Il miglior bianconero contro il Thun, malgrado i tre gol subiti, è stato Noam Baumann, senza il quale il passivo sarebbe stato decisamente più pesante. L’assenza di Jonathan Sabbatini a centrocampo si è fatta sentire parecchio
Noam Baumann – 4,5 – con i piedi non è un mostro. Tuttavia salva i suoi compagni da almeno tre capitolazioni sicure e sulle reti bernesi non può nulla;
Mijat Marić – 3,5 – per un centrale giocare sulla fascia non è il massimo della vita. Soffre particolarmente la velocità di Spielmann;
Miroslav Čovilo – 3,5 – come al solito, di testa non ne sbaglia una. Così come nelle chiusure. Gli manca un po’ di velocità;
Fulvio Sulmoni – 3,5 – vale lo stesso discorso fatto per Marić. Solo che Fulvio aveva a che fare con Tosetti. Sul terzo gol di Sorgić si fa saltare con troppa facilità;
(73′ Valon Fazliu – 4 – ha il merito di dare un po’ di brio all’attacco con le sue azioni sguscianti);
Numa Lavanchy – 4 – non doveva partire titolare e l’infortunio di Črnigoj gli dà una chance dall’inizio. Propizia il raddoppio bernese, ma si fa perdonare con la rete che riaccende la speranza;
Petar Brlek – 3,5 – pur essendo volenteroso, sbaglia una miriade di passaggi, come quello “velenoso” che permette al Thun di andare in vantaggio;
Mario Piccinocchi – 3 – ci ripetiamo, ma da quando è tornato dall’infortunio non è più lo stesso giocatore. È lui, al fianco di Brlek, a mandare in rete gli ospiti al 40′;
Dragan Mihajlović – 3,5 – l’ammonizione rimediata al 19′ contribuisce ad acquietarlo. Rischia anche il rosso nella ripresa;
Mattia Bottani – 3,5 – è l’unico dei tre attaccanti titolari a cercare di superare con costanza il muro avversario. Se gli altri non lo aiutano, però…;
(82′ Marc Janko – s.v. – i soliti ultimi dieci minuti per il Cobra, che entra con un atteggiamento positivo. Ma è troppo tardi);
Alexander Gerndt – 3 – nei primi venti minuti sbaglia due cross, regalando la palla rasoterra al portiere bernese. In sostanza, tanto fumo e poco arrosto;
Carlinhos Junior – 3 – appena tornati dagli spogliatoi ha l’occasione per cambiare il corso del match, ma calcia debolmente e addosso a Faivre. Giustamente sostituito;
(61′ Armando Sadiku – 4 – come si nota in allenamento ha una voglia pazzesca di arrivare sul pallone, anche quando i compagni non lo servono);
Fabio Celestini – 3,5 – costretto a rinunciare a Črnigoj (che si è infortunato nel riscaldamento), inserisce Lavanchy, che procura una rete avversaria e ne segna una per i suoi. Ciò che colpisce è l’atteggiamento passivo del gruppo, che si perde in un bicchier d’acqua alla prima vera difficoltà.