Lucerna, Silberbauer e il Pacific FC: “È l’opportunità della vita”

scritto da Claudio Paronitti

James Merriman (a sinistra) e Michael Silberbauer (a destra), rispettivamente assistente e allenatore del Pacific FC – © timescolonist.com

Dal 1° gennaio Michael Silberbauer lascerà il Lucerna e il suo ruolo di assistente per trasferirsi in Canada e allenare il Pacific Football Club

Il 37enne dirigerà la neonata franchigia nella sua prima stagione nella Canadian Premier League, la nuova lega che debutterà con il mese di aprile dell’anno venturo.

La base della società sarà a Langford, nello Stato della British Columbia, e disputerà le sue partite interne al “Westhills Stadium”, un impianto che può contenere 7’500 spettatori.

Nella sua prima intervista da ‘allenatore capo’, riportata dallo storico quotidiano locale Times Colonist, il danese – che volerà Oltreoceano al termine del girone d’andata della Raiffeisen Super League – ha definito la nuova avventura che lo attende come “l’opportunità che capita una volta nella vita”.

“Vedo una nazione calcistica piena di talento e con tanto potenziale – continua l’ex centrocampista -. L’eccitazione è alle stelle, è qualcosa di unico. Non vedo l’ora di allenare i giovani calciatori canadesi della rosa”.

“In termini di numeri c’è un terzo di giocatori danesi rispetto a quelli canadesi. Pensiamo di riuscire a sviluppare i talenti per la nazionale. Ma non solo per qualificarsi per un Mondiale, ma per disputare una rassegna di questo tipo”.

Josh Simpson, Presidente del Pacific FC che ha conosciuto Silberbauer ai tempi in cui entrambi militavano nelle fila dello Young Boys, ha affermato che “le sue conoscenze sono immense. Ha ottenuto la licenza UEFA Pro, che equivale a un dottorato universitario”.

“Avevamo moltissimi Curriculum sulla nostra scrivania, sia a livello nazionale che internazionale. Non credevo che Michael fosse raggiungibile. Così, gli ho sottoposto un’offerta”.

Un’offerta che Silberbauer – che parla in maniera fluente danese, inglese, olandese e tedesco – ha accettato senza troppi fronzoli. In Canada si trasferirà con la famiglia. “Non vengo per fare vacanza – assicura -, ma per lavorare”.

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