Lugano, il pagellone di fine stagione: Crnigoj e Junior le sorprese positive, Tami (parzialmente) quella negativa

scritto da Claudio Paronitti

Come ogni finale di stagione è arrivato il momento di dare i voti ai protagonisti bianconeri, che hanno calcato – oltre ai soliti campi elvetici – anche il palcoscenico europeo

Tra i più positivi lo sloveno Domen Crnigoj – ricompensato con la convocazione nella nazionale maggiore del suo Paese – e, ovviamente Carlinhos Junior – che, purtroppo, sembra destinato a lasciare Cornaredo -. Le note negative, oltre a un mercato estivo abbastanza approssimativo, riguardano le ultime settimane di gestione di Pier Tami, non consone alla situazione del momento.

David Da Costa – – tanta gente gli imputa la perdita di parecchi punti. Pochi (o nessuno) si ricordano però che l’ex Novara ha salvato la squadra in numerose occasioni, parando rigori uno dietro l’altro e dando sicurezza ai compagni come un vero leader. Il dolore alla spalla non gli permette di terminare la stagione. Tornerà più forte a metà giugno;

Joël Kiassumbua – 3,5 – con i piedi e nelle uscite non sarà un fenomeno di ultima generazione. È cosciente del suo ruolo di secondo, non lamentandosi mai della situazione. Quando Da Costa decide per l’operazione, viene buttato nella mischia, proponendo prestazioni con zero gol subiti ad altre con errori a non finire. È giovane e, dunque, con assoluti margini di miglioramento;

Dragan Mihajlovic – 4,5 – un inizio ad altissimo livello, una parte centrale in cui non gli riusciva nulla e un finale da gigante. Il vero jolly della rosa ha vissuto una stagione di alti e bassi, risollevandosi alla grande nell’ultimo periodo;

Eloge Yao – – qualche scampolo di partita con Tami e tre titolarizzazioni con Abascal, nelle quali dimostra di essere affidabile in fase difensiva. Gli manca un po’ il coraggio nell’impostazione della manovra, ma è solido e, con la fiducia nei suoi mezzi, sa fare il suo;

Jetmir Krasniqi – – a volte sembra inadatto per una categoria come la Super League, perché gli avversari gli scappano troppo facilmente, costringendolo a ‘beccarsi’ un cartellino giallo. Il punto esclamativo è il gol in tuffo contro lo Young Boys;

Steve Rouiller – 4,5 – come tanti suoi compagni subisce il momento negativo in cui si imbatte il team. Il vallesano, però, si ritrova e, da terzino destro, fa valere tutte le sue qualità, tecniche e tattiche;

Vladimir Golemic – – il migliore in assoluto del reparto difensivo. Giganteggia contro qualsiasi avversario che gli si para di fronte. Le sue prestazioni non sono passate sicuramente inosservate agli occhi degli esperti. La speranza è che rimanga per aiutare la squadra a crescere;

Fulvio Sulmoni – 4,5 – la cavalcata europea lo esalta. Grazie alla sua infinita esperienza mostra la via da seguire ai compagni. Un leader è anche questo. Nelle ultime settimane è un po’ appannato e non dà quella sicurezza che ci si attende da lui. Un periodo di magra che capita a tutti nel corso di una stagione;

Fabio Daprelà – 4,5 – giunge a Lugano per volere di Tami, che gli impone di giostrare a sinistra, fascia sulla quale mostra qualche pecca di troppo. Con l’arrivo di Abascal viene spostato al centro, mettendosi in luce per il suo acume tattico;

Stanley Amuzie – – il talento della Sampdoria ha qualche lacuna nei cross verso il centro dell’area. Fisicamente non lo sposta praticamente nessuno. Deve migliorare – ma lo sa anche lui – nelle varie fasi tattiche di gioco;

Cristian Ledesma – – con Tami sembrava un giocatore a fine carriera. L’avvento di Abascal lo rigenera e fornisce le prestazioni alle quali gli esperti erano abituati. È un uomo spogliatoio e aiuta i più giovani a ogni occasione propizia;

Mario Piccinocchi – – non vive la sua stagione migliore da quando Cornaredo è diventata casa sua. È un po’ altalenante in fatto di prestazioni. Il pallone lo sa toccare come pochi. E alla sa età non è semplice trovare qualcuno che sappia dare del tu in questo modo all’attrezzo di lavoro;

Jonathan Sabbatini – 4,5 – inizialmente viene ‘travolto’ dalle news di mercato e dalle continue telefonate di Paolo Tramezzani, che lo vorrebbe con lui a Sion. Una volta esonerato il “Trame”, il capitano torna quello di un tempo, ossia un giocatore tutto campo, cuore e sudore che non disdegna mai il confronto e la critica personale;

Bálint Vécsei – – ha tutte le qualità per diventare un calciatore di prima fascia. Ogni tanto mostra di essere capace, a volte, invece, pare spaesato. Lo scorso mese è diventato papà per la prima volta e la notizia gli ha fatto decisamente bene, sia a livello personale che lavorativo;

Radomir Milosavljevic – – la delusione più grande della stagione. Gioca solo nel girone d’andata (a dicembre si è trasferito in Grecia), ottenendo da Tami molta fiducia e parecchi minuti sul campo di gioco. Non fa nulla per meritare un posto all’interno della rosa: un autentico flop;

Davide Mariani – 4,5 – le voci di mercato che lo vogliono in partenza direzione Lucerna scombussolano le sue ultime giornate. Nel giorno del suo 27° compleanno segna un gol allo Zurigo che, ai più, è sembrato come un commiato. Se la società riuscirà a trattenerlo, sarà un atout per la stagione che verrà;

Mattia Bottani – 4,5 – proprio quando stava vivendo il suo periodo migliore, un infortunio in allenamento lo toglie dai giochi. Torna a casa sua da una stagione complicatissima (dal punto di vista sportivo) a Wil e dimostra (se qualcuno avesse avuto qualche dubbio in merito) un attaccamento alla maglia che pochi hanno;

Domen Crnigoj – 5,5 – la convocazione nella nazionale maggiore è il coronamento di un’annata spettacolare sotto tutti i punti di vista. Tra sgroppate in avanti e assistenze decisive non fa mai mancare il suo apporto in fase offensiva. Anche lui, ovviamente, è finito sul taccuino di molte squadre europee. È in scadenza e il sogno è quello di confermarlo per farlo crescere ulteriormente;

Carlinhos Junior – 5,5 – il carioca arriva in doppia cifra per ciò che concerne la statistica delle reti. Oltre ai dati, è un giocatore fondamentale nei tre là davanti, con giocate di alta qualità unite a una corsa e a una voglia di arrivare incredibili;

Alexander Gerndt – – che non fosse un bomber lo si sapeva. Lo svedese ex Young Boys si sacrifica come non mai per tutti i suoi compagni in qualsiasi istante che corre all’interno del rettangolo verde. Averne di ragazzi del genere in un gruppo di 20-25 calciatori;

Marc Janko – 3,5 – è il vero colpo di Angelo Renzetti nel mercato invernale. Il “Cobra” arriva con molte credenziali, ma anche con pochi allenamenti veri sulle spalle. Tami lo inserisce con il contagocce, mentre per Abascal è un punto fermo. Con il sivigliano si sacrifica per la squadra tornando in difesa a recuperare palloni. Con una preparazione adeguata giocherà il ruolo di protagonista (come ha fatto in tutte le squadre in cui ha militato);

Carlo Manicone – – Tami gli concedeva solamente qualche scampolo di partita. E ciò influiva sulle sue prestazioni (ad esempio gol divorato a Losanna). Abascal, invece, lo inserisce senza pensare troppo alle possibili conseguenze di una scelta che poteva risultare rischiosa. Mette in fondo alla rete la palla della definitiva salvezza nel 2-0 contro il Losanna;

Younes Bnou Marzouk – – il franco-marocchino inizia la sua prima parte di stagione sbagliando l’impossibile. Segna il suo primo gol in maglia bianconera a metà agosto a Losanna, ma non conferma praticamente mai il valore mostrato in sei mesi a Chiasso;

Noam Baumann, Dominik Kovacic, Goran Jozinovic, Silvano Schäppi, Eris Abedini, Stefano Guidotti, Antonini Culina – s.v. – tra qualche apparizione e nessuna entrata in campo, sarebbe ingiusto dare una valutazione;

Pierluigi Tami – 3,5 – in un girone d’andata, nel corso del quale la squadra disputa la bellezza di trenta partite (tra campionato, coppa nazionale ed Europa League), lui e il suo staff sono sempre “sul pezzo”. Dal momento in cui decide di non rinnovare il contratto tutto precipita (sei sconfitte consecutive) e non riesce più ad mantenere il controllo della situazione;

Guillermo Abascal – 4,5 – era già l’indiziato numero uno a sedere sulla panchina bianconera dal prossimo mese di giugno. Arriva a Cornaredo con un po’ di anticipo, riuscendo a lavorare sulla mente dei ragazzi, che era vuota e senza possibilità di svolta. Il suo merito è anche quello di aver dato un gioco alla squadra, in cui tutti gli elementi, nessuno escluso, si sentono importanti. Grande impatto anche con la piazza, inizialmente un po’ scettica sulla sua scelta, ma che, con il passare del tempo, è riuscita ad apprezzarne le qualità, a livello umano e lavorativo.

Leggi anche questi...