Lugano-GC, le pagelle dei bianconeri

scritto da Claudio Paronitti

Con una prestazione superlativa come quella mostrata ieri sera contro le Cavallette, i bianconeri possono sognare un ritorno con i fiocchi. Ma attenti, l’insidia è sempre dietro l’angolo. Quindi non occorrerà effettuare troppi voli pindarici, i quali potrebbero rivelarsi, se presi con lo spirito sbagliato, un’arma a doppio taglio. Perciò, l’importante sarà continuare sulla strada intrapresa poco più di un mese fa e lavorare per arrivare ad esprimersi a ottimi livelli con costanza

FC LUGANO (4-1-2-3)

Mirko Salvi 4 – praticamente inoperoso per tutto l’arco dell’incontro, risponde presente quando gli avversari lo chiamano in causa, come in occasione di un fortuito tiro a giro a inizio partita sul quale l’estremo difensore di proprietà della superpotenza Basilea sembra tradito da un rimbalzo inopportuno del pallone, ma che riesce a deviare quel che basta per respingere il pericolo;

Marco Padalino 4,5 – fa su e giù per la fascia come se tutto d’un tratto avesse riacquistato la velocità e la forza di un tempo. Rigenerato a livello fisico dalla cura-Tramezzani, al massimo della forma è un titolare inamovibile. E questa sera ne ha dato una dimostrazione;

(82′ Steve Rouiller s.v. – dopo i disastri di Basilea gli viene riservata la passerella conclusiva di una serata iniziata bene e chiusa in trionfo);

Fulvio Sulmoni 4,5 – doveva riscattarsi dagli orrori di una settimana fa. L’esperto centrale ticinese non tradisce e, con al fianco il suo partner ideale Golemic, infonde sicurezza non solo al suo reparto, ma anche al resto della squadra;

Vladimir Golemic 4,5 – con i renani era squalificato e la sua assenza si era fatta sentire. La diga serba tranquillizza tutti con le sue giocate. A un certo punto si inventa una sgroppata offensiva che, se concretizzata, avrebbe fatto “venir giù” lo stadio;

Dragan Mihajlovic 4,5 – un motorino che, come il suo dirimpettaio Padalino sulla fascia destra, parte in quinta e torna con la stessa marcia a difendere. Da terzino destro a terzino sinistro: è un tuttofare. Gli mancano solo il ruolo di attaccante e quello di portiere, così li avrà provati veramente tutti;

Antoine Rey 5 – la titolarizzazione gli mancava da troppo tempo. Come sempre “morde” le caviglie degli avversari in maniera pulita e ordinata. Un elemento come Antoine è indispensabile per questo Lugano e ora che i guai fisici sono scomparsi togliergli il posto sarà compito arduo;

(90′ Mario Piccinocchi s.v. – per il geometra del centrocampo solo gli ultimi scampoli del match, giusto il tempo di ritrovare il gusto del campo);

Jonathan Sabbatini 5 – quanto è mancato il capitano nel girone d’andata! La sua figura rischiara come la luna piena. È imprescindibile per il gioco bianconero. Se poi aggiungiamo il bolide che apre la magica serata di Cornaredo abbiamo detto proprio tutto;

Davide Mariani 5 – viene messo al fianco di Sabbatini e questo ruolo gli giova. Fornisce un assist al bacio per il capitano, lancia Mihajlovic in occasione del raddoppio e, dulcis in fundo, colpisce un palo che avrebbe reso la sua serata da ottima a perfetta;

Carlinhos Junior 5 – l’esterno brasiliano è la rivelazione della partita. Ha giocate e movimenti proprie del tipico calciatore verdeoro. Segna il fondamentale 2-0 e fornisce l’assist a Sadiku per il tris quando avrebbe potuto tranquillamente andare direttamente alla conclusione;

(78′ Ofir Mizrachi s.v. – l’oggetto misterioso bianconero continua a rivelarsi tale. È vero, 12 minuti sono pochi per mettersi in evidenza, ma tali da mostrare la voglia di “mangiare l’erba”. Una voglia che a lui sembra mancare);

Armando Sadiku 4,5 – Carlinhos gli offre su un piatto d’oro il ritorno al gol in bianconero. La punta albanese ritrova Cornaredo dopo una vita e dimostra un attaccamento incredibile a Lugano e ai suoi tifosi, nonché alla maglia che indossa. È l’arma in più su cui puntare per la salvezza;

Domen Crnigoj 5 – utilizzato in un ruolo non suo, lo sloveno dimostra grande duttilità offrendo una prestazione molto positiva. Recupera palloni e dirige il traffico dalle sue parti. Rispetto ad altre volte, poi, entra meglio in partita e lui (e la squadra intera) ne trae giovamento;

Paolo Tramezzani 5 – quello di Basilea non era certo il suo Lugano. Quello ammirato con il GC, invece, pare proprio di sì. Ridisegna la squadra con un 4-1-2-3 e il risultato finale gli dà completamente ragione. La grinta con la quale dà indicazioni ai suoi ragazzi è encomiabile. La prima casalinga è andata bene. Ora, c’è da continuare su questa strada per superare il prossimo ostacolo chiamato Vaduz. La serietà e la volontà che ci mette quotidianamente saranno un atout per il prosieguo del girone di ritorno.

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