Lugano, l’Europa per sognare

scritto da Claudio Paronitti

A sedici anni di distanza dall’ultima volta, giovedì sera i bianconeri saranno impegnati di nuovo in una competizione continentale

Ad attendere la truppa ticinese saranno gli israeliani dell’Hapoel Beer Sheva, balzati alla ribalta la scorsa stagione per aver inflitto due sconfitte all’Inter nella fase a gironi della medesima Coppa che andrà a iniziare tra due giorni.

Lo scivolone di Berna deve rimanere tale. La squadra lo sa. Altrimenti c’è il rischio di trovarsi in una situazione di difficoltà, nella quale ci si è messi senza volerlo. L’Europa – come definita dagli stessi protagonisti – sarà un surplus, e non dovrà assolutamente distogliere il pensiero dall’obiettivo primario della stagione: il campionato. Il cammino che il Lugano affronterà fuori dai confini nazionali sarà arduo, ma affascinante. Certo, l’urna di Montecarlo ha riservato ai ticinesi tre avversarie “minori” rispetto a quelle che si sarebbero potute incontrare. Sono però formazioni abituate a disputare incontri con questo ritmo (ogni tre giorni) e per questo non vanno in alcun modo sottovalutate. Ma, ne siamo sicuri, ciò non accadrà, tanta è l’esperienza presente nello staff tecnico da far impallidire chiunque. Basti pensare solamente all’assistente di mister Pierluigi Tami, quel Walter Samuel che con i nerazzurri di Milano ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere.

Il gruppo di convocati partirà domani mattina all’alba alla volta di Israele, terra in cui svolgerà l’allenamento di rifinitura in serata, a poco più di ventiquattr’ore dal fischio d’inizio del match. Nel corso del viaggio in aereo ci sarà tempo per riposare e per sognare. Sì, perché, come già detto, la conquista della fase a gironi di Europa League è un sogno che si è avverato, ma non ancora concretizzato. Occorrerà attendere ancora un paio di giorni e tutto diverrà realtà. Una realtà bella e affascinante, che può trasformarsi, a seconda di come vanno gli affari, in incubo o in gioia. I ragazzi vogliono vivere questo secondo aspetto. La maggior parte di loro non ha mai disputato un incontro a livello internazionale. Ora, con l’avvento di questa opportunità (unica nel suo genere) ci sarà la possibilità di mettersi in mostra e far vedere il proprio valore. A patto, però, di ritrovare la convinzione smarrita contro lo Young Boys.

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