Lugano, la barca sta affondando…

scritto da Claudio Paronitti

66 minuti con l’uomo in più non bastano per evitare la sesta sconfitta filata. Il Basilea passa con il minimo sforzo contro un Lugano che non riesce a reagire. Tami a rischio?

La fotografia del momento difficile del Lugano sta tutta negli ultimi venti minuti della prima frazione. L’espulsione diretta comminata a Suchy al 24′ per fallo da ultimo uomo su Gerndt era l’occasione giusta per dare una scossa. Invece, come oramai d’abitudine i bianconeri non riescono a reagire a uno svantaggio. D’accordo, di fronte c’è il Basilea, ma non centrare la porta nemmeno una volta per quarantacinque minuti, diciamolo chiaramente, non è normale. Se si pensa di raccontare di continuo favole dichiarando di giocare meglio degli avversari senza conquistare alcunché di positivo, bisogna cambiare disco, e anche registro. Per la cronaca, i renani hanno chiuso la prima parte in vantaggio per merito di Elyounoussi, lasciato solo a centro area di calciare e battere un incolpevole Kiassumbua.

La chiave di Wicky per la ripresa è chiara: difesa a oltranza e veloci ripartenze in contropiede. La seconda parte non è recepita in modo ottimale dai rossoblù, ma la prima sì. Nonostante un dominio territoriale da parte dei padroni di casa e un paio di pericoli verso la porta di Vaclik, i renani non soffrono più di quel tanto, difendono egregiamente e portano a casa una vittoria preziosa in ottica secondo posto. E il Lugano? Poco o niente, a dire il vero. Si registrano un tiro direttamente su Vaclik di Junior e una conclusione più pericolosa di Sabbatini, su cui il portiere ceco si distende e respinge. Oltre un’ora con l’uomo in più non basta: la barca ticinese, giunta alla sesta battuta d’arresto filata, sta andando a picco. La contemporanea vittoria del Sion a Losanna dimezza lo scarto dall’ultimo rango. La scossa tanto attesa non c’è stata: Tami sta rischiando il posto?

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