Lugano, Tami: “Il Sion? È un match come gli altri…”

scritto da Claudio Paronitti

Vigilia di campionato con conferenza stampa del tecnico bianconero Pierluigi Tami, che ha presentato la partita di domani sera contro il Sion

“Sappiamo che c’è tanta attesa – esordisce l’allenatore -, lo vedo dalle interviste e dai pensieri dei tifosi. Noi e il Sion abbiamo gli stessi punti, sono tanti aspetti cose a cui dovremo fare attenzione”.

“Il Sion per me è una squadra come le altre. Personalmente, sento di più la sfida con il Grasshopper. Comunque, sarà un match importante. Voglio che ci sia la giusta animosità e cattiveria”.

Dagli ultimi incontri ravvicinati “qualche strascico c’è stato. Però, è una questione di testa, la squadra è pronta a dare battaglia con intensità. Ognuno deve prepararsi in modo individuale, perché la preparazione alla partita lo prevede”.

“Il modulo? Abbiamo diverse soluzioni tattiche. Oggi a Lugano non è solo 3-5-2. Al momento quasi tutti i ragazzi sono pronti, anche gli ultimi arrivati hanno la possibilità di essere titolari. Chi è titolare dà garanzie dal punto di vista delle relazioni con i compagni. Là davanti ci sono giocatori che si trovano meglio con 2 o 3 punte”.

“Il Presidente fa delle esternazioni personali che devono rimanere tali. Un allenatore deve fare delle valutazioni tecniche perché alla fine è lui che paga se fa male. Il 4-3-3 e il 4-3-1-2 sono moduli che abbiamo già provato anche prima, non solo ultimamente”.

“L’efficacia? Se valutiamo l’incontro con il Beer Sheva, io credo che abbiamo buttato al vento alcune ripartenze. La qualità del nostro gioco offensivo parte dalla difesa. Tante volte è mancato il killer instinct, lo so, ma anche un po’ di precisione e cattiveria. Dobbiamo migliorare negli ultimi 30 metri. Tutti siamo coinvolti in questo miglioramento”.

“Lottare per i primi tre posti è ambizioso. Dobbiamo ricordarci che l’unica prima punta che abbiamo è Manicone. Gli altri sono delle seconde punte che fanno movimento su tutto il fronte d’attacco. Io sono contentissimo della rosa che ho. La mole di gioco è tanta. Il miglioramento non si ha dall’oggi al domani, è un processo continuo. Ognuno ci mette del suo. Andare al tiro è importante, poi è la qualità del singolo a fare la differenza”.

“Da Costa? Lui studia gli avversari, con il preparatore guarda i video dei rigoristi. Non è uni sprovveduto e studia le qualità altrui. Così si prepara sui penalty”.

“Bottani? Dobbiamo lasciarlo tranquillo. Sono molto contento di ciò che sta facendo. Non scordiamoci che è qua da due-tre settimane. Non voglio che il secondo tempo in Israele venga esaltato troppo. Sta crescendo, lui dovrà diventare importante. Ma non deve bruciare le tappe, ha bisogno di dare continuità alle prestazioni”.

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