Lugano, l’analisi post-Sion: tutto sommato, un punto è sempre meglio che zero e accontentarsi, a volte, è meglio che rammaricarsi…

scritto da Claudio Paronitti

Contro il Sion il Lugano non è andato oltre lo zero a zero, non ripetendo la prestazione fornita la settimana precedente con lo Young Boys

Il pareggio conquistato davanti a un numero nuovamente insufficiente di spettatori (poco meno di tremila unità) è però da ritenersi positivo, in quanto non si è perso alcun punto sulle avversarie dirette. Certo, non si è riusciti a vincere, ma a volte accontentarsi è decisamente meglio che rammaricarsi per essere usciti dal campo a mani vuote. Questo piccolo passo avanti in termini di classifica mantiene, come dicevamo, inalterato il gap con gli stessi avversari di giornata, ma soprattutto con Neuchâtel Xamax e Thun, anch’essi conquistatori di un punto la sera prima contro Zurigo e Lucerna.

La richiesta di mister Maurizio Jacobacci, che voleva una ripetizione della performance messa in atto contro i gialloneri, è stata disattesa per i primi quarantacinque minuti, in cui sono stati commessi parecchi errori tecnici da evitare in futuro. Poi, con l’inserimento di un mastino come Miroslav Čovilo, l’atteggiamento della squadra è cambiato e tutti gli elementi ne hanno tratto giovamento. Peccato, come confermato dal tecnico bianconero in conferenza stampa, non aver saputo colpire un Sion che nella ripresa si è limitato a non offendere più di quel tanto e controllare le folate offensive dei padroni di casa.

Il punto raggranellato, che fa salire la truppa ticinese a 26, consente a Fabio Daprelà e compagni di intraprendere la prossima trasferta a Ginevra (per affrontare il pericoloso Servette) con un certo ottimismo. In tal senso, il probabile rientro a tempo pieno di capitan Jonathan Sabbatini aiuterà e molto un gruppo a cui, a volte, sembra mancare un leader nella zona nevralgica del campo. Un condottiero che risponde proprio al nome dell’italo-uruguaiano.

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