RSL, la preview di Lugano-Grasshopper: in primis vincere, solo dopo si potrà guardare cosa è accaduto altrove

scritto da Claudio Paronitti

La 36ª e ultima giornata di Raiffeisen Super League metterà di fronte domani sera, sabato 25 maggio 2019, a partire dalle ore 19:00 sul terreno principale di Cornaredo, Lugano e Grasshopper

Su sponda bianconera la partita sarà una sorta di finalissima, che aprirà le porte alla UEFA Europa League, indipendentemente dai risultati che usciranno dalle altre quattro sfide. Il quarto posto attuale dà ai ragazzi di mister Fabio Celestini l’opportunità di guardare solo ed esclusivamente in casa propria. Con un successo sulle Cavallette ci sarà la sicurezza di tornare in Europa. Se dalla fase a gironi o dai preliminari dipenderà dai punteggi che scaturiranno sugli altri campi. La garanzia si avrà dunque con i tre punti.

Dall’altro lato, gli zurighesi, ultimissimi e da tempo retrocessi in Brack.ch Challenge League, porranno fine a un calvario che sta portando all’agonia tutto l’ambiente. Le 10 sconfitte e i 7 pareggi “conquistati” nel 2019 sono un bottino che nemmeno il “cavallo di ritorno” Uli Forte ha saputo modificare. La tendenza alla negatività ha avuto ripercussioni sugli atteggiamenti assurdi dei sostenitori biancoblù, i quali creando danni sia a Sion che a Lucerna, non hanno per nulla aiutato una squadra allo sbando e che si è abbattuta con il passare dei turni.

Il bilancio stagionale tra ticinesi e confederati è, curiosamente, favorevole ai prossimi ospiti dei luganesi. Pur con un divario assai notevole in classifica (45 punti per i bianconeri e 24 per i biancoblù), i protetti del tecnico italo-svizzero si sono accaparrati 5 punti sui 9 finora disponibili. Le coordinate stagionali erano però diverse. Ora, la tendenza è tutt’altra cosa. I bianconeri, fermati mercoledì dal Neuchâtel Xamax, volano sulle ali di un gioco interessante e di un entusiasmo ritrovato. Avendo vinto tre partite filate (senza subite reti) tra le mura amiche, l’obiettivo per domani sarà calare il poker. Poi, al triplice fischio finale di Stephan Klossner si potrà dare un’occhiata (e forse qualcosa in più) a ciò che è accaduto sugli altri terreni. Per sognare un nuovo giro per l’Europa una sola parola deve riecheggiare in riva al Ceresio: vittoria!

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