Profili: Jacopo Ravasi (8)

scritto da Davide Perego

di Davide Perego

Come già scritto in altre occasioni, non mi sento particolarmente portato per fare interviste. Più che altro, ho il timore di fare domande banali oppure di restare deluso da persone che stimo nell’ambito della loro professione. Intendo dire – ad esempio – che se mi capitasse l’opportunità di intervistare un Robert De Niro, un Giorgio Canali, un Giampiero Ventura o magari un Francesco Guccini o un Ottmar Hitzfeld, la mia prima preoccupazione sarebbe quella di non fare una figura di merda. E se parti a giocare una partita con il primo pensiero di non prenderle, allora è meglio lasciar perdere. Qualcuno con cui – dopo un’intervista – ho dovuto forzatamente tagliare i ponti c’è stato. Qualche altro si è invece negato dicendomi di non essere interessato ed in modo nemmeno molto educato.

Gente di merda (scusatemi, ma credo ci stia) che vive all’ombra del proprio passato costruito anche grazie al merito e all’interesse di quelli come noi che scrivono con passione. Tra le due situazioni non saprei quale sia la peggiore, ma di sicuro – lo avrete capito seguendo il blog – preferisco raccontare una partita piuttosto che far parlare chi lo farebbe solo per dovere e non per piacere. Chi vuole sa come trovarmi. Nonostante l’amicizia con un dirigente del FC Mendrisio mi avrebbe potuto far avvicinare Jacopo Ravasi (Foto CHalcio), l’idea di scrivere qualcosa che potesse rimanere nell’archivio di CHalcio sull’ex attaccante del Lucerna  mi è venuta diverse volte e più che altro dopo aver casualmente incrociato sul web una sua dichiarazione del 2013 dalla quale sarebbe nata la curiosità di incontrarlo. L’idea, poi, è stata quella di un ottavo profilo dopo quelli di Ivan Ergic, Pato Bustamante, Filippo Teseo, Paolo Malnati, Andrea Nieri, Didier Crettenand e Stefano Maccoppi. Niente intervista. O almeno, per ora. Così come in altri, casi meglio tenersi le proprie impressioni ed i propri ricordi per quelli che sono stati. 

“Nel calcio come in qualsiasi posto di lavoro, contano anche le raccomandazioni, soprattutto all’inizio, poi pero’ una volta in campo devi dimostrare il tuo valore e sono i risultati che contano”.

Mi sarebbe piaciuto commentare questa dichiarazione con il suo autore. Tempi e spazi ci hanno portati in direzioni diverse. E allora teniamoci strette queste parole perchè ci consentiranno in tempi brevi di approfondire ulteriormente diverse questioni nel rapporto sempre sincero tra professionalità e risultati. Tra raccomandazioni e mancanza di opportunità. Jacopo Ravasi – classe 1987 – ha vestito in Svizzera le maglie di Wil, Lucerna e Mendrisio. Sei reti con i sangallesi, tre con il Lucerna, dieci a stagione non ancora terminata con il Mendrisio dei sogni che lentamente sta tornando sul pianeta realtà dopo aver bruciato i desideri nelle ultime settimane. Comunque andrà a finire una bella storia ed un profilo meritato. 

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