gioco si squaglia come neve al sole e, quando torna dagli spogliatoi, non riesce a trovare un rimedio alla voglia di vincere del Lugano.
LUGANO
Mirko Salvi – 7 – sul rigore di Hoarau azzecca l’angolo e spizzica pure il pallone, ma non può nulla. Per il resto compie degli interventi che tengono a galla il Lugano nel primo tempo, mentre nel secondo esegue parate di ordinaria amministrazione. Sicurezza
Marco Padalino – 6,5 – dove non ci arriva con la velocità, ci mette l’esperienza. Non si propone molto in fase offensiva, ma difende con autorità le puntate offensive giallonere. Ritrovato
(73’ Assan Ceesay – 7,5 – entra al posto di uno stremato Padalino e si fa fatica ancora adesso a capire come mai la scorsa stagione Zeman lo mandava a giocare con l’Under 21. Ha la velocità di un’antilope e una voglia di spaccare il mondo invidiabile. Da lui nasce la rete della vittoria. Motorino)
Fulvio Sulmoni – 7 – la su presenza in difesa è oro colato per questo Lugano. Sempre presente, non commette praticamente mai una sbavatura e quasi quasi trova il gol con un’azione “alla Bolt”. Superlativo
Vladimir Golemic – 6,5 – l’ingenuità che commette strattonando Wüthrich in occasione del rigore dello Young Boys poteva avere un effetto devastante. Ma lui, con una grinta invidiabile, si lascia alle spalle l’accaduto, e ha anche il merito di lanciare Ceesay per il definitivo 2-1. Roccia
Goran Jozinovic – 5,5 – una prova non all’altezza del debutto di settimana scorsa. Soffre maledettamente le puntate offensive degli esterni dell’YB e in fase di copertura è spesso fuori posizione. Da rivedere
Jonathan Sabbatini – 6 – con un centrocampo fisico come quello bernese le sue qualità tecniche si vedono a sprazzi. Da lui, però, il Lugano non può prescindere. Esperto
Mario Piccinocchi – 5,5 – stesso discorso fatto per Sabbatini, se non che “Picci” soffre di più anche per il fisico minuto. Non è al 100% della forma e lo si vede. Sofferente
Davide Mariani – 5 – il salto di categoria è un fattore che è stato sicuramente preso in considerazione quando è stato acquistato. Fatica a reggere i ritmi della Super League, nonostante una tecnica invidiabile. Rimandato
Ezgjan Alioski – 8 – il migliore dei bianconeri. Anche se, a dire il vero, per i primi venti minuti è un fantasma. Poi, piano piano si sveglia dal torpore e inizia a macinare chilometri sulla sua fascia di competenza. Segna la rete del pareggio e va vicino più volte alla doppietta personale. Fuoriclasse
Ofir Mizrachi – 6 – da ala, dove sa cosa fare con il pallone tra i piedi, si trova meglio che come punta centrale. Lo dimostra cercando di sfruttare tutta la sua velocità contro Hadergjonaj. In miglioramento
(85’ Domen Crnigoj – s.v. – scende in campo per troppo poco tempo. Impossibile giudicarlo)
Dragan Mihajlovic – 6 – nel primo tempo, nel suo ruolo di competenza non riesce quasi mai a saltare l’uomo. Nella ripresa è tutto un altro giocatore. Si propone di più e fa valere la sua velocità. Grintoso
Andrea Manzo (allenatore) – 8,5 – aveva dichiarato di voler andare a Berna per giocarsela. È quello che il suo Lugano fa (togliendo la prima mezz’ora della partita). Le sue idee di gioco possono portare i bianconeri là, dove non è riuscito il suo predecessore. È lui il vero acquisto di Renzetti. Imprescindibile
ARBITRI
Sandro Schärer 7 – ha 27 anni, ma sembra avere l’esperienza di un 40enne. Dirige l’incontro senza affanno. Fischia giustamente un rigore per l’YB e non si fa intimorire dal pubblico giallonero.
Sandro Pozzi e Markus Räber 6 – sbandierano il giusto, senza rendersi protagonisti.