RSL, il pazzo match del Letzigrund deciso da un erroraccio di Kiassumbua

scritto da Claudio Paronitti

Nella seconda trasferta consecutiva il Lugano subisce una sconfitta evitabile. L’errore palese di Kiassumbua condanna i bianconeri e fa gioire il Grasshopper con il pazzo punteggio finale di 4-3

La partita del Letzigrund si dimostra, come nelle previsioni, insidiosa. Non tanto per il periodo di magra delle Cavallette, piuttosto per la tradizione dei sottocenerini sulle rive della Limmat.

Il Grasshopper inizia il match mantenendo quasi totalmente il possesso della palla. Il problema, come capita ultimamente ai biancoblù, è arrivare a concretizzare lo sterile vantaggio territoriale. Così, dopo 25 minuti in cui i bianconeri hanno controllato senza particolari problemi, ecco la prima chance della partita. Un corner battuto dalla sinistra manda in cielo Bergström, il quale centra per i suoi compagni. Un batti e ribatti nei cinque metri ticinesi e la sfera arriva sui piedi di Djuricin, che batte Kiassumbua da distanza ravvicinata. Il gol ha il merito di svegliare le offensive luganesi. I ragazzi di Abascal si fanno sempre più presenti dalle parti di Lindner e, a sette dalla fine della prima parte, arriva il pareggio del rientrante Junior. Piccinocchi riceve un pallone morbido da Daprelà e, dopo averlo controllato magistralmente, lo passa al brasiliano che, entrato nei sedici metri avversari, supera il portiere austriaco con un destro nell’angolino lontano. Una prima parte equilibrata termina, giustamente, sul risultato di 1-1. Un punteggio che rispecchia ciò che si è visto finora.

I padroni di casa provano ad approcciare la seconda frazione esattamente come avevano fatto con l’inizio dell’incontro. Per fortuna loro, i bianconeri compiono l’ennesimo errore difensivo di posizionamento della loro stagione che permette alle Cavallette di riportarsi in vantaggio con Kodro, che riceve un cross del neo-entrato Cvetkovic e non ha alcun problema a insaccare. A questo punto Abascal cerca di portare nuova linfa là davanti con l’inserimento di Crnigoj al posto di Daprelà. L’effetto, però, è contrario a ciò che il tecnico sivigliano sperava. All’ora di gioco il GC cala il tris e chiude virtualmente la partita. In rete ci va ancora Kodro al termine di un contropiede micidiale. L’ultima mezz’ora è anche quella in cui si vede all’opera per un periodo prolungato il giovane Manicone, che rimpiazza un deludente Janko. La prima vera palla che tocca Crnigoj, poi, si trasforma in un’occasione d’oro per i bianconeri. Lo sloveno sfugge a Doumbia che lo stende in area di rigore. Hänni fischia il chiaro penalty, che viene trasformato da Junior con un destro preciso alla destra del portiere. All’improvviso la partita è riaperta e anche il Lugano sembra ‘rinato’. A dieci dalla fine Golemic ha l’occasione per rimettere la contesa in parità, ma il suo destro a giro dal fuori area termina di poco a lato. I bianconeri ci credono, pressato e si espongono, ovviamente, ai rari contropiedi zurighesi. Su uno di questi Djuricin si tuffa clamorosamente e Hänni lascia giustamente correre, sorvolando però dall’estrarre un cartellino giallo per simulazione. Finale al cardiopalma: in un minuto succede di tutto. Un’autorete di Cvetkovic riporta la sfida in parità. Sulla ripartenza, Kodro sigla la sua personale tripletta per il 4-3. L’errore di Kiassumbua è evidente. L’estremo difensore congolese si lascia passare la palla sotto il corpo. È l’azione decisiva di un incontro pazzo che ha visto i due peggiori attacchi mettere a segno sette reti.

Alla terza partita Abascal è costretto a subire la prima sconfitta. Adesso è tornato di moda anche il problema portiere. Con il San Gallo spazio ancora a Kiassumbua?

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