Non a caso ha militato in tutte le Under del Team Ticino indossando anche la fascia da capitano, la quale gli ha dato grandi responsabilità come lui stesso ci racconta: “ Il capitano al interno di uno spogliatoio è un ruolo molto importante. Quando indosso la fascia mi carico di una certa responsabilità: sono consapevole che devo fungere da esempio e da persona di riferimento per i miei compagni e perciò il mio comportamento deve essere esemplare. Sono una persona che va d’accordo con tutti e sono il primo che sostiene il compagno nei momenti meno felici; il mio modo di essere e di agire è sempre stato apprezzato dai giocatori e di questo ne sono molto felice. I valori più importanti che cerco di trasmettere, oltre al rispetto, sono la tenacia e lo spirito di sacrificio.”
Con Mattia Casarotti, Pietro sta svolgendo la sua migliore stagione da quando gioca con la maglia del suo paese, come lui stesso ci rivela: “Si decisamente!! Anche perchè questa è la mia seconda stagione; sono arrivato a Giubiasco l’anno scorso a novembre, e in quel periodo avevamo qualche difficolta di troppo, quindi questa non può che essere la mia migliore stagione. Sono però convinto che se riusciremo a confermare l’ossatura del gruppo anche per il prossimo anno; beh quella stagione potrebbe diventare la più soddisfacente…vedremo!”
Abbiamo chiesto a Pietro se a suo parere in Seconda Lega contino più i piedi buoni o l’integrità fisica: “Sono due componenti dalle quali non puoi prescindere! Un giocatore di livello deve avere una buona tecnica di base e un’ottima capacità aerobica. Poi è vero ci sono le eccezioni; ci sono giocatori con molta esperienza e dotati di un’ottima tecnica che riescono a fare la differenza senza correre troppo, ma possiamo contarli sulle dita di una mano. Il calcio, soprattutto ad alti livelli, è un mix di elementi e di capacità, se vuoi eccellere devi possedere più qualità possibili e questo nelle debite proporzioni vale anche in seconda lega.” Siccome la duttilità tattica del giocatori è una delle caratteristiche principali, abbiamo chiesto se preferisce un gol salvato sulla linea o un gol segnato: “Bella domanda….la cosa più bella di solito è quella che permette alla tua squadra di vincere, quindi direi che dipende dalle situazioni. In ogni caso per quanto mi riguarda, se devo scegliere, direi la prima anche perchè io e il gol non andiamo tanto d’accordo.”
Tenendo conto dell’imminente inizio del campionato abbiamo scambiato qualche domanda sulla Seconda Lega Regionale affrontando l’argomento giovani, dove Minotti ha risposto: “Si certamente. La nostra è una politica societaria che sposo al 100% e sono contento di farne parte. Il Giubiasco è una dimostrazione di quanto si possa fare bene anche con molti giovani. Mi vengono in mente Giacomo Minotti (1996), Daniel Mele (1996) e Samuele Marcoli (1997); tre giocatori della regione che stanno facendo la differenza nella nostra squadra. Durante la preparazione si sono aggiunti al nostro gruppo anche un paio di allievi A. Ovviamente per far crescere bene un giovane è necessario dargli fiducia e minuti di gioco, ma anche importante affiancargli giocatori di esperienza che fungono un po’ da „insegnanti“. Ecco quindi che la presenza di giocatori navigati risulta di fondamentale importanza in una squadra e io sono felicissimo di poter avere tra le nostre fila un giocatore come Martino Bassi, imprescindibile per il nostro gruppo. Penso che la tendenza nei prossimi anni sia questa: dare molto spazio ai giovani e vi posso garantire che il Ticino è pieno di giovani di qualità. Purtroppo ci sono ancora troppe società che la vedono diversamente nel calcio regionale e che non hanno come primo obiettivo quello di far crescere il giovane della regione, bensì preferiscono cercare giocatori gia formati che dovrebbero garantire un risultato migliore. Penso che bisognerebbe fare uno sforzo per capire veramente quale sia lo scopo delle leghe “minori“.