Nazionale, quell’uno e ventisette in meno …

scritto da Pier Luigi Giganti

Ventisei virgola ventitré contro ventisette e mezzo.

No, tranquilli, non stiamo dando i numeri. Si tratta semplicemente dell’età media della selezione svizzera che si sta preparando al doppio confronto con Andorra e Lettonia e di quella portoghese che tra fine agosto e inizio settembre se le vedrà contro Fær Øer e Ungheria.  Supponendo che le formazioni di Petkovic e Fernando Santos incamerino i previsti sei punti e regolino poi a inizio ottobre Ungheria e Andorra rispettivamaente, sarà lo scontro diretto, in programma tra 42 giorni a Lisbona, a determinare quale delle due selezioni andrà direttamente in Russia.

L’anno e spiccioli in favore della formazione rossocrociata potrebbe darle quel vantaggio in termini di freschezza rispetto all’undici lusitano, nelle cui fila ci sono ben otto elementi che hanno già compiuto 30 anni.

In particolare il destino dei rossocrociati sembra appeso al loro reparto offensivo: le tre punte convocate da Petkovic per i prossimi confronti di San Gallo e Riga (Mehmedi, Derdiyok e Seferovic) hanno messo a segno soltanto 26 reti su 151 presenze globali. Una media assolutamente insufficiente di un gol ogni sei partite.

La speranza è però che sia Seferovic sia Mehmedi abbiano finalmente raggiunto la maturità necessaria per poter condurre la fase offensiva della Nazionale. Il lucernese, uno dei tre rossocrociati in selezione a vincere il mondiale under 17 del 2009 (assieme a Rordiguez e Xhaka), segna come un ossesso da quando si è trasferito nel Benfica: tre reti in campionato e una nella Supercoppa portoghese. Mehmedi si è trasformato da oggetto sconosciuto a uno degli esponenti di spicco del nuovo corso del Bayer Leverkusen e il punto che ha insaccato all’Allianz Arena nella prima di campionato è ancora in “heavy rotation” tanto è stato splendido.

1 commento

awsu 29 Agosto 2017 - 10:04

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