Lugano, l’analisi post-Servette: quando l’ambiente intero trae assoluto giovamento dal cambio di guida tecnica…

scritto da Claudio Paronitti

La prima vittoria casalinga della stagione del Lugano è stata anche la terza conseguita (su quattro partite disputate in Raiffeisen Super League) sotto la guida di Maurizio Jacobacci, un tecnico pragmatico che, dal suo arrivo, ha lavorato prettamente sulla testa dei giocatori, evidenziando le loro qualità principali

È passato poco più di un mese da quando Angelo Renzetti ha fatto una delle scelte più dolorose (come raccontato da lui stesso) della sua gestione. L’allontanamento di Fabio Celestini è stato deciso per dare una scossa a un gruppo che, nonostante spiegasse continuamente di essere al fianco del tecnico, marciava sul posto. E il penultimo posto di allora non corrispondeva alle aspettative della società, la quale si è trovata di fronte a un bivio. Ora, possiamo affermare senza ombra di dubbio che l’avvicendamento in panchina, dopo sei incontri ufficiali (quattro di campionato e due europee), ha giovato assai a tutto l’ambiente, che è tornato a guadagnare diversi punti, ha messo in difficoltà sia Malmö (dominato e battuto ai punti) che Copenhagen (sconfitto nonostante una buona prestazione) e che ha scalato due posizioni in classifica.

Ancora una volta, la «scommessa» di Angelo Renzetti, al momento, è stata vincente. Per tirare la riga definitiva, come si ama dire dalle parti di Cornaredo, occorrerà attendere la conclusione del girone d’andata. Essa avverrà tra un paio di settimane e con altre tre sfide alle spalle. I prossimi appuntamenti che attendono il Lugano sono quelli contro Neuchâtel Xamax (sabato 7 dicembre), Dynamo Kiev (giovedì 12 dicembre) e Young Boys (domenica 15 dicembre). Se il match di UEFA Europa League non avrà nulla da dire, dato che l’ultimo posto nel Gruppo B è garantito, i due incontri entro i confini nazionali risulteranno molto più importanti. Sarà pertanto fondamentale concentrarsi su questi due duelli e affrontare quello continentale con la mente libera. Poi, ma solo poi, si tirerà la famosa riga.

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