RSL, la forza e il cinismo della capolista più forti del Lugano

scritto da Claudio Paronitti

A Cornaredo lo Young Boys batte 2-1 il Lugano con il classico cinismo di chi sta in alto in classifica

La ventosa sfida tra le due squadre europee del giovedì si trascina sul filo dell’equilibrio, con un piccolo vantaggio a favore dei bianconeri. I quali hanno disputato un buon primo tempo al cospetto della capolista dal miglior attacco e dalla miglior difesa. Che potrebbe sbandare già al terzo minuti se l’arbitro Erlachner avesse fischiato un rigore per intervento su Mariani che è parso netto. Tolto questo episodio, i padroni di casa hanno controllato la contesa senza lasciare alcuno spazio sul fronte d’attacco ospite. Né Nsamé, né Assalé sono riusciti a scardinare un reparto che da un po’ di tempo è tornato a giostrare a livelli eccelsi con Sulmoni e Golemic. I ticinesi, a conferma del loro buon momento di forma, cercano sempre il fraseggio. Forse, se si può muovere un appunto, le ripartenze potrebbero essere più veloci. A parte ciò, un Lugano che imbriglia lo Young Boys, è da sottolineare, non è da tutti i giorni.

La ripresa vede dei gialloneri più in palla rispetto alla prima parte. L’ingresso di Hoarau e Schick aumenta la proiezione offensiva di una capolista arrabbiata per l’eliminazione dall’Europa League. Pur non creandosi vere occasioni da rete, gli ospiti prendono in mani le redini del gioco. Quando tutto sembra filare via liscio verso un pareggio a occhiali, un’ingenuità di Mariani, che commette fallo sui venticinque metri, permette ai bernesi di portarsi avanti. La punizione di Sulejmani non è però per niente irresistibile, ma l’errore di posizionamento di Kiassmbua consegna di fatto la vittoria all’YB, che raddoppia un paio di minuti più tardi con un contropiede di Schick. Il gol in acrobazia di Rouiller al 91′ ridà una minima speranza di conquistare quello che sarebbe stato un punto meritato. Il calcio, però, sa essere crudele e oggi i bianconeri lo hanno capito sulla loro pelle.

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