Lugano, 9 punti conquistati in Europa. Ma non dovevano essere zero?

scritto da Claudio Paronitti

I bianconeri escono dalla seconda competizione continentale a testa altissima, nonostante le previsioni del “Blick” li dessero già spacciati a fine agosto

Il giornale zurighese, al momento dei sorteggi, aveva predetto che il Lugano non avrebbe fatto molta strada in campo continentale, né tantomeno guadagnato un benché minimo punto. Di più, secondo lo stesso tabloid, i ticinesi sarebbero andati incontro a figuracce di carattere astronomico. Per questo, i suoi giornalisti si erano chiesti che cosa ci facesse il Lugano in Europa League al posto dei più blasonati Sion e Lucerna. Di conseguenza, il Lugano era visto come la sciagura del calcio elvetico.

Innanzitutto, occorre rimarcare un fatto nudo e crudo: Sion e Lucerna sono stati eliminati alla fase preliminare della competizione. Entrambe le formazioni non hanno nemmeno avuto la capacità di raggiungere i playoff, così da lasciare a Young Boys e Lugano l’incombenza di rappresentare la Svizzera nelle serate del giovedì. Paragonando il cammino di gialloneri e bianconeri, quelli dei primi – abituati a determinati palcoscenici – è sembrato più che altro essere una via crucis, della quale non si attendeva altro che la conclusione. Dal canto loro, i ticinesi – a distanza di ben 15 anni dall’ultima volta e con una rosa cambiata rispetto alla scorsa, magica, stagione – si è comportata meglio di ciò che ci si poteva aspettare.

In questa campagna, i ragazzi di mister Pierluigi Tami hanno conquistato tre vittorie, al netto di tre sconfitte: ogni avversario è stato battuto una volta e, conseguentemente, i sottocenerini sono stati sconfitti in un’occasione dalle tre contendenti del girone. Un dato, però, è da sottolineare in grassetto: nessuna delle squadre affrontate ha messo sotto nel gioco Jonathan Sabbatini e compagni. Sono stati invece loro a mettere in ambasce i vari reparti avversari, con trame di gioco spumeggianti, fraseggi interessanti e, come frutto del loro infaticabile lavoro, ben 9 reti all’attivo (media di 1,5 per partita). In confronto, il più esperto Young Boys ne ha invece messi a segno solamente 7 in 6 incontri.

L’importanza data alla Coppa dalla banda bianconera è stata tale da tenere alzata e in maniera assolutamente eretta la bandiera svizzera nelle varie nazioni europee. Una bandiera onorata fino in fondo: alla faccia di chi li voleva deludenti e spacciati già a fine agosto.

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