Lugano-Neuchâtel Xamax, Celestini: “Stiamo ancora cercando le nostre certezze”

scritto da Claudio Paronitti

Al termine della seduta di rifinitura – svoltasi sotto una pioggia battente – mister Fabio Celestini è pronto, come in ogni vigilia che si rispetti, a presentare la prossima sfida che attende i suoi ragazzi

Domani sera, a partire dalle ore 20:30, a Cornaredo andrà in onda la sfida valida per gli ottavi di finale di Helvetia Coppa Svizzera tra Lugano e Neuchâtel Xamax. In palio c’è un posto tra le migliori quattro della manifestazione. Ecco l’anteprima del tecnico bianconero.

“Quando ci troviamo davanti un periodo come il nostro è meglio giocare. Le partite ravvicinate non permettono di fare analisi approfondite. Lo spirito interno fa in modo che i ragazzi vogliano scendere in campo velocemente. La stanchezza accumulata scivolerà via senza problemi”.

“Non vogliamo guardare al passato. Abbiamo tante cose da fare e da migliorare. La partita più importante, adesso, è il Neuchâtel. Dobbiamo cercare di crescere. Il gruppo dovrà conoscermi, e io dovrò conoscere i ragazzi. Lo spirito di sacrificio è incredibile”.

“Io cerco di trasmette positività al gruppo, per far capire ai giocatori che il mio pensiero è costruttivo. A me piace sorridere, sacrificarmi. Voglio essere positivo con i ragazzi. Ho tanti riscontri con loro, condividiamo tutto. La filosofia non si cambia. Le varianti, però, sono dietro l’angolo. Stiamo cercando di costruire un ambiente positivo”.

“Vedo dei ragazzi diversi da quando sono arrivato. L’evoluzione c’è stata. Alcuni calciatori hanno uno spirito diverso. Se la squadra è entusiasta in ciò che fa, c’è una complicità tra gli elementi”.

“Noi stiamo cercando delle certezze. Non dobbiamo pensare alle forze degli avversari. Ci occupiamo di noi stessi. Quando la squadra sarà solida in tutti i reparti, faremo delle cose più particolari”.

“Il modulo utilizzato sinora forse non potrà essere usato con altri elementi, perché hanno altre caratteristiche. Toccherà a me trovare delle soluzioni giuste”.

“Qualche acciacco c’è. Non rischieremo nessuno. Negli occhi dei ragazzi vedo la voglia di entrare in campo. Il brutto è che io devo scegliere e devo rinunciare a qualcuno”.

“Ho visto i tifosi entusiasti. Il pubblico in Svizzera è un po’ come al cinema, arrivano a dipendenza dei risultati. La squadra deve trasmettere qualcosa. La gente può essere delusa dal risultato, ma non dall’atteggiamento, dal coraggio dei ragazzi”.

“Il Presidente può dire quello che vuole. Vedremo se saremo così bravi. Il campo è però il giudice unico. Io non ho mai dubitato nel venire qua. So di avere una rosa importante. A parte Young Boys e Basilea, tutto può accadere. Bisogna tenere i piedi per terra. Il futuro ci dirà se siamo così bravi. Se le tre persone che prendono le decisioni (Presidente, direttore sportivo e allenatore) lavorano all’unisono, nel bene e nel male, alla fine si potrà conquistare qualcosa”.

“Janko? In questo momento, ho preso delle decisioni in attacco. Le caratteristiche di Marc sono diverse. Non posso chiedergli di fare pressing e di tenere palla. Se domenica fossimo stati nella situazione del Thun, Marc sarebbe tornato utile. Al momento, per le partite che stiamo giocando, non può tornare utile. Lo stesso vale per Čovilo, perché lui ha caratteristiche ben precise. Entrambi, in determinate circostanze e in determinati momenti, si riveleranno fondamentali”.

“La difesa? Per prima cosa, ho cercato di infondere la mia mentalità, iniziando con un modulo a quattro. L’importante è che si segna, non chi segna. Ci sono tanti aspetti da rivedere. Adesso, stiamo mettendo tassello su tassello per essere costanti per tutta la partita”.

Leggi anche questi...