Lugano-FCSB, le pagelle: Bottani prima illude e poi spreca

scritto da Claudio Paronitti

Cosa diremmo se Bottani, al posto di calciare addosso al portiere all’ora di gioco, avesse siglato il punto del raddoppio dei suoi? Sicuramente parleremmo di un altro incontro. La realtà dice però che, nel corso dell’incontro, i bianconeri hanno indossato due vestiti completamente differenti l’uno dall’altro

David Da Costa 4,5 – praticamente inoperoso per tutta la prima parte di gara, tiene a galla i suoi con un intervento prodigioso a inizio ripresa su incornata di Gnohere. Nulla può sui due punti rumeni;

Dragan Mihajlovic 4 – all’ottimo primo tempo fa da contraltare una ripresa in calo. Come da lui stesso dichiarato, il Lugano dovrà darsi “una svegliata” e iniziare “a pedalare”, altrimenti saranno guai seri;

Fulvio Sulmoni 3,5 – dirige bene il reparto fino alle prime incursioni pericolose degli ospiti. Nel secondo tempo va in ambasce contro i più freschi attaccanti ospiti, non riuscendo ad arginare Gnohere, come aveva fatto nei primi quarantacinque minuti;

Vladimir Golemic 3,5 – bene, al pari di Sulmoni, a non far arrivare al tiro gli avversari per quasi un’ora. Poi, le amnesie degli ultimi tempi prendono il sopravvento e pure lui ne paga le conseguenze;

Fabio Daprelà 3 – due occasioni di testa nello spazio di venti minuti. Dopodiché, le azioni offensive del laterale sinistro sono una vera e propria rarità. Dalla sua fascia nascono le azioni dei due gol dei rossoblù;

Jonathan Sabbatini 3,5 – il capitano ci mette la voglia e su questo non ci piove. Ma, quando a inizio ripresa si lascia sfuggire la palla sotto la suola permettendo il primo di tanti contropiedi ospiti si capisce che c’è qualcosa che non funziona;

Cristian Ledesma 3 – in teoria, dovrebbe sostituire con le sue giocate da regista un certo Piccinocchi. In teoria, appunto. Nonostante la grande esperienza accumulata a livello internazionale, la sua impostazione è macchinosa e lenta. Sembra sulla via del tramonto;

Davide Mariani 4,5 – dei tre di centrocampo è decisamente il migliore. Corre a più non posso su è giù e da destra a sinistra. Colpisce un clamoroso che palo che sta tremando ancora. La sua presenza è fondamentale, lo sarebbe di più se attorniato da compagni con lo stesso piglio agonistico;

(75′ Antonini Culina s.v. – l’ultimo quarto d’ora per cercare di violare la difesa rumena. Obiettivo fallito);

Domen Crnigoj 3,5 – il voto è la media tra un primo tempo esaltante e un secondo in cui si trasforma in un fantasma. Sempre sul pezzo e propositivo nella prima frazione, mai nel vivo del gioco nella ripresa;

(75′ Younes Bnou Marzouk s.v. – stesso discorso fatto per Culina. È ancora un po’ grezzo nei movimenti);

Alexander Gerndt – è vero, non segna, ma finché il fiato glielo permette si muove su tutto il fronte d’attacco facendo a sportellate con i difensori avversari. Avere al suo fianco due giocatori invece che uno solo potrebbe essere una soluzione utile anche per il futuro;

Mattia Bottani 4 – il numero dieci fa faville nella prima frazione: segna un gol meraviglioso e crea spazi per i compagni (tra cui quello che porta al palo di Mariani). Verso l’ora di gioco si divora un gol a tu per tu con il portiere avversario. Fosse finita in rete, saremmo qui a parlare di un’altra partita;

(71′ Radomir Milosavljevic 3 – è come un pesce fuor d’acqua. Il suo inserimento negli schemi bianconeri si sta rivelando più complicato del previsto);

Allenatore: Pierluigi Tami 3,5 – rivoluziona (una volta di più) la squadra, mettendola in campo con uno zemaniano 4-3-3. Le prime avvisaglie sembrano assolutamente positive tanto che arrivano il gol di Bottani e il palo di Mariani. Ma poi, al rientro dagli spogliatoi, i suoi cambiano volto, indossando il loro peggior abito e lasciando ampi spazi di manovra a una Steaua che avrebbe dovuto tornare a casa con un pugno di mosche. Cosa, invece, che accade ai ticinesi. Urgono correttivi, mentali e fisici, al più presto.

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