Lugano-San Gallo, una decisione tragicomica ed errori a raffica le chiavi del match

scritto da Claudio Paronitti

Nella ripetizione dell’incontro sospeso per temporale, il San Gallo supera il Lugano grazie a un errore pacchiano di Piccinocchi, che lancia Ajeti dopo un fraseggio approssimativo nella trequarti difensiva

Primi quarantacinque minuti completamente differenti da quelli disputati il 29 luglio. Il San Gallo, che evidentemente ha studiato a fondo il primo tempo dell’incontro sospeso due settimane fa, ha iniziato il confronto con un piglio migliore rispetto al Lugano. I bianconeri hanno sofferto per tutta la frazione la verve degli avversari. I quali si sono fatti pericolosi a più riprese dalle parti di Da Costa, bravo in un paio di occasioni a sventare le offensive sangallesi. Gli uomini di Tami mostrano uno dei peggiori volti della stagione: tra passaggi semplici imprecisi e manovre d’attacco non rifinite a dovere, gli errori si sono moltiplicati con il passare dei minuti. Il fischio di Amhof ha dato fine a un tempo poco spettacolare e privo di reali occasioni da rete, se facciamo eccezione per un bolide di Mariani dai venti metri respinto con una certa difficoltà da Lopar.

La ripresa sembra mostrare un altro volto da parte ticinese. Che si basa sempre e solo sulle qualità balistiche di Mariani, l’unico a poter cambiare l’inerzia di un match. È proprio il numero 8 che cerca di caricarsi la squadra sulle spalle con un sinistro radente che colpisce il palo interno e, dopo aver sorpassato tutta la linea, esce clamorosamente. Poi c’è Crnigoj, molto buono fino alla sostituzione e autore di un’azione al 53′ molto discussa: la palla cessata dallo sloveno viene fermata nettamente con un braccio da un difensore. Né l’arbitro, né l’assistente se ne accedono. Peccato, perché ogni volta che c’è da prendere una decisione importante a favore dei bianconeri le giacchette nere sembrano fare due conti e avere un ripensamento. E gli altri? Un esempio su tutti è Sabbatini, il quale, nonostante le belle parole pronunciate negli ultimi giorni, non è tranquillo e non fa a dovere ciò che gli si chiede. La chiave della partita è però l’errore fantozziano di Piccinocchi che lancia Ajeti, il quale si invola solo soletto verso Da Costa e segna il gol che risulta decisivo ai fini del conteggio.

Alla fin della fiera il Lugano può sì recriminare per il (solare) rigore negato, ma può solo fare ammenda per gli innumerevoli e sconsiderati errori commessi questa sera.

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