di Omar Gragantini
Pronta al formale passo di commiato, ma in fase di disimpegno ormai da diversi mesi, Gigi Oeri avrà sicuramente apprezzato. Il regalo d’addio non avrebbe potuto essere migliore. E se l’è meritato, eccome se l’ha meritato! Al Basilea la signora delle bambole, l’altro suo “sfizio” dichiarato, ha dato tantissimo in questo decennio: milioni in particolare. Perché è inutile fare gli ingenui, se anche suona poco poetico, alla fine senza quelli i sogni sono fittizi. I primi titoli, la “prima” indimenticabile Champions del 2002, sono figli soprattutto di budget d’extralusso. Ma dietro lo sfarzo c’è anche dell’altro: Gigi Oeri in eredità ha in effetti pure lasciato un’accademia per ulteriormente valorizzare il lavoro di formazione che già ha dato e sta dando tantissimo. E che nelle intenzioni dovrà appunto dare ancora di più. Per arrivare, nella sublimazione del progetto, fino all’autofinanziamento. In altri termini: costruire in casa i campioni, valorizzarli e poi venderli.