RSL, il Lugano resiste l’intera ripresa con l’uomo in meno ed espugna il Letzi grazie a Gerndt

scritto da Claudio Paronitti

Nonostante l’intera ripresa con l’uomo in meno, il Lugano ritrova il successo contro uno Zurigo a cui non è servito l’ingresso dell’ex di turno Ceesay per cambiare la situazione. A decidere il duello, povero di contenuti tecnici, uno scambio tra Sadiku e Gerndt dopo 30′

Sorprendentemente schierati con una formazione super-offensiva, inizialmente i bianconeri non riescono a trovare il bandolo della matassa, lasciando l’iniziativa a un più attivo undici tigurino, che, al termine di una serie infinita di calci d’angolo, va vicino ad aprire le marcature con un piattone di Sertic che termina a lato di un nulla.

Gli ospiti non si rendono pericolosi fino alla mezz’ora, momento in cui i biancoblù decidono di giocare a fare le belle statuine, permettendo a Gerndt e Sadiku di dialogare sui venti metri: lo svedese si ritrova quasi faccia a faccia con Brecher, calcia rasoterra e insacca il vantaggio bianconero con la complicità del portiere zurighese, impreparato assai nell’occasione.

È questa l’unica vera chance della prima frazione, sfruttata al meglio da un Lugano “contropiedista”, che nella ripresa deve rinunciare a Kecskés, ingenuo a farsi ammonire due volte nel giro di 11 minuti (giusti, per altro, i cartellini gialli). L’ungherese costringe così i suoi compagni di squadra a giostrare con l’uomo in meno per il resto dell’incontro.

Il vantaggio numerico sembra non giovare agli uomini di Magnin, i quali, verso la metà della seconda parte, iniziano a venir fischiati dai propri sostenitori, preoccupati per la mancanza di cattiveria sotto porta e per l’incapacità di crearsi un’opportunità da rete.

Ne esce una ripresa priva di vere e proprie emozioni (i colpi di testa di Ceesay e Nef vengono ben neutralizzati da Baumann), in cui il Lugano riesce a contenere il maggior possesso palla dei tigurini senza particolari affanni. All’89’, tuttavia, Nef trova il fondo della rete, ma il primo assistente alza la bandierina, segnalando un fuorigioco che, rivedendo le immagini televisive, sembra proprio non esserci, in quanto il centrale trasformato in attaccante è in linea con Daprelà.

Poco male per i ticinesi, il cui ritorno a casa risulta così più dolce, in particolare pensando anche al tracollo del Neuchâtel Xamax in casa del San Gallo. Il gap con la nona piazza è ora di sette punti.

FC Zürich-FC Lugano 0-1 (0-1)

Letzigrund, Zürich – 8’434 spettatori.

Arbitro – Sandro Schärer.

Rete – 30′ Alexander Gerndt 0-1.

Ammoniti – 32′ Hekuran Kryeziu, 48′ Dragan Mihajlović, 72′ Carlinhos Junior, 73′ Kevin Rüegg, 85′ Noam Baumann.

Espulso – 45′ Ákos Kecskés (doppia ammonizione – 34′ e 45′ -).

FC Zürich (4-2-3-1) – Yanick Brecher; Kevin Rüegg, Umaru Bangura, Andreas Maxsø, Levan Kharabadze; Gregory Sertic, Hekuran Kryeziu; Adrian Winter (46′ Benjamin Kololli), Lavdim Zumberi (66′ Assan Ceesay), Salim Khelifi (80′ Alain Nef); Stephen Odey. Allenatore: Ludovic Magnin.

FC Lugano (4-2-3-1) – Noam Baumann; Eloge Yao, Fulvio Sulmoni, Ákos Kecskés, Fabio Daprelà; Mario Piccinocchi, Jonathan Sabbatini; Mattia Bottani (56′ Domen Črnigoj), Carlinhos Junior (77′ Miroslav Čovilo), Alexander Gerndt; Armando Sadiku (46′ Dragan Mihajlović). Allenatore: Fabio Celestini.

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