Lucerna-Lugano, le pagelle: grande prova collettiva, proprio come richiesto in sede di presentazione

scritto da Claudio Paronitti

Il Lugano torna al successo dopo un’astinenza durata tre mesi e mezzo e il merito di ciò è da dare ai ragazzi, che hanno saputo tirare fuori il meglio di sé nel momento più delicato della stagione

Noam Baumann – – si esalta come mai aveva fatto finora, parando tutto quello che c’era da parare. Se continua così, è una sicurezza;

Fulvio Sulmoni – 4,5 – proprio al termine della prima frazione prende un giallo che gli farà saltare lo Young Boys. Un vero peccato, perché, a parte la sbandata collettiva dei primi venti minuti, è un muro contro cui i biancoblù sbattono;

Mijat Marić – 4,5 – come i compagni, vive un primo quarto di gara in apnea. Da quel momento in avanti giganteggia come al solito, facendo il bel tempo là dietro;

Ákos Kecskés – – al debutto stagionale non sfigura affatto. Chiaramente, manca un po’ di intesa con i compagni, ma, in fin dei conti, è con la presenza in campo che essa si trova;

Dragan Mihajlović – – poche occasioni per mettersi in mostra in attacco, pensa più alla fase arretrata, svolgendola egregiamente;

Mario Piccinocchi – – qualche pallone velenoso perso di troppo in mezzo al campo che fa venir più di un brivido ai compagni. Esce per infortunio alla pausa di metà partita;

(46′ Miroslav Čovilo – 4,5 – sorprendentemente fuori dall’undici titolare, gioca una seconda frazione di livello. Non sbaglia uno stacco di testa. Come al solito, d’altronde);

Jonathan Sabbatini – – partita da incorniciare per il capitano, che suggella il risultato con il secondo gol consecutivo, una rarità che sta diventando una bella consuetudine;

Bálint Vécsei – 4,5 – dopo due partite in panchina ritrova il campo da protagonista. A centrocampo è una diga e, con un po’ di fortuna in più, avrebbe anche potuto timbrare il cartellino;

Carlinhos Junior – 4,5 – l’assist al bacio per il vantaggio di Sadiku è la conferma che le doti balistiche sono dalla sua parte. Fa ammattire i lucernesi in più occasioni. Che sia rinato?;

(86′ Petar Brlek – s.v. – gli ultimi giri d’orologio per mettere in cascina un successo fondamentale importanza);

Alexander Gerndt – – prestazione di assoluta qualità per lo svedese. Gol, assist e tanta corsa. Il rinnovo è stata una manna dal cielo, per lui e per il Lugano;

Armando Sadiku – – se il Lugano ritrova il successo gran parte del merito è suo. Il pianto liberatorio dopo aver visto il pallone superare la linea è la conferma che l’albanese vuole rivivere certe emozioni;

(74′ Mattia Bottani – s.v. – parte dalla panchina, entra nell’ultimo quarto d’ora e il Lugano segna altri due gol. Meglio di così…);

Fabio Celestini – – il debutto di partita sembrava ricalcare gli ultimi incontri, con i suoi ragazzi impacciati e alla mercé dei lucernesi. Il gol della liberazione della mezz’ora ha avuto l’effetto che tutti si attendevano. È ancora presto per dire se la crisi è alle spalle. Un 3-0 esterno è, tuttavia, un buon segnale.

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