La seconda serata europea della stagione porta in dote un buon punto alla rosa bianconera, volenterosa nella prima frazione e più remissiva, nonostante una traversa colpita verso la fine, nella ripresa
Nel deserto dell’Arena St. Gallen – solamente 1’281 i presenti nella Svizzera orientale -, i ragazzi guidati da mister Fabio Celestini hanno provato a uscire dalla crisi di risultati in cui si sono immessi da un po’ di tempo a questa parte, tentando di portare una certa pressione ai dirimpettai ucraini, i quali si sono difesi con ordine, rischiando veramente in tre occasioni nell’arco dei novanta minuti. Su due di esse, i giocatori dell’Est sono stati salvati dalla traversa (colpita da Carlinhos Júnior nella prima frazione e da Mijat Marić nella ripresa), mentre sull’altra un intervento prodigioso dell’estremo difensore ha negato la gioia a Marco Aratore, il cui unico spunto è stato il destro a giro che per poco non regala la posta piena ai suoi.
Sull’altra sponda, Noam Baumann è stato nuovamente protagonista con due deviazioni decisive che tolgono le ragnatele dagli angolini bassi (nella prima parte quello sinistro e nella seconda quello destro). Il portierone luganese prova poi a combinare una frittata con un assist con poco senso per capitan Jonathan Sabbatini, riuscendo poi a evitare il peggio con un’ottima copertura al limite dell’area dei sedici metri.
Dalla serata nel deserto europeo i ticinesi portano a casa un buon punto e possono guardare con un po’ più di fiducia al prosieguo della campagna continentale. Ora, però, il focus è riservato solo ed esclusivamente al Sion, l’ultimo avversario del primo «tour de force» autunnale. Al Tourbillon occorrerà una prestazione continua sui novanta minuti e più cinismo sotto porta. La vittoria manca da troppo tempo e un’altra delusione in campionato non verrebbe digerita così facilmente come un «non-successo» in UEFA Europa League.