Rici Rodriguez: la famiglia, l’amore dei milanisti e tanto altro …

scritto da Pier Luigi Giganti

Lunga intervista sulle colonne della Gazzetta dello Sport al nuovo terzino del Milan, il nazionale svizzero Ricardo Rodriguez. Subito prima dell’amichevole di quest’oggi a Cornaredo contro il Lugano, “Rici” si è confidato al quotidiano italiano. Ecco alcuni degli spunti più significativi.TATUAGGIO“Quando da piccolo stavo male, in ospedale mi hanno portato un’immagine, una foto con la Madonna e una scritta. È rimasta sempre con me e a 18 anni me la sono fatta tatuare”.

FORMA “Sto bene, devo fare dei massaggi regolarmente ma nessun problema. Sono in forma”.

L’INIZIO AL MILAN – “Ottimo. È una squadra molto buona, io so che posso migliorare nella tattica e in mille altre cose. Imparare mi piace”.

POSIZIONE IN CAMPO – “Credo che starò a sinistra, mi hanno cercato per questo e il mio calcio è lì. Il Milan però sa che per sei mesi ho fatto il centrale, se serve sono pronto. Montella sta provando la difesa a tre o a quattro? A quattro, sempre a quattro”.

MIGLIOR QUALITA’ – “La tranquillità nella gestione della palla”.

IL PIU’ FORTE AVVERSARIO SULLA FASCIA – “Forse Robben. Con lui è sempre una partita nuova, è molto rapido, tu sai che farà quella finta ma devi concentrarti sempre, altrimenti ti va via. Però anche Messi, Di Maria, Coman, Douglas Costa…”.

WOLFSBURG – “Abbiamo cambiato tre allenatori e questo è stato un problema. Poi non so, i giocatori non avevano la voglia di vincere sempre, tutta la squadra giocava male… e anche io. Non funzionava e non so il perché. La verità è che nel calcio c’è sempre una lezione da imparare”.

LA SERIE A – “Volevo l’Italia, ora sono felice. Era il mio sogno. Qui c’è amore per il calcio e io amo il calcio”.

LA SCELTA DEL MILAN – “C’era anche l’Inter? Sì, due-tre club mi hanno cercato ma quando è arrivato il Milan non ho avuto dubbi”.

L’AMORE DEI TIFOSI MILANISTI “Sento che i tifosi qui amano il club, l’ho capito subito, appena sono arrivato. Mi dicono ‘vai Ricky che vinciamo quest’anno’ oppure mi scrivono su Instagram, su Facebook: ‘Andiamo a vincere tutto'”.

PUNIZIONI “Chi tira, io o Calhanoglu? Io o lui, possiamo tirare entrambi… Ne abbiamo segnate tante in passato: chi si sente meglio, calcia. E poi qui c’è tanta qualità: possono tirare anche altri”.

FANTACALCIO “Sì, non so bene come funzioni il gioco in Italia ma mi posso consigliare”.

FAMIGLIA E FRATELLI CALCIATORI – “A papà piaceva molto il calcio, lui e mia mamma aiutavano sempre me e i miei due fratelli, che oggi giocano in Svizzera. Il problema è che ci allenavamo tutti in posti diversi. Uno veniva accompagnato da lui, uno da lei e alla fine della giornata ci trovavamo tutti insieme. Anche i miei nonni davano una mano perché la famiglia ci ha aiutato molto. Tutti i miei tatuaggi, anche quelli sul braccio e sul collo, sono dedicati a loro”.

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