Lugano, quando si trova un accordo dopo numerose consultazioni e l’attesa per la sua conclusione effettiva è spasmodica…

scritto da Claudio Paronitti

Il Natale si sta avvicinando a grandi passi e la situazione societaria del Lugano dovrebbe risolversi proprio entro la data della nascita del Bambin Gesù

Che Angelo Renzetti intenda farsi da parte è noto oramai da qualche tempo. Per sua stessa ammissione, proseguire in eterno utilizzando il proprio patrimonio all’infinito è alquanto impossibile. Negli scorsi mesi, il numero uno bianconero ha intavolato alcune trattative con potenziali acquirenti interessati a rilevare il 100% delle quote del club. Ora, dopo dei colloqui tenuti, per ovvia ragione, segreti, si è giunti a una conclusione. O almeno, si sarebbe giunti. Il condizionale, in questi casi, è sempre d’obbligo, perché fin quando non viene sottoscritto tutto nero su bianco non si può definire un accordo concluso.

Sabato sera, a Neuchâtel, il Près si era «aperto» e aveva affermato che il gruppo anglo-scozzese è serio e pienamente convinto del progetto. Per scrivere la parola fine a una stupenda favola che dura da più di nove anni occorre attendere la finalizzazione delle transazioni economiche. Tali questioni però, nonostante le promesse, non si chiudono dall’oggi al domani. Ecco il motivo per cui l’attesa di un cenno da parte di chi di dovere si rende spasmodica. Per evitare di fasciarsi la testa con pensieri fuorvianti, servirà pazienza. Anche se aspettare per sempre non sarà fattibile. Per il bene di tutti, società, giocatori e tifosi.

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