Lugano-Young Boys, le pagelle: Rouiller, un gol amaro

scritto da Claudio Paronitti

I bianconeri disputano una partita egregia e avrebbero meritato almeno il pareggio. Peccato per la distrazione del proprio portiere, che condanna l’undici ticinese alla prima battuta d’arresto dopo quattro risultati utili filati

Joël Kiassumbua – 3,5 – ordinaria amministrazione fino all’errore di posizionamento sulla punizione valsa il vantaggio allo Young Boys. Insicuro nelle uscite;

Steve Rouiller – 4,5 – corona la sua prestazione con un gol in girata che ridà qualche speranza ai suoi;

Fulvio Sulmoni – 4 – nel primo tempo non soffre praticamente mai. Nella ripresa, l’entrata di un gigante come Hoarau lo mette un po’ in difficoltà;

Vladimir Golemic – 3,5 – sull’azione del raddoppio dovrebbe stendere Schick involato a rete. Non interviene e la partita si chiude;

Dragan Mihajlovic – 4 – fa su e giù per la fascia come suo solito, senza però trovare il pertugio giusto per un affondo vero e proprio;

Jonathan Sabbatini – 4,5 – un inizio un po’ in sordina, si riprende con il passare dei minuti. Sì, il capitano è tornato definitivamente;

Cristian Ledesma – 4,5 – partita di sostanza per l’esperto regista. Si prende un giallo al primo (!) fallo commesso, ma ciò non gli fa perdere la calma;

Bálint Vécsei – 3,5 – meno incisivo rispetto alle ultime uscite. Soffre abbastanza il centrocampo fisico dei bernesi;

(60′ Mario Piccinocchi – 3,5 – prova a fare qualcosina di più del solito compitino scolastico. Dovrebbe osare ulteriormente);

Domen Crnigoj – 3,5 – viene schierato titolare a sorpresa e si vede che non ha il ritmo-partita;

(60′ Mattia Bottani 3,5 – non è certamente lui il colpevole della sconfitta, ma da quando mette piede in campo è inconcludente);

Alexander Gerndt – 3,5 – l’ex di giornata sbatte contro il muro difensivo giallonero non riuscendo a crearsi una benché minima chance;

(81′ Younes Bnou Marzouk – s.v. – gli ultimi dieci minuti e una marea di passaggi sbagliati);

Davide Mariani – 4 – il sinistro al volo al 93′ è l’emblema della sua partita: tanta voglia, ma poco costrutto. Anche se, a suo favore, ci sarebbe un rigore che Erlachner (clamorosamente) non vede;

Pierluigi Tami – 4 – la sua squadra gioca un incontro gagliardo, nel corso del quale rischia il giusto e viene punita da un errore di Kiassumbua. Giovedì, in Coppa contro il Grasshopper, l’occasione per la rivincita.

Leggi anche questi...