Lugano, la magia di Gerndt e una muraglia difensiva firmano l’impresa a Basilea

scritto da Claudio Paronitti

 

La prima partita ufficiale dal rientro dalle vacanze invernali porta bene al Lugano, che supera 1-0 il Basilea in trasferta e, grazie alla contemporanea sconfitta casalinga del Sion contro il Grasshopper, aumenta a 8 i punti di vantaggio sull’ultimo posto occupato proprio dai vallesani

L’ordine e la compattezza sono le armi che i bianconeri mettono in campo sin dal primo minuto al “St. Jakob-Park”. Volitivi e presenti, i ragazzi di mister Tami – memori dell’ottimo pareggio conquistato nella gara d’andata – entrano alla perfezione in campo, tant’è che già al 6′ si trovano in vantaggio. Balanta, in costante difficoltà nel corso di tutta la prima frazione, ferma con un tocco di mano un’azione offensiva degli ospiti. La punizione seguente, sui 22 metri, viene calciata da Gerndt, il quale propone una parabola che supera il muro lasciando Vaclik di stucco e portando i suoi in vantaggio. Il Basilea fatica enormemente a fare ciò che gli è più congeniale, ossia crearsi occasioni a raffica. Al 27′ però Da Costa interviene in maniera insolita su Bua non lasciando altra soluzione a Schärer che quella di concedere il penalty ai padroni di casa. Il portiere svizzero-portoghese si riscatta dell’ingenuità bloccando il tiro di Elyounoussi, il quale ha però il torto di calciare troppo debolmente, consentendo a Da Costa una parata semplice. L’immediata titolarizzazione dei nuovi arrivati Frei e Stocker non riesce a dare quell’impulso offensivo sperato dai tifosi renani. Così, i ticinesi – pur indietreggiando il proprio baricentro – controllano abbastanza agevolmente le folate offensive dei rossoblù.

Al ritorno all’interno del rettangolo verde dopo la classica pausa-tè, ci si attende una veemente risposta degli uomini di Wicky, i quali continuano però a faticare più del dovuto nel giungere dalle parti di Da Costa. Proprio come accaduto nella prima parte – ed esattamente allo stesso minuto (il 6′) – Gerndt si crea un’occasione colossale pe raddoppiare: partito in fuorigioco (non rilevato dal segnalinee), lo scandinavo si coordina alla grande costringendo Vaclik a deviare in corner con la punta delle dita. C’è poi spazio per alcune reclamazioni del pubblico di casa, che invoca l’assegnazione di un altro tiro dal dischetto. Stavolta, però, Schärer non interviene, lasciando giustamente proseguire il gioco. Ai basilesi manca l’efficacia là davanti e le entrate di Oberlin e van Wolfswinkel confermano le intenzioni di Wicky, che non vuole perdere ulteriore terreno dallo Young Boys, vincitore ieri sul San Gallo. Intenzioni che si traducono in una pressione asfissiante da parte dei padroni di casa, che non portano al punto del pareggio, anche per merito della testa di Rouiller, che allo scoccare del 90′ respinge sulla linea un tiro a botta sicura di Oberlin. I bianconeri difendono con le unghie e con i denti il preziosissimo, minimo, vantaggio, riuscendo a portare a termine un’impresa d’altri tempi nel fortino rossoblù.

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