Lugano, l’analisi post-Zurigo: una prova positiva non basta per ritrovare il dolce gusto del successo

scritto da Claudio Paronitti

Nonostante la vittoria manchi da oramai sei partite, la prestazione fornita dal Lugano nell’ultima partita dell’anno a Zurigo è stata positiva e si può guardare al futuro con ottimismo

Scesi in campo senza due terzi dell’attacco titolare (Mattia Bottani e Carlinhos Junior erano infatti squalificati), i bianconeri hanno giocoforza proposto un modulo più difensivo rispetto al solito. I numerosi elementi che hanno rimpolpato la propria metà campo non hanno tuttavia indotto i ticinesi a difendersi e ripartire. Anzi, nel corso della prima frazione sono stati proprio gli uomini di Fabio Celestini ad andare vicini ad aprire le marcature.

Come affermato da Ludovic Magnin a caldo, se il Lugano avesse chiuso i primi quarantacinque minuti avanti di un paio di reti non ci sarebbe stato nulla da dire. Con i se e con i ma nel calcio non si va molto lontano. Le prospettive in riva al Ceresio sono però decisamente positive. La preparazione invernale, che verrà svolta interamente da Celestini, si districherà tra Cornaredo e la regione iberica di Murcia.

Dato per certo che la rosa verrà sfoltita e che qualche acquisto giungerà in Ticino, ci sarà da programmare il girone di ritorno con la minuziosità e l’attenzione ai dettagli atte alla situazione. La breve pausa natalizia è appena cominciata, così come il tempo delle riflessioni intermedie. Dopodiché, già dai primi di gennaio, si inizierà a pensare seriamente al girone primaverile, che dovrà portare in dote un Lugano rigenerato e pronto a battagliare per mantenere il posto nella massima categoria del pallone rossocrociato.

Leggi anche questi...