Lugano in Europa, puntata 1, dall’esordio al 1970, nel 68′ Lugano-Barcellona!

scritto da Walter Savigliano

LUGANO IN EUROPA: DALL’ESORDIO AL 1970

Tracciare il profilo calcistico europeo del Lugano, potrebbe sembrare, a prima vista, un compito facile e sbrigativo, ma, a ben guardare, sviscerando a fondo la storia della formazione ticinese, ci si accorge che, in realtà, anche il suo passato “internazionale” ha radici profonde e ben consolidate nel tempo.

Per meglio spiegare quelle che sono state nel tempo le vicissitudini dei bianconeri a livello Continentale, è d’uopo ricordare come i calendari calcistici una volta non fossero intasati come in questi ultimi anni, lasciando spesso, alle singole Federazioni, margini sufficienti per organizzare tornei locali più o meno articolati e più o meno cadenzati negli anni. Nascevano, così, vere e proprie competizioni internazionali, parallele a quelle organizzate da UEFA, alle quali aderivano squadre di secondo rango, che non erano appunto riuscite a qualificarsi per le competizioni più importanti. Questi tornei cosiddetti “minori”, attiravano comunque l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori, con grande impegno da parte dei protagonisti e fra queste manifestazioni ricordiamo la Coppa delle Alpi e la Coppa Rappan, tornei dei quali il Lugano è stato frequentatore per trent’anni, dal 1961 al 1991, anche se non proprio in maniera assidua. Come si può ben intuire, la Coppa Rappan deve il suo nome all’inventore, che altri non è che Karl Rappan, per lungo tempo commissario tecnico dei rossocrociati, le cui gesta abbiamo celebrato nei racconti dedicati alla Nazionale, in un’altra rubrica del nostro sito.

Partiamo quindi dal 1961, anno in cui si può far risalire l’esordio del Lugano a livello internazionale, considerando i tornei di una certa importanza. Debutto in Coppa delle Alpi, non fortunato, invero, con una doppia sconfitta di misura di fronte al Brescia. Pochi anni di attesa ed ecco che nell’estate del 1965 i bianconeri tornano a calcare i campi europei, questa volta nell’ambito della Coppa Rappan, detta anche Coppa Estiva Internazionale. I ticinesi, sotto la guida dell’italiano Pietro Magni, giocano il primo turno nell’ambito di un girone di 4 squadre con gare di andata e ritorno, ma con una sola squadra a qualificarsi per il turno successivo. Avversari del Lugano sono gli olandesi del Den Haag, i tedeschi del Borussia Neunkirchen e gli svedesi del Malmö, proprio la squadra che i ‘nostri’ incontreranno il prossimo 24 ottobre. Il calendario prevede che il Lugano giochi consecutivamente le prime 3 gare di andata in casa e successivamente quelle di ritorno, tutte di fila in trasferta.

Il debutto è ottimo, con una netta vittoria sul Den Haag per 3-0, davanti ai 3.000 spettatori del Cornaredo. La seconda gara si presenta come la più difficile, il Malmö è in testa al campionato svedese e viaggia con un lungo periodo di imbattibilità a favore: 0-0 il risultato finale, figlio di un incontro davvero scialbo e noioso, che disattende le aspettative di stampa e tifoseria. La terza partita porta addirittura un’inaspettata sconfitta, che sembra compromettere definitivamente le possibilità di qualificazione per i bianconeri: i tedeschi del Neunkirchen escono infatti dal Cornaredo vittoriosi per 2-1. Comincia il girone di ritorno e trattandosi di 3 trasferte consecutive, tutte nel nord Europa, i dirigenti del Lugano organizzano un viaggio unico, con spostamenti fra una gara e l’altra. Questo sarà uno dei segreti dell’ottimo comportamento complessivo della squadra nella manifestazione: la coesione e i rapporti fra i giocatori si rafforzano durante questo periodo ed i risultati lo dimostrano appieno. Subito la rivincita col Borussia Neurkirchen e ottima prestazione con lusinghiero pareggio per 1-1 in Germania, nella regione della Saar. La squadra si dirige ora in aereo verso Malmö, dove l’attende la prova più importante. Gli effetti positivi del viaggio lavoro-vacanza si fanno sentire al momento più opportuno e proprio in terra di Svezia il Lugano compie un capolavoro: primo tempo straordinario per Coduri e compagni, che mettono sotto gli increduli padroni di casa per 1-0, riuscendo addirittura a raddoppiare con Brenna, servito da Signorelli al 64’. Da quel momento in avanti comincia lo show di Mario Prosperi che chiude la saracinesca, lasciando agli svedesi solo l’onore del gol della bandiera. Ora, nell’ultima gara, quella nella capitale olandese dell’Aja, ai bianconeri basterebbe un pareggio per vincere il girone, ma la squadra è talmente in forma e sicura di sé, che riesce ad ottenere la seconda vittoria esterna consecutiva, superando nettamente per 2-0 i padroni di casa del Den Haag.

Vinto il girone, nei quarti di finale è ancora una compagine olandese ad affrontare il Lugano: il Fortuna ’54 Geleen. Il doppio confronto ad eliminazione diretta si svolge nell’autunno del 1965 e vede i bianconeri prevalere grazie ad un pareggio esterno per 1-1 e una vittoria casalinga in notturna per 1-0, con rete di Vittore Gottardi al 57’. Sostituito il tecnico Magni (passato al Varese subito dopo la vittoria sugli olandesi) con Roberto Bergamini, il Lugano si appresta a giocare la doppia semifinale contro gli svedesi del Norrköping, prevista nella primavera del 1966. Purtroppo la sorte non accompagna i bianconeri, che dopo un pareggio a reti bianche in casa, disputano una gara più che dignitosa in Svezia, costringendo i padroni di casa sul risultato di 1-1, ottenuto solo a 5’ dal termine di una partita rocambolesca, con un’espulsione per parte e un rigore molto dubbio, comunque parato da Prosperi al 51’. Purtroppo, a parità di reti realizzate dalle 2 contendenti al termine della doppia sfida, il regolamento dell’epoca prevede il lancio della monetina, che cade sfortunatamente dalla parte sbagliata!

Nell’estate del 1967 il Lugano ritenta l’avventura Europea, sempre in Coppa Rappan: anche stavolta i ticinesi si aggiudicano il primo posto nel girone (davanti ai francesi del Bordeaux) e questo rimane un record, perché mai nessuna formazione elvetica è riuscita ad aggiudicarsi la vittoria nel girone di Coppa Rappan nelle sue due prime partecipazioni al torneo. Il regolamento di quella edizione del torneo, purtroppo però, non prevedeva ulteriori sviluppi dopo il primo turno giocatosi con 12 gironi di 4 squadre ciascuno e l’affermazione dei bianconeri rimane, per così dire, fine a sé stessa. Il Lugano viene comunque iscritto fra le 12 vincitrici di quella edizione della Coppa Rappan e questo rimane l’unico trofeo dei bianconeri raccolto in campo internazionale. Giusto per onor di cronaca, rammentiamo che le altre contendenti nel gruppo del Lugano, oltre al già citato Bordeaux, erano i belgi del Waregem (battuti sia in casa che in trasferta) e gli immancabili olandesi, stavolta lo Sparta di Rotterdam.

L’anno successivo è quello del debutto assoluto del Lugano nelle Coppe Europee organizzate da UEFA: con la vittoria in finale di Coppa di Svizzera a Berna contro il Winterthur il 15 aprile 1968, i bianconeri si aggiudicano infatti un posto nella Coppa delle Coppe 1968/69.

Un sorteggio a dir poco malefico, però, costringe al primo turno i ticinesi all’impossibile sfida contro il Barcellona e il Lugano naufraga in una doppia sconfitta, seppur dignitosamente contenuta in termini numerici e di gioco, soprattutto nella gara interna, perduta col minimo scarto di 1-0. Nel ritorno gli spagnoli sul proprio campo si dimostrano troppo forti per gli uomini di Louis Maurer e vincono agevolmente per 3-0, arrivando poi fino alla finale della manifestazione, per venir battuti dai sorprendenti cecoslovacchi dello Slovan Bratislava, a Basilea.

La stagione successiva vede il Lugano partecipare ancora una volta alla Coppa Rappan e qua si apre purtroppo la pagina più nera della storia europea dei bianconeri, con una sconfitta per 11-0 maturata il 29 giugno 1969, al cospetto dello Szombierki Bytom, squadra nemmeno fra le più blasonate di Polonia. In termini numerici, anche questo è un record, difficilmente battibile: infatti è la peggior sconfitta subita da una squadra svizzera in più di 2.500 gare ufficiali disputate finora in campo internazionale. Le avvilite cronache del tempo riportano di una partita incredibile e inspiegabile, col Lugano, che seppur poteva vantare alibi credibili e consistenti (vedi la mancanza del portiere titolare Mario Prosperi e il fatto che i polacchi fossero nel pieno della stagione agonistica, mentre in Svizzera il campionato era appena finito) non sia minimamente riuscito a contenere nel secondo tempo le scorribande degli avversari, andati a segno per ben 7 volte nel giro di mezz’ora. Sconquassato da un tal risultato negativo al debutto, il Lugano non riuscì più a risollevarsi per il resto del torneo, chiudendo le 6 gare con soli 3 pareggi e altre 2 sconfitte; gli svedesi dell’Öster e gli olandesi del Go Ahead Eagles erano gli altri 2 avversari nel girone.

Nel 1970 la compagine bianconera partecipa alla Coppa delle Alpi, laddove incontra solo formazioni italiane: Lazio, Sampdoria, Fiorentina e Bari. In questa edizione si è giocato solo a Cornaredo e il Lugano fra le mura amiche raccoglie dapprima un promettente ed emozionante 3-3 con la Lazio all’esordio, in seguito un negativo 1-4 contro la Fiorentina, che poi ricompensa con un altro pareggio per 1-1 contro la Sampdoria (grazie ad un rigore di Luttrop a 5’ dalla fine) e una bella vittoria finale sul Bari per 2-0, con doppietta di Gottardi. Il titolo se lo aggiudica poi il Basilea, battendo in finale per 3-2 la Fiorentina al St. Jakob.

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