Lugano, l’analisi post-Basilea: due ganci che potevano mettere kappaò chiunque. Potevano, appunto

scritto da Claudio Paronitti

Il pareggio in rimonta con il Basilea può essere visto sia in maniera positiva che negativa. Ciò che è certo è che il Lugano di questi tempi ha bisogno di andare al tappeto per reagire

Esattamente come è accaduto ieri pomeriggio. I renani, pur non disputando la loro miglior partita (anzi), si sono ritrovati a condurre quasi senza volerlo. Approfittando di un errore iniziale di un inguardabile Eloge Yao (di nuovo il peggiore della squadra al pari di Stanley Amuzie), gli ospiti si sono visti regalare una palla che chiedeva solamente di venir spinta in fondo al sacco. Luca Zuffi non si è fatto perdonare e ha colpito una prima volta.

Quando, a inizio ripresa, Albian Ajeti ha raddoppiato, sembrava che i bianconeri fossero già convinti di uscire dalla sfida con un pugno di mosche tra le proprie mani. E invece, un minuto più tardi un mostruoso Miroslav Čovilo si è sobbarcato il peso della squadra sulle spalle e ha accorciato con il solito colpo di testa poderoso che ha riacceso la fiammella della speranza. Quella che Carlinhos Junior ha innalzato alle stelle a nove dalla fine, infilando un semplice tap-in su assist di un generosissimo Alexander Gerndt.

E Guillermo Abascal? Al punto del 2-2 del centravanti brasiliano il mister sivigliano, per chi ha visto la sfida dal piccolo schermo, ha esultato come mai in stagione. Se questo non è un segnale di attaccamento…

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