Lugano, conclusa la preparazione con un sorriso, adesso occorre ovviare alle «grane» sopraggiunte con il mercato

scritto da Claudio Paronitti

Ieri pomeriggio il Lugano ha conquistato il primo successo in amichevole al quarto tentativo. A venir superati dai bianconeri i sorprendenti lucernesi del Kriens, dimostratisi calciatori solidi e che non hanno terminato al terzo posto il girone d’andata del campionato cadetto per puro caso

I ragazzi sottocenerini, usciti battuti dai primi tre appuntamenti di preparazione in terra iberica, hanno dovuto attendere l’inizio della ripresa, e un guizzo del magiaro Filip Holender, al secondo gol consecutivo e ritrovato negli ultimi venti metri. Sul fronte opposto, vi è da segnalare un Noam Baumann in forma smagliante. Il numero 46 luganese ha negato in almeno tre occasioni la gioia del gol ai protetti di Bruno Berner. Se proseguirà a fornire delle prestazioni del genere, è sicuro che, nelle prossime finestre di mercato, sulle liste dei vari operatori verrà inserito il nome del calciatore che si sta rivelando una certezza e un vero e proprio dominatore dello specchio della porta.

A proposito di mercato, l’immediato dopo-partita di ieri pomeriggio è risultato caldo, a differenza del clima meteorologico. A sganciare la «bomba» è stato Angelo Renzetti, il quale ha spiegato nello specifico il motivo per cui Carlinhos Júnior non è stato nemmeno convocato per il test con il Kriens. Il 25enne attaccante brasiliano, giunto in Ticino il 1° gennaio 2017 e da allora autore di 34 reti e di 12 assist in 107 apparizioni complessive con la prima squadra (1 presenza, 1 gol e 1 espulsione nei 43 minuti disputati con la Under 21), ha un contratto in essere con la società ticinese valido sino al 30 giugno 2021. Tuttavia, la sua intenzione non è quella di onorarlo, in quanto ingolosito da offerte stratosferiche provenienti da altri lidi (Giappone?). La richiesta del bomber carioca è quella di separarsi dal club che lo ha accolto e che lo ha trattato come un figlio. Il Football Club Lugano non può però privarsi così facilmente di un elemento su cui punta per «fare cassa». In fondo, ne va della sopravvivenza del sodalizio e della lealtà delle parti in causa.

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