Lugano, Conte: «Non pensiamo ai ricorsi, ma… a battere il Vaduz!»

scritto da Claudio Paronitti

fc-lugano-allenamento-di-venerdi-25-11-2016Altro che “Black Friday” di sconti! Stamane a Lugano, almeno per quel che concerne le condizioni meteorologiche, sembrava di essere immersi in un “Heavy Rain Friday”, tanta è la pioggia che, in queste ore, si sta abbattendo copiosa sulla città in riva al Ceresio

Mentre la gente comune era in giro per negozi approfittando degli sconti di questa giornata portata alle nostre latitudini da Oltre Oceano, i ragazzi della rosa bianconera si sono ritrovati sul terreno sintetico di Cornaredo per il penultimo allenamento settimanale prima della partenza per Vaduz. Per la seconda volta filata, i movimenti tattici difensivi e offensivi hanno fatto la “parte del leone” nella seduta, con la chiusura che si è avuta con un numero importante di conclusioni scagliate da centrocampisti e attaccanti verso i portieri. Tutto ciò mentre i difensori seguivano i consigli di Mirko Conte sui movimenti da adottare nel Principato del Liechtenstein.

E proprio il vice di mister Andrea Manzo – che dal canto suo domenica sconterà la seconda delle tre giornate di squalifica comminategli dalla Commissione Disciplinare – è stato il protagonista della consueta conferenza stampa settimanale di presentazione della partita. Prima delle sue considerazioni, però, è intervenuto il direttore generale bianconero, Michele Campana, il quale, parlando del ricorso che riguarda proprio il 42enne assistente, ha affermato che «lo inoltreremo lunedì, che è il termine ultimo previsto. Non conosciamo le tempistiche e quindi non possiamo dire se ci sarà l’effetto sospensivo anche per la partita contro il Thun. Non dovessero esserci né allenatore, né vice, in panchina siederà il team manager Giovanni Manna». In seguito la parola passa all’ex difensore, tra l’altro, di Inter e Sampdoria.

LE SQUALIFICHE – «Sono un problema, ma dipende da che punto di vista le si guarda. Lo può diventare se pensi solo ed esclusivamente a questo. Il nostro lavoro non è pensare alla squalifica, ma preparare la squadra durante la settimana per far sì che la domenica i ragazzi rendano al meglio. È normale che questa situazione si è protratta nel tempo e se ne sente parlare molto ancora oggi. Però, per quanto ci riguarda, l’abbiamo dimenticata. Abbiamo tre partite importanti davanti a noi e, di conseguenza, non possiamo permetterci di perdere energie mentali per pensare ad altro. Dobbiamo solamente preparare la sfida che ci attende nel modo giusto. Ovviamente, noi abbiamo degli avvocati adatti che si stanno occupando della situazione. Dispiace per quello che si è venuto a creare. Se non dovessero accettare la “sospensiva” ci adopereremo in un altro modo».

IL PERIODO DELICATO – «Della sconfitta di Lucerna ci teniamo la prestazione, che per me è stata ottima da un punto di vista caratteriale e di determinazione. C’è rammarico perché abbiamo preso gol al 94’45”, quando la partita era già finita. Dobbiamo ripartire dalla prestazione, non dal risultato. Domenica affronteremo una partita ancora più importante. Se rimuginiamo il passato, allora perdiamo energia e concentrazione. Abbiamo dei ragazzi estremamente intelligenti. Come staff dobbiamo far loro presente che la prestazione è la prima cosa. Il risultato non è sempre la diretta conseguenza della prestazione, questo è chiaro. È difficile far capire quello. Siamo una squadra molto intelligente e con giocatori che si fanno da soli degli esami di coscienza, sapendo di aver dato tutto e di aver poco da rimproverarsi, nonostante i risultati poco positivi. Alla lunga la concentrazione e le prestazioni pagano sempre, sia nel calcio che nella vita».

EZGJAN ALIOSKI – «Oggi non si è allenato per precauzione. D’altronde, lui ha giocato sempre. E di conseguenza, ogni tanto, dargli una giornata di scarico ci sta. Sarà ad ogni modo disponibile per Vaduz».

MARIO PICCINOCCHI, ANDRÉS PONCE E ANTOINE REY – «Questa settimana si sono allenati con una certa continuità. Valuteremo fino a domenica le loro condizioni. L’unico sicuro indisponibile è [Jonathan] Sabbatini»

L’IMPORTANZA DI VADUZ – «Quando si perde e l’atteggiamento è sbagliato bisogna essere preoccupati. La cosa è oggettiva, ed è sotto gli occhi di tutti che è dal 22 settembre che non vinciamo. Il tuo pensiero non dev’essere quello che “sì, giochi bene ma alla fine non vinci mai”. Alla fine una vittoria importante dovrà arrivare. Adesso non ho la certezza che sarà domenica. Magari ce l’avessi… Ripeto, la squadra ha dimostrato di capire il momento non semplice e di essere consapevole dell’importanza della gara. È un po’ prematuro fare dei calcoli, mancano tante partite e la classifica è molto corta. Vincendone una ti attacchi al treno delle prime, perdendo invece viene riacciuffato da chi ti sta dietro. Chi c’era qua prima di me aveva detto che il campionato svizzero è così. A parte le prime tre-quattro squadre, le altre dovranno lottare fino alla fine per salvarsi. E noi dovremo farlo con le nostre qualità ed essere coscienti che fino ad oggi abbiamo disputato un ottimo campionato. Nell’arco di un anno ci può essere un calo fisiologico. Ma siamo una squadra giovane e i momenti negativi come quello che stiamo vivendo danno degli spunti per crescere e migliorare nelle cose che non vengono più come prima. È un processo logico».

L’ATTEGGIAMENTO – «Senza nulla togliere alla nostra squadra, che per me è la più forte del campionato, siamo oggettivi se diciamo che il Basilea ha qualcosa in più di noi e ha maggiori qualità per mettere in difficoltà tutte le altre squadre. Io ritengo che noi siamo più forti del Vaduz. Dal dirlo al dimostrarlo, poi, manca sempre qualcosa. Siamo consapevoli che possiamo battere chiunque, ma anche che possiamo perdere contro chiunque. E questo l’abbiamo dimostrato durante questo campionato. Ragion per cui, al di là dell’aspetto tecnico, credo che il carattere faccia la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Soprattutto in un campionato come la Super League. Se alle qualità tecniche non abbini tante altre componenti diventa una cosa un po’ “lasciata lì”. Sarà una partita che affronteremo come le altre. È importante sapere che se dovessimo vincere creeremmo un bel margine tra noi e l’ultima, il che ci permetterà di affrontare le ultime due partite un po’ più serenamente».

LE PRESSIONI «Contano in settimana nell’affrontare una partita importante. Durante il campionato, alcune partite valgono più di altre, e in cui il risultato è più incisivo. Quando ero giocatore sentivo la partita in modo diverso. Ma quando l’arbitro fischia l’inizio, tu cerchi di dare il massimo apporto alla squadra per vincere la partita. Sai anche però che, se le cose non dovessero andare per il verso giusto, hai altre 20 gare per rimediare e che possono cambiare in positivo o in negativo la tua stagione».

I MODULI – «Una squadra non deve snaturarsi. Sembro ripetitivo, ma le qualità tecniche che abbiamo dimostrato sono importanti. Devono essere, a maggior ragione domenica, accompagnate da carattere e determinazione. Siamo convinti che loro le metteranno in campo. Se non sei al pari del loro modo di approcciare la gara, o addirittura sopra a livello caratteriale, loro ti mettono in difficoltà. Anche se sei migliore dal punto di vista tecnico, ma non dimostri l’atteggiamento giusto vai in difficoltà. A oggi la squadra deve essere brava a interpretare svariati moduli. L’allenatore deve cercare di ricevere dai giocatori il massimo rendimento possibile. Ci sono delle situazioni, durante la partita o nel corso dell’anno, che ti impongono di dover cambiare per forza. Non dico che questo è il momento adatto, ma stiamo valutando altre soluzioni. Domenica scorsa abbiamo iniziato in una maniera, cambiando a gara in corso e chiudendo ancora con il modulo iniziale. Al giorno d’oggi, una squadra deve saper mutare nel corso dei 90 minuti e sapere cosa fare, sempre».

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