Lugano, ecco cosa accade giocando con superficialità

scritto da Claudio Paronitti

coppa SvizzeraTroppo brutto per essere vero: il Lugano incappa in una controprestazione negli ottavi di finale di Helvetia Coppa Svizzera e viene battuto nettamente (più di quel che indica il risultato) da un Aarau molto più affamato dei ticinesi, i quali sono sembrati sin dall’inizio dell’incontro svogliati e un po’ troppo presuntuosi, credendo forse che la superba prestazione fornita contro il Basilea bastasse per superare qualsiasi ostacolo

La classica partita di Coppa, dove la squadra di categoria inferiore ci mette l’anima e anche qualcosa di più, mentre quella di livello superiore fatica a imbastire offensive degne di nota. La prima frazione di gioco si può riassumere in questo modo. Sin dall’inizio l’Aarau mette in campo quella voglia di “mangiare il campo” che il Lugano sembra proprio non avere. Quattordici minuti sul cronometro passano senza sussulti di rilievo, anche se sono gli argoviesi a mantenere il pallino del gioco in mano. La difesa bianconera è l’emblema delle tante difficoltà che i ragazzi di mister Manzo hanno trovato in quel del “Brügglifeld”. Da un errore dell’intera retroguardia nasce il primo vero pericolo dell’incontro, sventato da un reattivo “Frank” Russo. Il portiere di Coppa si esalta prima deviando un acuto di Audino ritrovatosi a tu per tu, poi ripetendosi sempre su tiro dello stesso numero venti, questa volta bloccando la sfera. L’incontro è abbastanza corretto e il direttore di gara si vede costretto a estrarre il cartellino solo due volte per prendere provvedimenti nei confronti dei bianconeri confederati. Ammonizioni che vanno sul conto di Jäckle e Markaj, in entrambi i casi per falli di gioco. Il Lugano sembra sottovalutare l’avversario, tanto che le uniche conclusioni verso la porta difesa da Pelloni non mettono per nulla in ambasce l’estremo difensore ticinese. Si arriva così al 38′ quando Audino si beve letteralmente un inguardabile Padalino e dal lato sinistro dell’area centra per i compagni. Josipovic buca l’intervento, ma più in là si staglia la sagoma di Wüthrich che stoppa il pallone e con il suo piede preferito, il sinistro, infila il meritato vantaggio per i suoi. I sottocenerini cercano di scuotersi, andando però a sbattere contro un Aarau messo molto bene in campo. Il fischio che decreta la fine della prima parte di gara giunge come una manna dal cielo per il Lugano, favorito sì della vigilia, ma autore di quarantacinque minuti veramente scialbi e sconcertanti.

Dopo la pausa il tecnico luganese decide di lasciare negli spogliatoi gli spenti Padalino e Mizrachi, inserendo al loro posto entrano Vécsei e Aguirre. La doppia sostituzione ha il merito di dare un po’ di vigore alla manovra. L’esterno uruguaiano ha una voglia matta di mettersi in mostra e, al contrario di molti suoi colleghi, si muove su tutto il fronte d’attacco cercando più volte l’intesa con Rosseti. E proprio su un cross di Aguirre l’azzurrino impatta con un volante tacco destro, mandando però la palla sull’esterno della rete. Quattro minuti più tardi, l’orologio marcava il 59′, l’identica combinazione con i medesimi attori e rifinita nella stessa maniera (tacco destro) porta all’incredibile traversa colpita da Rosseti. Passato lo spavento, l’Aarau continua a mostrare la sua superiorità. Ciarrocchi fa da sponda di testa a centro area per un liberissimo Josipovic che, per fortuna bianconera, liscia letteralmente il pallone sprecando una ghiotta occasione per il raddoppio. Anche Schällibaum non sta a guardare e, come aveva fatto Manzo a inizio ripresa, effettua nel breve volgere di cinque minuti due cambi, con il secondo che si rivelerà decisivo ai fini del risultato. Ma prima che ciò avvenga c’è ancora tempo per l’ultima occasione luganese. Mariani si presenta dalla bandierina del calcio d’angolo. La sua pennellata incoccia la testa di Golemic, che con una poderosa incornata cerca di bucare la rete. Proprio lì, a tre metri dalla linea, è però presente Rossini che anticipa l’accorrente Rouiller liberando il pericolo. L’ex attaccante del Lugano targato-Zeman è da ogni parte del campo. Dopo aver coperto in difesa, illumina gli attacchi dei suoi, prima con una conclusione, dopo palla ricevuta da Burki, che si spegne fuori di un nulla e poi in versione assist-man. Il numero 47 s’invola infatti sulla destra, crossa al centro per Tréand che di piatto sinistro fa due a zero, spegnendo di fatto le velleità (a dir la verità quasi inesistenti) di rimonta ticinese. I tre minuti di recupero decretati dall’arbitro si chiudono con una botta da fuori area di Audino, uno dei migliori nelle fila argoviesi, che va a colpire la parte alta della traversa.

Sarà a causa delle assenze, sarà per questo o per quel motivo, ma la controprestazione di oggi deve far riflettere l’intero ambiente bianconero. Non è certamente questo il giusto modo di approcciare le partite, soprattutto contro formazioni che hanno tutto da perdere. Il brusco ritorno alla realtà di stasera è un monito che i ragazzi devono imparare. A partire dall’insidiosa trasferta di sabato pomeriggio a Sion.

IL TABELLINO

FC AARAU-FC LUGANO 2-0 (1-0)

BRÜGGLIFELD – 2’123 spettatori.

ARBITRO – Adrien Jaccottet; ASSISTENTI – Johannes Vogel e Christopher Chaillet; QUARTO UOMO – David Schärli.

RETI – 38’ Sébastien Wüthrich 1-0, 81’ Geoffrey Tréand 2-0.

RECUPERI – 1’ pt; 3’ st.

FC AARAU (4-4-2) – Ulisse Pelloni; Bruno Martignoni, Pascal Thrier, Marco Thaler, Denis Markaj; Sébastien Wüthrich (76’ Geoffrey Tréand), Olivier Jäckle (84’ Michael Perrier), Sandro Burki, Ivan Audino; Alessandro Ciarrocchi, Zoran Josipovic (71’ Patrick Rossini).  Allenatore: Marco Schällibaum.

FC LUGANO (4-4-2) – Francesco Russo; Marco Padalino (46’ Bálint Vécsei), Steve Rouiller, Vladimir Golemic, Goran Jozinovic; Dragan Mihajlovic, Davide Mariani, Domen Crnigoj, Ezgjan Alioski; Ofir Mizrachi (46’ Rodrigo Aguirre), Lorenzo Rosseti. Allenatore: Andrea Manzo.

VIDEO HIGHLIGHTS

Leggi anche questi...