Lugano, un dominio confermato anche dai numeri

scritto da Claudio Paronitti

Che la vittoria di ieri pomeriggio in terra zurighese sia meritata è sotto gli occhi di tutti e, se anche i numeri lo confermano, ciò sta a significare il grande lavoro svolto dai ragazzi bianconeri

Come inizio della nostra analisi settimanale, prendiamo in considerazione il dato dei tiri complessivi: 10 a 6 – di cui 4 a 2 verso lo specchio della porta – in favore del Lugano. L’unico pallone terminato nel sacco, a firma Fulvio Sulmoni al minuto numero 68, è stato il giusto coronamento di una prestazione sostanziosa e di cuore. Nell’arco dei 90 e più giri d’orologio del pomeriggio del Letzigrund, i padroni di casa hanno controllato la sfera per il 45% del tempo contro il 55% degli ospiti. Anche per ciò che concerne i tiri dalla bandierina si ha un vantaggio, seppur minimo, per i luganesi, con 3 corner a 1. Davide Mariani e compagni sono finiti in fuorigioco solamente 2 volte, mentre i biancoblu 1. Il dato che, però, fa riflettere è quello relativo ai falli effettuati con relative sanzioni. Al Grasshopper il modesto arbitro Lukas Fähndrich ha fischiato 16 interventi irregolari punendo due volte i protetti di Murat Yakin. Anche gli ospiti si sono visti estrarre due volte il giallo, ma con un totale di 13 falli. Seppur la differenza sia minima (1 giallo ogni 8 per gli zurighesi e 1 ogni 6,5 per i ticinesi), questo numero conferma come la banda bianconera si veda sventolare i cartellini con una frequenza più alta rispetto agli avversari. Lo stesso era avvenuto già nel primo atto di giovedì: nell’occasione il direttore di gara, Alain Bieri, era stato un po’ troppo permissivo con i tigurini.

Evitando qualsiasi tipo di polemica con la classe arbitrale, torniamo a parlare di Lugano. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo in casa, allora affermiamo che l’equazione ‘gioco prodotto, dominio territoriale e quant’altro non sempre è uguale a risultato sicuro’. Questa stagione in particolare, i ticinesi lo hanno sperimentato sulla propria pelle. Nonostante siano stati “messi sotto” raramente dagli avversari, alla fine della fiera i punti conquistati non corrispondono al vero valore della formazione sottocenerina. La quale, al posto di lottare – al momento – per le posizioni che merita (quelle europee per intenderci), si vede costretta a giocarsi la salvezza con squadre che, obiettivamente, sono lontane anni luce dalle manovre proposte dagli uomini di mister Pierluigi Tami. È chiaro che non bisogna effettuare voli pindarici all’inizio del mese di dicembre, altrimenti si rischia di cadere malamente. Però, continuando sulla strada intrapresa da qualche tempo a questa parte, i bianconeri si toglieranno ulteriori soddisfazioni, sia personali che di squadra. A conferma che il gruppo è coeso, che mira a uno scopo ben preciso con l’obiettivo di migliorarsi giorno dopo giorno.

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