Lugano, Tami come Manzo: amato dai giocatori, un po’ meno dal patron…

scritto da Claudio Paronitti

La situazione in casa Lugano è più nera che mai. Le sei sconfitte patite nelle ultime sette gare disputate hanno messo a nudo i problemi attuali di una rosa incapace di reagire alle prime avvisaglie di difficoltà

A finire sul banco degli imputati, come spesso accade in questi casi, è l’allenatore. Pierluigi Tami, signore della panchina e mai sopra le righe, sta pagando – se vogliamo metterla così – il fatto di essere ‘buonista’ nei confronti dei suoi protetti. Proprio questo aspetto aveva portato (non meno di dieci mesi or sono) all’allontanamento di Andrea Manzo, al quale si era rimproverato di essere fin troppo amico dei calciatori a sua disposizione. Il tecnico veneziano, mai veramente voluto dal numero uno bianconeri Angelo Renzetti, ha pagato una situazione divenuta oramai insostenibile: dopo uno spettacolare primo girone (con 14 punti all’attivo), i ticinesi erano sprofondati (a causa di vari fattori: decisioni arbitrali contrarie con annessa crisi di nervi e simili) in una crisi d’identità che assomiglia molto a quella del giorno d’oggi.

Un’aria, quella che si sta respirando in riva al Ceresio, che si sta facendo sempre più pesante. Vedere la luce in fondo al tunnel è un’impresa anche per i più ottimisti. E allora che fare? Esonerare il mister sarebbe un’azione tanto semplice quanto complicata. Facile dare tutte le colpe a chi dirige la squadra tutti i giorni. In fondo, malgrado siano i calciatori a scendere in campo la domenica, le scelte su chi deve indossare la maglia da titolare vengono fatte dall’allenatore. Un tecnico, Pierluigi Tami, ben voluto e amato dai propri ragazzi, che vedono in lui un mentore e un dispensatore di consigli per il prosieguo della carriera. Non v’è dubbio che sia così, ci mancherebbe. Attenzione, però: questa situazione ricorda quasi alla lettera gli ultimi momenti vissuti agli ordini di Manzo. Ai tempi era stato uno dei senatori, Marco Padalino, a pronunciarsi a favore del tecnico venuto dell’Under 21. Ora è il turno di uno dei pilastri del team, Davide Mariani, a dover difendere l’operato di Tami.

Domani pomeriggio alle 14:15 la società bianconera ha indetto una conferenza stampa, alla quale presenzierà unicamente il Presidente. Guarda caso un giorno prima della ripresa degli allenamenti, fissata per giovedì mattina alle 10:00. Dall’ambiente filtra che Renzetti si atterrà alla frase pronunciata dopo la cocente sconfitta casalinga patita contro il Sion dell’ex Paolo Tramezzani e che recitava più o meno così: “Dopo la partita contro il Basilea (sabato 14 ottobre, ndr) tireremo la linea e faremo le valutazioni del caso”. A seguito dei tre kappaò arrivato contro Grasshopper, Steaua Bucarest e Zurigo pare che sia già stata tracciata una linea a forma di croce sull’immagine dell’attuale tecnico bianconero. A meno di ripensamenti dell’ultima Ora, Tami resterà in sella fino al match con i renani. Se anche in quel caso si dovesse osservare una prestazione senza mordente e quella giusta aggressività, il cambio in panchina diventerebbe inevitabile. Le due settimane di pausa hanno dunque l’obbligo di trovare un rimedio a un ambiente malato e depresso. Una medicina non facile da trovare, ma che sembra già pronta. Volendo fare dei calcoli elementari come uno più uno, la casa di produzione di tale medicinale verrebbe inserita sotto la voce “esonero”. Come detto in precedenza, è assai difficile che arriverà già domani. Se non altro per la vera mancanza di alternative. Dunque, occorrerà attendere ancora una decina di giorni, poi si saprà. A oggi, il futuro della piazza calcistica luganese non è a tinte colorate né bianche, bensì pieno di nuvoloni neri pronti a scatenare quantitativi di pioggia che potrebbero raggiungere dimensioni ragguardevoli. Un rischio concreto è da tenere ben presente, ossia quello che la barca possa affondare definitivamente al prossimo episodio negativo.

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