Lugano, Rosseti: “Qui per aiutare la squadra”

scritto da Claudio Paronitti

Rosseti

Sul mezzogiorno di martedì 16 agosto, e con una ventina di minuti di ritardo sull’orario programmato delle 12:30, è stato presentato ufficialmente tramite conferenza stampa il neo-acquisto del Football Club Lugano, Lorenzo Rosseti, 22 anni compiuti esattamente undici giorni or sono e giunto in prestito per questa stagione dalla Juventus. Di seguito le risposte date dall’attaccante aretino, giunto in riva al Ceresio la scorsa settimana

LE ASPETTATIVE – “Sono arrivato da poco, mi devo ancora ambientare alla perfezione, però penso che lo farò velocemente, anche perché qua l’ambiente è un po’ simile all’Italia. Io non voglio crearmi tante aspettative, cerco di dare il massimo e di fare il meglio partita dopo partita, sperando anche di aiutare la squadra”.

L’UNDER 21 – “Quest’anno è importante perché per me è l’ultimo in questa categoria. Ora ci mancano alcune partite di qualificazione e per me sarebbe importante disputare il Campionato Europeo [a giugno 2017, ndr]. Prima di tutto, però, devo pensare a fare bene al Lugano, ad aiutare la squadra, sperando di ottenere buoni risultati ogni domenica”.

IL MERCATO – “Volevo provare una nuova avventura e avevo parlato anche con il mister [Andrea Manzo, ndr], che mi aveva chiamato, dandomi una motivazione per venire qua. Spero di contraccambiare la fiducia che lui ha riposto in me. Credo che possa aiutarmi molto a crescere, perché devo migliorare in alcune aspetti. Ma ho 22 anni, per cui devo cercare di ascoltare il mister e fare quello che mi chiede per potermi migliorare e poter aiutare i compagni”.

IL SUO RUOLO – “Io sono un attaccante che può giocare da seconda punta o da esterno, non sono uno che fa la classica “boa”. Mi piace fare movimento e attaccare la profondità. Con la Juventus giocavamo con due punte e ci muovevamo molto”.

LA CONDIZIONE FISICA – “I miei compagni hanno già giocato parecchie partite rispetto a me; io ho disputato solamente amichevoli, senza incontri ufficiali. Spero di trovare la condizione migliore al più presto e di mettermi a disposizione del mister il prima possibile”.

IL CALCIO ROSSOCROCIATO – “Ho giocato due partite contro la nazionale elvetica, una con l’Under 19 e una con l’Under 20. Questo è l’unico contatto che ho avuto con il calcio svizzero. So, però, come funziona il campionato, che conta 10 squadre, si disputano due volte andata e ritorno, retrocede una sola formazione. Mi sono informato e qualcosina so del campionato svizzero. Come giocatori conosco [Birkir] Bjarnason, che giocava a Pescara, così come [Seydou] Doumbia e [Breel] Embolo [partito a inizio mercato direzione Schalke 04, ndr]. Il resto devo conoscerlo. Non ho ancora avuto modo di giocare, ma credo che negli ultimi anni il livello del calcio svizzero sia aumentato. Un esempio è rappresentato anche dalle squadre nazionali. Questo è un buon campionato, che sa far crescere i giovani”.

LA JUVENTUS – “Quest’estate è stata un’esperienza molto bella, ma anche molto importante, perché comunque sia anche allenandosi solamente migliori tanto, ti arrivano degli stimoli nel vedere come si allenano i grandi campioni. È un’esperienza che ti aiuta a crescere. A me ha fatto bene, l’ho presa come una motivazione per imparare dai grandi giocatori che militano nella Juve”.

ANASTASIOS DONIS – “L’ho conosciuto quest’estate in ritiro. È già da un paio d’anni che io mi alleno con la prima squadra, mentre lui ha giocato sempre con la Primavera. Poi, è partito per Nizza prima della tournée asiatica, quindi non ho nemmeno avuto il tempo di chiedergli informazioni sul Lugano”.

LE DIFFERENZE TRA JUVENTUS E LUGANO – “Ognuno ha dei modi diversi di allenarsi. Ogni mister ha il suo metodo di lavoro. Non ho trovato differenze particolari. Ho fatto un ritiro con la Juve, che era improntato sulla corsa in preparazione al campionato. Si faceva molta corsa e molto possesso palla. Qua sono arrivato con il campionato già iniziato, e questa settimana è stata normale. Mentre con la Juve era un ritiro vero e proprio”.

L’AMBIENTE NELLO SPOGLIATOIO – “È un gruppo giovane con qualche giocatore esperto. Li ho visti tranquilli, anche se ho disputato solamente un paio di allenamenti. Secondo me è un gruppo unito, in allenamento si aiutano tutti. Non penso che avrò delle problematiche ad inserirmi”.

GLI OBIETTIVI PERSONALI  “Non mi pongo obiettivi particolari. Da questo lato, sono un po’ scaramantico. Preferisco, come ho detto prima, giudicare partita dopo partita. Vediamo poi quello che succederà a giugno”.

LA POCA VISIBILITÀ RISPETTO ALLA SERIE B ITALIANA  “Io ho cercato di trovare una squadra per potermi migliorare. Di quello che scrivono i giornali non m’interesso più di quel tanto. Devo pensare solo a me stesso, far bene e aiutare la squadra in cui gioco”.

1 commento

Davide Perego
Davide Perego 16 Agosto 2016 - 17:28

Ottimo lavoro Claudio: complimenti per il grande lavoro che stai offrendo a tutti gli appassionati ticinesi

I commenti sono chiusi