Profili: Matteo Tosetti (12)

scritto da Davide Perego

di Davide Perego

Quel poco che mi resta da spartire con il calcio italiano risale a quanto mi ha lasciato dentro il mio povero padre: la passione e l’amore per il Toro. Quei colori, quello che hanno rappresentato e ciò che ancora significano per un numero considerevole di ragazzi (compresi quelli mai cresciuti) mi sono rimasti dentro. Potete immaginare lo stupore quando a Natale ho trovato sotto l’albero l’autobiografia di Dino Zoff. Per un attimo ho avuto come l’istinto di considerarla una spiacevole presa in giro. Poi ho letto la dedica scritta con il cuore in mano dall’amico che mi ha donato il libro e l’ho letto tutto d’un fiato restando infine senza argomenti di fronte ad una scrittura efficace e ricca di significato di colui che ho sempre stupidamente considerato come un “gobbo” del cavolo. Ebbene: credo che almeno da ciascuno dei dieci capitoli e ancor più dalle bonus conclusive ci si possa confrontare con quel poco che resta di buono e di sano nello sport. Tra gli spunti che ho sottolineato c’è n’è uno che mi ha fatto pensare a Matteo Tosetti. ” La vita è così. E tu puoi solo scegliere se accettarla o non accettarla. Sono affari tuoi. E’ come la grandine. All’improvviso in un giorno d’estate, quando stai per mietere, ti distrugge il raccolto cui hai lavorato una stagione intera, alzandoti all’alba, non dormendo, non mangiando. Un pomeriggio, semplicemente, grandina, e a te non resta più niente se non la fatica, i segni del tempo che passa e il dispiacere per il raccolto che poteva essere e non è stato”.

 

Dino Zoff fa riferimento agli Europei di Rotterdam del 2000, ma Matteo Tosetti potrebbe davvero pensare a quante volte la grandine dell’incomprensione avrebbe potuto portarlo lontano da dove si trova ora. Per arrivare ad essere compreso ed a rendere visibile a tutti il proprio talento, Matteo ha dovuto superare troppi ostacoli che sono stati l’allenatore, il modulo di gioco, il Presidente, lo Young Boys, il Lugano stesso. Oggi discutiamo serenamente se Matteo sia o non sia da Nazionale, ma il percorso tortuoso del ragazzo di Losone non è stato di quelli agevolati come quelli di qualche suo coetaneo.

Classe ’92, quella del mondiale nigeriano che il 15 novembre 2009 scriverà un’indelebile pagina di storia del calcio svizzero, Tosetti si ritrova ben presto nel mondo contorto del calcio professionale ma è probabilmente soltanto all’inizio del campionato di Super League 2015/2016 che la grandine lo potrebbe davvero portare a prendere strade diverse. Questo, per la mancanza di fiducia concreta (quella che si dimostra con i minuti di gioco e non con le chiacchiere da intervista) da parte della sua stessa società che gradualmente ha rischiato di preferirgli anche l’addetto alla pulizia degli spalti di Cornaredo. Tosetti è sempre rimasto al proprio posto lavorando forse più di tutti e cercando di ripagare ogni singolo minuto di campo quand’anche fosse concesso per “disperazione” dopo aver cercato qualsiasi altra soluzione ed aver gratificato di eccessiva fiducia chi non è mai riuscito a ripagarla. E’ cosi’ che a volte non basta la grandine per distruggere un raccolto.

La prima apparizione sul foglio ufficiale di una partita di Super League, Tosetti la vedrà il 5 Febbraio del 2011 quando risulta “crociato” come malato nel referto della partita Bellinzona – Young Boys consegnato al direttore di gara Sig. Ludovic Gremaud.

Il 13 Marzo del 2011 Matteo Tosetti debutta in Super League: alla AFG Arena lo Young Boys (quello dei Lulic, dei Regazzoni, dei Dudar, dei Bienvenu) segna il goal dello 0:2 grazie a Mayuka e Vladimir Petkovic decide finalmente di concedere al ragazzo di Losone un paio di minuti di campo. Tosetti prende il posto di David Degen mettendo fine ad un lungo periodo di attesa culminato con le tre panchine consecutive, la prima ufficiale il 13 Febbraio contro lo Zurigo allo Stade de Suisse. Seguiranno – dopo il debutto di San Gallo – altre tre partite consecutive in panchina ma il il 16 Aprile il destino di Tosetti si incrocia nuovamente con il Bellinzona e con Ludovic Gremaud. E’ il 68esimo minuto, i gialloneri stanno vincendo per 4:0 sui granata allo Stade de Suisse e Petkovic concede a Tosetti di sostituire Henri Bienvenu negli ultimi 20′ di gioco che non cambieranno il risultato della partita. Il terzo gettone di presenza arriverà poi nella partita successiva quando sotto 2:1 al Letzigrund, il nostro prenderà il posto di Alex Farnerud a due minuti dalla fine.

Il 30 Aprile 2011 allo Stade de Suisse arriva il Thun: il derby bernese richiama quasi 20.000 spettatori e Tosetti colleziona la sua prima presenza da titolare che durerà però lo spazio di un solo tempo. All’inizio della ripresa, il numero 17 non rientra in campo ed al suo posto c’è invece Moreno Costanzo: dopo pochi istanti lo YB incasserà la rete decisiva di Lezcano che deciderà il derby a favore del Thun. L’avventura in Super League con lo YB finirà con un paio di presenze (due minuti contro il Sion a tre giornate dalla fine e un minuto nell’ultima partita casalinga del 2010/2011 vinta contro il San Gallo). Il destino di Matteo si incrocia anche con quello di Senad Lulic: Tosetti sostituisce contro il San Gallo l’esterno bosniaco che non tornerà più in campo con la maglia dello YB per approdare nel calcio italiano con quella della Lazio.

L’anno successivo sulla panchina dei bernesi arriva Christian Gross: ne seguiranno 14 apparizioni e due reti in 1^ Lega con la U21 prima di essere girato a metà stagione al Wohlen. In Challenge League Tosetti riparte dalle due apparizioni con il Locarno di qualche anno prima.

A cavallo tra le prime due fasi del campionato – ancora a 16 squadre – il Wohlen cambia guida tecnica e passa da Adrian Kunz a Ryszard Komornicki. Tosetti debutta subito da titolare a Chiasso il 26 Febbraio 2012 nella prima partita del ritorno. Con il Wohlen – passato poi dalla stagione 2012-2013 nelle mani di David Sesa – arriveranno complessivamente 49 presenze in campionato ed un paio di reti prima di arrivare a conquistarsi un posto fisso a Lugano nelle due successive stagioni (64 presenze e 6 reti in campionato). Il resto è (bella) storia recente: i numeri dicono 13 apparizioni, 735 minuti, 2 reti e 3 assist, ma soprattutto di uno dei migliori giocatori visti all’opera quest’anno in Super League. Facile adesso scrivere della fiducia riposta dalla società nel giocatore che il 6 Dicembre 2015 ha messo a segno a Cornaredo contro il GC la sua prima rete in Super League coronando una prestazione eccellente. La sensazione è quella che ci sarà ancora molto da aggiornare: specie sulla sua spoglia pagina di Wikipedia.

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