Nazionale, un bagno d’umiltà prima dello showdown di domenica sera

scritto da Claudio Paronitti

L’inaspettata battuta d’arresto contro il Qatar deve far riflettere la selezione rossocrociata in vista della prossima e fondamentale sfida contro il Belgio

I giocatori che hanno il privilegio e l’onore di vestirsi di rossocrociato ogni qualvolta scende in campo la nazionale hanno l’obbligo di dimostrare il loro senso di appartenenza, indipendentemente se si tratta di una semplice partita amichevole o di un incontro ufficiale e valevole per la qualificazione a una competizione importante.

Un profondo bagno d’umiltà dovrà essere fatto dall’intero gruppo. Non tanto per mostrare le proprie sensazioni, bensì per manifestare a tutti gli effetti di essere orgogliosi di indossare la maglia della nazione che rappresentano. In fondo, la gente è ciò che chiede. I risultati potranno anche non essere conformi alle aspettative, ma se i ragazzi che hanno la possibilità di mettersi in mostra riescono a far percepire un motivo di appartenenza, ecco che tutto (o quasi) passa in secondo piano.

La Nazionale è di tutti. Indossarne la maglia (in qualsiasi sport) dev’essere motivo di orgoglio, privilegio, onore. È una concessione destinata a pochi fortunati, i quali sono però vincolati a un dovere: rappresentarla nel migliore dei modi e con tutte le forze possibili. Altrimenti, tutti i bei discorsi risulteranno alquanto vani…

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