Lugano, due facce della stessa squadra

scritto da Giorgio Buzelli

Durante la prima partita di campionato, persa sul campo del Lucerna, si è potuto assistere ad un Lugano con due facce ben distinte. Il Lugano del primo tempo, confusionario e senza idee , è sembrato una squadra impreparata. Nel secondo tempo, invece, l’aria in campo è cambiata: si è visto un atteggiamento più propositivo e una trazione offensiva più marcata.

Con l’entrata in campo di una seconda punta (Marzouk) e del direttore d’orchestra bianconero (Piccinocchi) il Lugano ha mostrato a tratti le geometrie che gli hanno permesso di ben figurare la scorsa stagione. Pier Tami ha deciso di rischiare, di iniziare la partita con 6 centrocampisti ed una sola punta: scommessa persa. È stato bravo a correggere e cambiare in corsa, ma non è bastato. Le colpe, però, non sono gravi: il Lugano affrontava un squadra con due partite di Europa League nelle gambe, più pronta fisicamente. I due attaccanti che avrebbero potuto affiancare Junior, al contrario, erano entrambi fuori condizione. Il tecnico ticinese avrebbe potuto pensare ad una staffetta tra Marzouk e Culina, ma probabilmente considerava poco pronti entrambi i giocatori. L’assenza di una punta può anche essere ricondotta alla dirigenza, visto che il campionato è iniziato è l’ariete goleador tanto promesso è ancora solo un sogno. Certamente si tratta di una situazione difficile, e fare mercato con questo budget non è semplice, ma il buco al centro dell’attacco è stato più profondo che mai.

Ed allora, è da qui che deve ripartire la banda bianconera, dal secondo tempo di Lucerna. Con la speranza che almeno uno dei due attaccanti sarà in condizione di affiancare dal primo minuto il brasiliano, Tami si augura di poter utilizzare per tutti i 90 minuti anche il regista appena acquistato a titolo definitivo dal Vicenza, perchè il Lugano con lui è un’altra squadra, e lo si è visto. L’11 ideale per sabato, contro il San Gallo, sarebbe con Piccinocchi al posto di Vecsei e Marzouk al posto di Milosavljevic. Con questi 2 cambi, ci sarebbe in campo un 11 ideale che, accompagnato dalla giusta condizione fisica, permetterebbe al Lugano di continuare le buone prestazioni interrotte alla fine della scorsa stagione.